Giubileo 2025: uno speciale dono di grazia

Giubileo 2025: uno speciale dono di grazia

Giubileo 2025 - Piazza San Pietro

Il Papa lo ricorda spesso e anche i telegiornali e i giornali ne parlano. Ma ancora molte sono le persone interessate che si chiedono: «Ma cosa succede nel Giubileo?».  In vista dell’Anno Santo 2025, ormai imminente, in questo articolo scopriamo tutto ciò che c’è da sapere: che cos’è il Giubileo, il significato della Porta Santa, il tema centrale dell’indulgenza e gli impegni che comporta.

Che cos’è il Giubileo

Il Giubileo, recentemente indetto dal Papa, è un evento spirituale che si celebra ogni 25 anni.
Il termine “Giubileo” deriva dall’ebraico “jobel”, che indicava il corno di montone usato per annunciare un anno speciale. Nella Bibbia, il Giubileo è un periodo di liberazione e giustizia sociale, caratterizzato da condono dei debiti e liberazione degli schiavi (Levitico 25,10-13). Ogni 50 anni, secondo il calendario ebraico, veniva proclamato per restituire a ogni famiglia la propria terra.
Il Giubileo è quindi un’opportunità per rinnovare il nostro rapporto con Dio, tornare a Lui, e vivere secondo il Suo progetto. È un’occasione di grazia per sperimentare la gioia del ritorno a Dio e per costruire un mondo più giusto e fraterno.

Il primo Giubileo cristiano

L’indizione del Giubileo, istituita da Papa Bonifacio VIII nel 1300, è stata pensata per rinnovare la fede dei cristiani, promuovendo conversione, confessione, riconciliazione e pratiche di giustizia e carità. Bonifacio VIII accordò l’indulgenza plenaria a chi si recava a Roma a pregare sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo.
Inizialmente celebrato ogni 100 anni, il Giubileo fu poi fissato a 50 anni da Clemente VI nel 1350 e a 25 anni da Paolo II nel 1470. Conosciuto anche come “Anno Santo”, il Giubileo è un periodo di grazia in cui si sperimenta la trasformazione spirituale. L’aggiunta della Porta Santa come simbolo della visita giubilare alle basiliche romane è un altro segno del carattere sacro e di rinnovamento di questo anno speciale. Il termine latino jubilum richiama la gioia, che è al cuore della vita cristiana, vissuta nella remissione dei peccati e nell’indulgenza plenaria.

La Porta Santa

Il 24 dicembre 2024, il Papa aprirà la Porta Santa in San Pietro, segnando l’inizio del Giubileo. Originariamente situata solo presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, oggi anche le altre basiliche romane offrono questa possibilità ai pellegrini.
Attraversare la Porta Santa ha un forte significato spirituale, rappresentando l’ingresso in Cristo, come detto nel Vangelo di Giovanni: “Io sono la porta” (Gv 10,9). Oltrepassandola, i fedeli possono sperimentare l’amore di Dio che perdona e dona speranza. Questo gesto simboleggia la scelta di seguire Gesù e vivere secondo i suoi insegnamenti. Per vivere pienamente la gioia del Giubileo, però, è essenziale partecipare ai sacramenti e mettere in pratica il Vangelo ogni giorno.

Indulgenza plenaria

L’indulgenza è uno dei segni distintivi di ogni Giubileo. Papa Francesco la spiega come un atto di misericordia che va oltre il perdono dei peccati, liberando anche dalle conseguenze negative che essi lasciano nella nostra vita. Nonostante il perdono, i peccati lasciano tracce nei nostri pensieri e comportamenti, ma la misericordia divina supera questo residuo, portando alla liberazione totale e permettendo di crescere nell’amore e nella carità.
Ricevere l’indulgenza è una grazia che manifesta l’illimitata misericordia di Dio e offre la possibilità di sperimentare la gioia piena. Per ottenerla, è necessario compiere alcuni gesti significativi, come il distacco dal peccato, l’adempimento di un’opera indulgenziata e il soddisfacimento di tre condizioni: la Confessione sacramentale, la Comunione eucaristica, e la preghiera secondo le intenzioni del Papa.

Altri modi per ottenere l’indulgenza

Oltre alle pratiche religiose tradizionali, l’indulgenza può essere ottenuta attraverso opere di misericordia e penitenza, che testimoniano la conversione. I fedeli sono chiamati a compiere opere di carità, come aiutare chi è in difficoltà (infermi, carcerati, anziani, disabili). Visitare chi è nel bisogno è come un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro.
Chi non può partecipare ai pellegrinaggi giubilari, come i malati o i disabili, può ottenere l’indulgenza partecipando a missioni popolari, esercizi spirituali o incontri formativi sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Questi eventi, approvati dal Papa, sono un’alternativa valida per vivere l’anno giubilare e progredire nella missione di portare il Vangelo a tutti.
È importante, dunque, riprendere tra le mani i testi fondamentali del Concilio Ecumenico Vaticano e a tale scopo sono stati preparati i “Quaderni del Concilio”, voluti dallo stesso papa Francesco. I sussidi dei “Quaderni del concilio” sono molto agili, scritti in un linguaggio alla portata di tutti e a firma di importanti autori (monsignor Rino Fisichella, monsignor Marco Frisina…). Attraverso questi testi siamo invitati a progredire nella missione di portare a tutti il gioioso annuncio del Vangelo.

Il Giubileo è uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio. Durante l’Anno Santo facciamoci “pellegrini di speranza” e camminiamo gli uni al fianco degli altri, verso la meta che è Cristo: è lui il nostro Giubileo, è lui la nostra indulgenza, è lui la nostra speranza, è lui la nostra salvezza!

E tu cosa pensi di fare durante il Giubileo? Prevedi di partecipare a incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica?
Buon cammino!


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