Carlo Acutis sarà santo nell’anno del Giubileo 2025, anno santo dedicato alla speranza!
Ed è certo un segno di speranza l’intera esistenza di questo ragazzo!
Il suo segreto: Gesù al centro
«Dio ha scritto per ognuno di noi una storia unica e irripetibile, ma ci ha lasciato la libertà di scriverne la fine». Sono le parole di Carlo: egli sceglie Gesù come modello e come compagno per scrivere la propria storia, iniziata il 3 maggio 1991.
La sua è la vita di un ragazzo normale che vive in pieno i suoi 15 anni tra scuola, amici, partite di pallone, impegno in oratorio, ma il suo segreto è mettere prima di tutto questo e in tutto questo Gesù e l’Eucaristia: Carlo chiama l’Eucaristia la sua autostrada per il cielo e si abbronza a questo sole: gli appuntamenti immancabili della sua giornata sono la Messa e il Rosario. Questa profonda vita interiore illumina il resto della sua vita, fatta di impegni ordinari e di attenzione al prossimo: saluta tutti quelli che incontra quando arriva a scuola e porta la cena e le coperte ai senza tetto che sa essere nelle vicinanze della sua casa.
Il miracolo per la canonizzazione
A seguito del riconoscimento di un miracolo compiuto dal beato Carlo Acutis, il 23 maggio 2024 papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il decreto per la canonizzazione del beato Carlo Acutis.
La destinataria del miracolo ottenuto per intercessione di Carlo è una giovane ventunenne originaria del Costa Rica e studentessa a Firenze. Il 2 luglio 2022, in seguito a un incidente, viene ricoverata con un gravissimo trauma cranico e deve subire un intervento di craniotomia. Le speranze di vita sono flebili. Sua madre sei giorni dopo si reca ad Assisi per pregare sulla tomba di Carlo; in serata riceve una telefonata dall’ospedale: la informano dell’improvviso e inspiegabile miglioramento di sua figlia.
Il kit della santità
Carlo inventa un personalissimo kit, chiamato “kit per diventare santi”, e non ne è affatto geloso. Anzi, ne parla volentieri con chiunque. Questo kit si sviluppa in alcuni punti:
– un grande desiderio di santità;
– vivere ogni giorno la Messa e la Comunione;
– recitare ogni giorno il Rosario;
– una razione giornaliera di Parola di Dio;
– un po’ di adorazione;
– la Confessione tutte le settimane;
– la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri.
In questo modo Carlo si fa interprete di una santità del quotidiano, è un santo in felpa e scarpe da tennis, riprendendo la definizione che di lui diede Fabio Bolzetta, presidente dell’Associazione dei Web Cattolici Italiani, su Avvenire (7 ottobre 2020), in occasione della sua beatificazione: «Un ragazzo in felpa e scarpe da tennis. Riposa così un beato dei nostri giorni. L’immagine di Carlo Acutis, visibile durante l’esposizione che precede la cerimonia di beatificazione, ha catturato chi gli ha reso omaggio presso il Santuario della Spogliazione. E la sua storia ha proiettato nel firmamento della santità la figura di un ragazzo quindicenne che sembra precedere le prossime generazioni di venerabili, beati e santi del quotidiano a cui dovremmo forse abituarci».
Carlo dice a tutti noi che possiamo e dobbiamo essere segni di speranza, pellegrini di speranza… Ci ha insegnato la strada, seguiamo le sue orme.