Ascoltiamo i giovani! Giornata Internazionale della Gioventù

Ascoltiamo i giovani! Giornata Internazionale della Gioventù

Giornata internazionale della gioventù

La Giornata Internazionale della Gioventù è l’opportunità che i giovani hanno di far sentire la loro voce, di partecipare alla vita e ai processi politici, economici e sociali che coinvolgono ogni nazione. È proprio la loro condizione di gioventù a investirli di una responsabilità nei confronti del futuro: «A voi giovani: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l’umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento» (papa Francesco).

Questa Giornata è nata nel 1999, per iniziativa dell’Assemblea Generale dell’ONU che ha approvato la raccomandazione formulata dalla Conferenza mondiale dei ministri responsabili della gioventù (Lisbona, 8-12 agosto 1998), istituendo la Giornata internazionale della gioventù il 12 agosto di ogni anno.

Da san Luigi Gonzaga a san Carlo Acutis: i giovani alla conquista del cielo

Ci sono dei santi giovani, e protettori dei giovani, che ci indicano come la santità non sia questione di età e sia capace di tracciare sempre strade di luce che hanno poi la forza di arrivare fino a noi.
Uno di questi è sicuramente san Luigi Gonzaga (1568-1591): figlio del duca di Mantova, fin dall’infanzia fu educato dal padre alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una piccola corazza e un elmo, e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo con un cannone.

Ma a 10 anni Luigi decise che la sua strada era un’altra: quella che attraverso l’umiltà, il voto di castità e una vita dedicata al prossimo l’avrebbe condotto a Dio. A 12 anni ricevette la prima Comunione da san Carlo Borromeo, in visita a Brescia. Decise poi di entrare nella Compagnia di Gesù e per riuscirci dovette sostenere due anni di lotte contro il padre. Rinunciò al titolo e all’eredità ed entrò nel Collegio Romano dei Gesuiti, dedicandosi agli umili e agli ammalati, distinguendosi soprattutto durante l’epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. In quell’occasione, mentre si stava recando in un ospedale per visitare i malati, vide abbandonato sulla strada un ammalato in fin di vita. Se lo caricò sulle spalle e lo portò all’ospedale. Era un appestato e Luigi ne contrasse il morbo che in pochi mesi lo condusse alla morte, a soli 23 anni.

A questo giovane, che con coraggio si è speso per gli altri fino al sacrificio della vita, papa Benedetto XIII riconobbe il titolo di protettore degli studenti, mentre Pio XI lo nominò nel 1926 patrono della gioventù cattolica. Ancora, nel 1991 Giovanni Paolo II gli attribuì il patronato dei malati di AIDS e di lui disse: «San Luigi Gonzaga, giovane modello della gioventù, vissuto tanto tempo fa, ma ancora attualissimo, perché dedito ai valori che non tramontano mai. Egli fu eroico apostolo della carità. Si separò da tutto per abbracciare il Tutto […] egli non disprezzò il mondo, anzi, si consacrò a Dio per amarlo di più e meglio. Vi illumini il suo esempio».

Un altro giovane che è già stato dichiarato e sarà presto proclamato santo è Carlo Acutis: «Perché gli uomini si preoccupano tanto della bellezza del proprio corpo e poi non si preoccupano della bellezza della propria anima?». Questa domanda si faceva Carlo mentre in lui cresceva ogni giorno di più il senso della bellezza delle cose del cielo. La sua docilità alla grazia di Dio e il suo amore verso gli altri gli facevano anche dire: «Una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi».

Ragazzo solare e schietto – che ha saputo vivere e morire da originale, non da fotocopia – proprio durante l’adolescenza irrobustisce la sua spiritualità. Recita ogni giorno il Rosario e fa spesso l’adorazione eucaristica. È convinto, infatti, che quando «ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi». È catechista, aiuta i poveri alla Caritas, è un educatore amatissimo all’oratorio, suona il sassofono, gioca a pallone e ai videogiochi… Così è Carlo, un fiume straripante, che nella sua breve esistenza di appena 15 anni feconda di gioia la vita di tutti coloro con cui viene in contatto. Accetterà e offrirà la malattia, che lo porterà alla morte nel 2006, per il Papa e per la Chiesa.

Questi giovani hanno saputo davvero essere sale della terra, preghiamoli e impariamo da loro, proponendoli come modelli ai nostri figli, perché i santi ci fanno capire che abbiamo l’opportunità di rendere la nostra vita un capolavoro, qualsiasi sia la nostra età, se solo ci affidiamo a Dio.


Ascoltiamo i giovani! Giornata Internazionale della Gioventù

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su
Le tue preferenze cookie

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookies per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookies se continua ad utilizzare il nostro sito web.

Salva
Rifiuta