Le donne nel Vangelo: specchi della misericordia divina

Le donne nel Vangelo: specchi della misericordia divina

Gesù con Marta e Maria

Nelle pagine più profonde del Vangelo e nei dibattiti più urgenti della Chiesa contemporanea, risuona una verità potente e spesso sottovalutata: il ruolo cruciale e rivoluzionario delle donne. Esse non sono solo figure di contorno, ma co-protagoniste essenziali nella rivelazione del volto autentico di Dio, un volto di speranza e misericordia.

Convertire la nostra idea di Dio

Il libro “Gesù e le donne del Vangelo” di Bruno Tarantino si immerge in otto storie di donne, non solo per narrarle, ma per mostrare come Gesù abbia scelto proprio queste figure per «mettere in crisi l’immagine di Dio che gli uomini religiosi del suo tempo avevano creato ed imposto e che era, evidentemente, falsa». La consapevolezza che la «prima e più importante conversione» sia «convertire la nostra idea di Dio», è splendidamente illustrata attraverso il rapporto di Gesù con il mondo femminile.
Nel contesto androcentrico del suo tempo, dove la donna era «giuridicamente ritenuta sempre come una minorenne», la cui «testimonianza non aveva alcun valore in un giudizio» e che era considerata proprietà dell’uomo, Gesù agisce con una radicalità inaudita. Egli accoglie donne nel suo seguito, sfida le convenzioni e le impurità rituali, e affida la testimonianza della sua risurrezione proprio a una donna.

Gesù e l'adultera

Storie di donne, storie di Vangelo

Il libro di don Bruno Tarantino contiene otto storie di donne tutte da scoprire, ne anticipiamo solo alcune.
La figlia di Giairo e l’Emorroissa: questi due racconti sono intrecciati. La donna emorroissa, sofferente da dodici anni e ridotta in miseria a causa della sua condizione di impurità e isolamento sociale ed economico, tocca il mantello di Gesù con una fede silenziosa e disperata. Gesù non solo la guarisce, ma la chiama a uscire allo scoperto, la riconosce pubblicamente, e la definisce “figlia”, offrendole una salvezza che è pienezza di vita e pace, uno “shalom” che significa «fiorire universale, la completezza e delizia». Parallelamente, la figlia di Giairo, una dodicenne sul punto di morte, è richiamata alla vita da Gesù con una semplicità sorprendente: «Non è morta, ma dorme». Il gesto di Gesù, che prende la mano della bambina e si rende impuro agli occhi dei religiosi, è un atto di «misericordia che supera la Legge». Egli restituisce la bambina ai genitori, sottolineando che «non sempre possiamo curare le persone che amiamo, ma sempre possiamo prendercene cura».
La storia dell’adultera: la donna è trascinata nel tempio da scribi e farisei ipocriti, desiderosi solo di mettere alla prova Gesù per avere motivo di accusarlo. Gesù, con un gesto profetico, scrive per terra, richiamando la legge scritta dal dito di Dio e la sua disponibilità al perdono. La sua domanda «chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei», smaschera la loro ipocrisia. Alla fine, rimane solo la donna “misera” e Gesù, la “misericordia”. La sua non è una condanna, ma un invito liberatorio: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

La Chiesa: chiamata a “smaschilizzarsi”

La rilevanza delle donne non si ferma al Vangelo, ma si estende al cuore pulsante della Chiesa. Papa Francesco ha affermato con forza che «la Chiesa è donna» e che «uno dei grandi peccati che abbiamo avuto è “maschilizzare” la Chiesa». È un richiamo urgente a riconoscere la «dimensione femminile della Chiesa» e a comprenderla profondamente, poiché «se non sappiamo capire cos’è la teologia di una donna, mai capiremo cos’è la Chiesa».
Questo invito di papa Francesco a “smaschilizzare la Chiesa” non riguarda solo la presenza di più donne negli organismi, ma una profonda trasformazione della mentalità e della spiritualità, che riconosca e valorizzi l’essenza femminile che è intrinseca alla Chiesa stessa.

Le storie di queste donne del Vangelo ci commuovono perché ci parlano di umanità vulnerabile incontrata dalla divinità più tenera. Esse ci insegnano che la misericordia di Dio non è una risposta al peccato, ma un amore primordiale che precede ogni debolezza umana. La Chiesa, nel suo cammino, è chiamata a riflettere sempre più fedelmente questa immagine di Dio, abbracciando e celebrando la forza, la fede e la grazia che fioriscono nel cuore femminile. Solo così potrà pienamente realizzare la sua missione di annunciare un Vangelo che è “buona/bella notizia” per l’oggi di ciascuno di noi.

Le donne nel Vangelo: specchi della misericordia divina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scroll to top
Le tue preferenze cookie

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookies per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookies se continua ad utilizzare il nostro sito web.

Salva
Rifiuta