Alcuni ritengono che il Rosario sia una preghiera “fuori moda”, lunga, difficile (se non impossibile) da incastrare nella vita quotidiana, una ripetizione di formule monotone e noiose… insomma una “devozione da vecchiette!”.
Ma è proprio così? O siamo noi che lo recitiamo in modo sbagliato?
Cerchiamo allora di lasciar cadere alcuni pregiudizi per scoprire che in realtà, basta poco per cambiare il nostro approccio a questa bellissima preghiera, rendendola viva e ricca di spunti, per scoprire che il Rosario è una forma di preghiera davvero geniale… per tanti motivi!
Il Rosario è preghiera che appartiene al passato?
Diciamo subito che il Rosario è una preghiera fortemente radicata nella tradizione cattolica ma non per questo è qualcosa di superato e fuori moda. Anzi, attraverso di essa prolunghiamo, personalmente o in gruppo, la comunione con il Signore, attraverso la meditazione e la contemplazione dei singoli misteri della vita di Cristo e di Maria, dall’annunciazione fino alla coronazione della Vergine Madre. Recitarlo in questo modo, cioè nella prospettiva di un’autentica contemplazione della vita di Gesù attraverso lo sguardo di Maria, è il modo migliore per non considerarlo una pura ripetizione di formule preconfezionate e noiose, ma un vero dialogo con Gesù alla scuola di sua Madre.
Il Rosario è una pratica noiosa?
Un tempo era normale recitarlo in famiglia, una consuetudine che purtroppo, per tanti motivi, sembra dimenticata e da molti ritenuta una pratica noiosa. Per comprendere oggi il Rosario bisogna partire dal capire il significato della parola ripetizione. Essa, difatti è espressione di quell’amore che non si stanca di rivolgere alla persona amata effusioni che, pur essendo le stesse, sono sempre nuove per il sentimento che trasmettono. Per comprendere il Rosario, dunque, bisogna entrare nella dinamica della ripetitività, che è propria dell’amore.
A questo punto vediamo tre motivi per recitarlo ancora oggi.
Il Rosario è compendio di tutta la storia della nostra salvezza
Questa è la prima ragione per la quale è importante recitare il Rosario. Il nucleo della contemplazione è offerto dalla progressiva meditazione dei misteri di Cristo e di Maria: gaudiosi (incarnazione e infanzia), luminosi (vita pubblica), dolorosi (passione e morte), gloriosi (risurrezione e glorificazione di Cristo e di Maria). Si tratta del nucleo essenziale della nostra fede e del mistero di Cristo. La recita delle preghiere del Padre nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre ci dà il ritmo contemplativo per assimilare i misteri, per deporli nel cuore e riviverli.
Quando hanno chiesto a padre Pio poco prima della morte quale fosse la parola da lasciare ai suoi figli spirituali come testamento, disse: «Amate la Vergine, fatela amare e pregate sempre il Rosario. Esso è la sintesi della nostra fede, l’esplosione della nostra carità e il sostegno della nostra speranza».
E la grande santa Teresa d’Avila diceva: «Il Rosario è una devozione totalmente divina, una fonte di grazie, un rimedio a un’infinità di mali, una catena che unisce il Cielo alla terra, un arcobaleno che il Signore nella sua misericordia ha disegnato nel firmamento della sua Chiesa e un’ancora di salvezza per tutti i cristiani».
Il Rosario è un’arma potente contro il male
Per quanto riguarda la preghiera del Rosario come arma per sconfiggere il demonio, ecco che cosa accadde durante un esorcismo condotto dal defunto padre passionista Candido Amantini, il famoso esorcista di Roma maestro di don Gabriele Amorth: «Stavamo pregando il Rosario quando, presa da Satana, Giovanna mi strappa la corona facendola a pezzi, sibilando: “Voi e la vostra devozione da vecchiette!”». Padre Candido mette al collo di Giovanna una grande corona, ma la donna non la può sopportare e, ansimando furiosamente, dice. «Come mai hai paura della devozione delle vecchiette?», lo sfida padre Candido. Satana risponde gridando: «Mi vince». Il sacerdote incalza: «Poiché hai osato offendere il Rosario di Maria, ora devi tesserne le lodi. In Nome di Dio, rispondi: “È potente il Rosario?”». Risposta: «È potente nella misura in cui si recita bene». «Come si fa a recitarlo bene?». «Bisogna saper contemplare». «Cos’è contemplare?». «Contemplare è adorare». «Ma Maria non si può adorare!». «È vero, sì, ma è adorabile (?!)». E prendendo con grazia tra le dita un grano della corona, dice: «Ogni grano è una luce e bisogna dirlo così bene che nemmeno una stilla di questa luce vada perduta».
Il Rosario è un mezzo efficace per ottenere la vera pace nei nostri cuori
Recitare il Rosario significa immergersi nella contemplazione del mistero di Cristo che «è la nostra pace» avendo fatto «dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia» (Ef 2,14). Non si può quindi recitare il Rosario senza sentirsi coinvolti in un preciso impegno di servizio alla pace. Il Rosario contiene in sé la potenza risanatrice del Nome santissimo di Gesù, invocato con fede e con amore al centro di ogni Ave Maria. Ci permette, aggiungendo una intenzione a ogni mistero, come faceva san Giovanni XXIII, di entrare in comunione con tutti e intercedere con Maria per la salvezza di tutti.
La preghiera del rosario è semplice. Non richiede un luogo particolare, lo possiamo pregare dovunque, per strada, in macchina, nella metropolitana, passeggiando. Chiede solo un po’ di attenzione della mente e del cuore. Il Rosario può essere recitato anche spezzato a decine e con tutti gli esempi citati sopra possiamo dire che di occasioni ce ne sono.
Per concludere ecco con una preziosa raccomandazione di madre Teresa di Calcutta: «Aggrappatevi al Rosario come l’edera si attacca all’albero, perché senza la Vergine non possiamo reggerci in piedi».
Buon Pomeriggio Dico il Rosario tutte le Mattine ore 4,45 prima di andare al lavoro e ogni giorno vedo sempre più Luce e Amore verso di me e le persone che incontro. Faccio il rappresentante di prodotti alimentari. Grazie Madre Nostra per quello che fai nelle nostre vite.
Buongiorno! È proprio come dice lei… il Rosario fa miracoli!