Chi è veramente Babbo Natale?

Chi è veramente Babbo Natale?

Babbo Natale

Da sempre siamo abituati a conoscere Babbo Natale come un simpatico vecchietto dalla barba bianca e l’abito rosso che la notte tra il 24 e il 25 dicembre porta i doni a tutti i bambini del mondo sulla sua slitta volante trainata da renne.
Quasi nessuno conosce, però, la sua vera storia, che si fonde con quella di un santo tanto amato e venerato: san Nicola.
Questa storia comincia attorno al 270 a Pàtara di Licia, nell’attuale Turchia. San Nicola era figlio di genitori greci che perse in tenera età. Crescendo dimostrò una forte vocazione religiosa. Si trasferì a Myra, dove venne ordinato sacerdote e dove successivamente venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Subì la persecuzione di Diocleziano, venne esiliato dalla città e successivamente imprigionato, finché Costantino, con l’editto di Milano, non liberalizzò il culto in tutto l’Impero. Venne scarcerato e poté tornare a occupare il proprio incarico a Myra. Partecipò probabilmente al Concilio di Nicea nel 325. Concluse la propria vita a Myra, morendo di vecchiaia. 

Ma dunque perché è diventato uno dei simboli più caratteristici del Natale? 
Dopo la sua morte, la venerazione nei suoi confronti iniziò subito a diffondersi in Asia minore e nell’Italia meridionale. 
Tra le vicende che contribuirono alla venerazione di san Nicola molte riguardavano fanciulli e fanciulle. In particolare, si ricordano due episodi.
Un uomo caduto in disgrazia si era ritrovato costretto a far prostituire le sue tre giovani figlie, per poter evitare la rovina completa. San Nicola, informato del fatto, lanciò oltre le mura del suo giardino tre sacchi d’oro, che nell’iconografia sono diventati tre palle d’oro, garantendo una ricca dote per tutte e tre le ragazze e preservando così la loro virtù.

In un’altra occasione il Santo giunse in una locanda, in cui la stessa sera il locandiere e la moglie avevano accolto tre bambini affamati che cercavano riparo. Avendo terminato la carne da offrire agli avventori, i due avevano ucciso i bambini e li avevano fatti a pezzi, mettendo le loro carni in salamoia per servirle a cena. Il Santo li costrinse ad accompagnarlo in dispensa e resuscitò i bambini che ne uscirono vivi e integri.

Il suo culto si diffuse dall’Italia meridionale in tutta l’Europa. In particolare, in diverse zone dell’Italia del Nord e dell’arco alpino si iniziò a celebrare il 6 dicembre, data di morte di Nicola, una festa in occasione della quale il Santo portava doni ai bambini buoni e meritevoli.
Con l’avvento della Riforma protestante, il culto di san Nicola venne abolito e il compito di portare doni ai bambini passò a Gesù Bambino e ad altre figure folkloristiche.
Gli europei che partivano per il Nuovo Mondo portarono con loro queste leggende, nelle quali religione e folklore si mescolavano sempre di più. Si diffuse così la figura del Sinterklaas, o Sint-Nicolaas, “Il buon Santo”, forse la prima personificazione di San Nicola che inizia ad avvicinarsi alla nostra idea odierna di Babbo Natale.

È così che, lentamente, san Nicola è diventato nel corso dei secoli Santa Claus, Père Noel, Father Christmas, Babbo Natale, portatore di doni per i bambini buoni e simbolo allegro e infinitamente confortante del Natale moderno.

Chi è veramente Babbo Natale?

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