Come dimenticare papa Francesco che, il 25 marzo 2022 – in comunione con i vescovi di tutto il mondo – ha consacrato la Russia e l’Ucraina al cuore immacolato di Maria? E, pregando per la pace, ha detto: «Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi».
Le sue parole ci aiutano a capire il senso, l’importanza e tutta l’attualità della memoria che la Chiesa propone il 17 giugno: il cuore immacolato della beata Vergine Maria. Non è solo un ricordo, non è solo qualcosa da onorare, non è qualcosa di lontano, che “non ci tocca”, è un messaggio vivo ancora oggi ed è una parola che dice di sperare oltre ogni speranza e di rispondere all’odio con l’amore.
«Il mio cuore immacolato trionferà!»
È questa la promessa che la Vergine, nel 1917, ha fatto ai tre pastorelli di Fatima e, con loro, a noi tutti; è una promessa che insegna uno sguardo di speranza e che risuona, in tutta la sua bellezza, ancora oggi.
Nel 2000, Joseph Ratzinger, lo spiegava con queste parole, riportate da “Vatican News”: «Che cosa significa?
Il cuore aperto a Dio, purificato dalla contemplazione di Dio è più forte dei fucili e delle armi di ogni specie. Il “fiat” di Maria, la parola del suo cuore, ha cambiato la storia del mondo, perché essa ha introdotto in questo mondo il Salvatore; perché grazie a questo “sì” Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimane per sempre. Il maligno ha potere in questo mondo, lo vediamo e lo sperimentiamo continuamente; […] Ma da quando Dio stesso ha un cuore umano e ha così rivolto la libertà dell’uomo verso il bene, verso Dio, la libertà per il male non ha più l’ultima parola. Da allora vale la parola: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa».
La preghiera può vincere per il mondo e nel mondo
E allora, se ci chiediamo che cosa possiamo fare oggi, nel nostro piccolo, per il mondo e nel mondo; che cosa possiamo fare per essere propagatori di pace, la risposta più immediata è: coltivare la preghiera e questo spirito di speranza invincibile che ci insegna la Vergine Maria, lei che sa custodire nel cuore ogni cosa e ogni cosa offre al Signore.
Affidiamoci a lei, con le parole iniziali dell’Atto di consacrazione pronunciato da papa Francesco l’anno scorso:
O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te.
Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore.
Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.