Il prossimo Giubileo sarà nel 2025 e c’è grande attesa tra i fedeli di tutto il mondo.
Come molti sanno, il Giubileo è un anno speciale di grazia, in cui la Chiesa invita i fedeli alla conversione e offre loro la possibilità di chiedere l’indulgenza plenaria, cioè la remissione dei peccati per sé stessi o per parenti defunti.
Papa Francesco ha chiesto che il 2023 sia dedicato alla rivisitazione dei temi fondamentali delle quattro costituzioni del concilio Vaticano II, perché la Chiesa possa riflettere di nuovo sul profondo insegnamento del concilio.
Per questo sono in produzione, a cura del Dicastero per l’Evangelizzazione e pubblicati dall’Editrice Shalom, 35 volumi agili, scritti da esperti con linguaggio accattivante, per permettere a quanti non hanno memoria dell’evento conciliare di incuriosirsi e conoscere il suo insegnamento. Lo stesso Papa Francesco, nell’Introduzione del primo volume della collana, afferma: «Prepararsi al Giubileo del 2025 riprendendo tra le mani i testi fondamentali del concilio Ecumenico Vaticano II è un impegno che chiedo a tutti di accogliere come un momento di crescita nella fede. […] Auspico che questi sussidi possano trovare larga accoglienza e portare buoni frutti per il rinnovamento delle nostre comunità».
Come ogni anno santo, anche questo vuole essere inserito nel contesto storico che l’umanità vive. La fragilità sperimentata in questi ultimi anni a causa del Covid, insieme alla paura della violenza delle guerre, ha generato un senso di smarrimento e confusione sul futuro. Da qui è nata l’esigenza di vivere il prossimo Giubileo alla luce della speranza.
Come ha scritto papa Francesco nella lettera per il Giubileo a mons. Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza».