Nel cammino della vita, spesso ci troviamo a fronteggiare sfide oscure, forze che sembrano voler minare la nostra serenità e la nostra fede. La tradizione cristiana ha ben chiara la realtà che esiste un avversario, il diavolo, un angelo che si è allontanato da Dio e che cerca di allontanarci, a nostra volta, dal bene e dalla luce divina. Ma non temete! Monsignor Raffaello Martinelli viene in nostro aiuto riportandoci alla Sacra Scrittura e alla saggezza della Chiesa che ci offrono otto vie sicure per vincere questa battaglia spirituale. Scopriamole insieme!
1. Una vita di fede autentica
Il primo baluardo contro il male è una vita di fede autentica. Ciò si traduce in un fiducioso abbandono all’amore paterno e provvidente di Dio (cfr. Lc 12,22-31) e in una ferma obbedienza alla sua volontà (cfr. Mt 6,10), seguendo l’esempio di Cristo. Questa fiducia incrollabile è lo scudo più potente che possiamo impugnare. La vittoria più radiosa su Satana si manifesta nella continua conversione della nostra esistenza, un percorso che trova un’espressione privilegiata nel sacramento della Riconciliazione. Attraverso questo sacramento, Dio ci libera dal peso dei peccati commessi, ci restituisce la sua amicizia e ci fortifica con la sua grazia per resistere agli assalti del maligno.
2. La vigilanza permanente
La seconda arma da usare per vincere la battaglia della fede è la vigilanza permanente. Le parole di san Pietro risuonano ancora oggi con forza: «Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare, resistetegli saldi nella fede» (cfr. 1Pt 5,8-9). Essere consapevoli della presenza del male e delle sue insidie è il primo passo per non cadere nelle sue trappole.

3. Vivere il Vangelo
Un altro modo formidabile per contrastare l’oscurità del male è accogliere e testimoniare, sempre più, con la parola e con le opere, il Vangelo. Dobbiamo parlare del Vangelo con coraggio e senza paura; non dobbiamo avere timore di parlare del demonio, ma soprattutto della vittoria che Cristo ha già riportato su di esso e continua a manifestare nella vita dei suoi fedeli. Gesù è venuto proprio per distruggere il potere delle tenebre insieme a noi e dentro di noi.
4. Lottare
La lotta è inevitabile: dobbiamo combattere contro le tentazioni. Come ci ricorda il Concilio Vaticano II, la storia dell’umanità è una continua battaglia contro le forze del male, iniziata all’alba del mondo e che durerà fino alla fine (Gaudium et spes, 37,2). In questa lotta, dobbiamo impegnarci costantemente per restare uniti al bene, e solo con l’aiuto di Dio possiamo trovare la nostra unità interiore.
Un aspetto fondamentale di questa lotta è dire un “no” secco a ogni forma di magia, divinazione e spiritismo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è molto chiaro: ogni tentativo di prevedere il futuro ricorrendo a Satana o ai demòni, evocando i morti o con altre pratiche simili è sbagliato (CCC 2116). Allo stesso modo, ogni pratica magica o di stregoneria che cerca di sottomettere poteri occulti per usarli a proprio vantaggio è gravemente contro la fede (CCC 2117). Questo vale anche se si dice di voler fare del bene o guarire, e peggio ancora se si vuole fare del male o si invoca l’aiuto dei demòni (CCC 2117). Anche portare amuleti non va bene, e lo spiritismo spesso nasconde pratiche magiche o divinatorie da cui la Chiesa ci mette in guardia (CCC 2117).
5. Fuggire il peccato
Un altro modo fondamentale per indebolire il potere del maligno è fuggire, evitando il peccato. Il peccato è un’offesa a Dio, si erge contro il suo amore per noi e allontana da Lui i nostri cuori. Come il primo peccato, è un atto di disobbedienza e ribellione contro Dio, nato dal desiderio di diventare “come Dio” (cfr. Gen 3,5). In definitiva, il peccato è amore di sé fino al disprezzo di Dio. Ricordiamo anche che «la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo» (Sap 2,24), e il peccato ci rende vulnerabili a questa invidia.

6. Il discernimento
Dotarci di discernimento è un’arma preziosa. Lo Spirito Santo ci guida a distinguere tra la prova, necessaria per la nostra crescita interiore e la tentazione che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo imparare a distinguere tra l’essere tentati e il cedere alla tentazione. Il discernimento ci aiuta a smascherare la menzogna insita nella tentazione, che spesso si presenta come qualcosa di apparentemente buono e desiderabile, ma il cui frutto reale è la morte (Gen 3,6).
7. La preghiera
Infine, la preghiera è un pilastro fondamentale nella lotta spirituale. Se Dio è con noi, chi potrà mai essere contro di noi? (cfr. Rm 8,31). Gesù stesso ci ha insegnato a chiedere al Padre: «Liberaci dal male» (cfr. Mt 6,13). Con questa invocazione, preghiamo di essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui il diavolo è artefice o istigatore.
Nella preghiera, la Chiesa presenta al Padre tutta la miseria del mondo, implorando la liberazione dai mali che opprimono l’umanità, il dono prezioso della pace e la grazia dell’attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando con fede, anticipiamo la ricapitolazione di ogni cosa in Colui che ha potere sulla morte e sugli inferi.
8. L’esorcismo
In alcune circostanze particolari, può essere necessario ricorrere anche all’esorcismo, rivolgendosi al vescovo della propria diocesi che indicherà il sacerdote a cui ha consegnato il mandato che lo abilita a impartire esorcismi.
Seguendo questi otto “consigli” con fede e impegno, possiamo affrontare le insidie del male con coraggio e vivere una vita sempre più vicina all’amore e alla luce di Dio.
Ricordiamoci: la vittoria è già nostra, perché Cristo ha già vinto!
Non lasciare che il male vinca! Armati di fede autentica, vigilanza costante e vivendo il Vangelo con coraggio. Rifiuta il male, evita il peccato e usa il discernimento. Prega con fiducia e ricorda: Cristo ha già vinto! Inizia oggi il tuo cammino di vittoria spirituale!
E se vuoi approfondire, ascoltare l’esperienza di un esorcista, leggere integralmente l’intervento di monsignor Martinelli, ti consigliamo Domande a un esorcista.