La Giornata Mondiale dell’Ambiente ci ricorda l’importanza di proteggere il nostro pianeta e di agire per preservare la nostra terra e il nostro futuro. Papa Francesco nella Laudato si’ sottolinea che «la distruzione dell’ambiente umano è qualcosa di molto serio, non solo perché Dio ha affidato il mondo all’essere umano, bensì perché la vita umana stessa è un dono che deve essere protetto da diverse forme di degrado».
Occorre agire subito
Quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è ospitata dall’Arabia Saudita e si concentra su tre temi cruciali:
- Ripristino del territorio: Fino al 40% del territorio del pianeta è degradato, colpendo direttamente metà della popolazione mondiale e minacciando circa il 50% del PIL globale. Il ripristino del territorio è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
- Desertificazione: Il numero e la durata dei periodi di siccità sono aumentati del 29% dal 2000. Senza un’azione urgente, entro il 2050 la siccità potrebbe colpire oltre tre quarti della popolazione mondiale.
- Resilienza alla siccità: La siccità è una minaccia crescente. Nel 2022, l’Italia ha toccato il minimo storico di disponibilità annua di risorsa idrica, aggravato da temperature sopra la media. La siccità è stata particolarmente grave in alcune aree del territorio.
Gli scienziati sono tutti d’accordo: «Non c’è più tempo da perdere».
Le parole di papa Francesco
Nell’enciclica Laudato si’, papa Francesco ci ricorda che «le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. Il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente ha superato le possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta già avvenendo periodicamente in diverse regioni». Il Santo Padre ci ricorda che dobbiamo cambiare i nostri stili di vita e i modelli di produzione e di consumo. Non possiamo più rimandare a domani ciò che possiamo fare oggi.
Dobbiamo agire ora pensando alle generazioni che verranno. Che tipo di mondo vogliamo lasciare loro?
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