Il beato Carlo Acutis aveva ideato e realizzato una bellissima mostra itinerante sui Miracoli Eucaristici. Questa mostra continua a girare l’Italia e il mondo; tutti i miracoli eucaristici presenti alla mostra sono stati riuniti nel libro I miracoli eucaristici nel mondo, dal quale questo testo è tratto.
La reliquia di questo miracolo eucaristico si conserva ad Andechs, in Germania, presso il monastero benedettino.
Si verificò a Roma nel 595 durante una celebrazione eucaristica presieduta dal papa san Gregorio Magno.
Al momento di ricevere la santa Comunione, una nobildonna romana cominciò a ridere perché assalita dai dubbi circa la verità della reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati.
Il Papa allora, turbato dalla sua incredulità, decise di non comunicarla e subito le specie del pane si mutarono in carne e in sangue.
Tra le opere più importanti in cui è menzionato questo miracolo eucaristico avvenuto a Roma nell’anno 595 vi è la Vita Beati Gregorii Papae scritta da Paolo Diacono nel 787.
Era consuetudine a quei tempi che il pane utilizzato per la celebrazione eucaristica venisse preparato dagli stessi fedeli. Il papa san Gregorio Magno fu diretto testimone di questo prodigio. Una domenica, mentre stava celebrando la santa Messa presso l’antica chiesa dedicata a San Pietro, al momento di distribuire la Comunione, vide che tra i fedeli in fila vi era una delle donne che avevano preparato il pane per la consacrazione, che rideva sonoramente. Il Pontefice, turbato, dopo averla ripresa duramente, le chiese il motivo di quel comportamento.
Questa si giustificò dicendo che non riusciva a credere come fosse possibile che quel pane che lei stessa aveva preparato con le sue mani, grazie alle parole della consacrazione, divenisse il corpo e il sangue di Cristo. San Gregorio le vietò allora di comunicarsi e cominciò a implorare Dio d’illuminarla. Aveva appena terminato di pregare che vide divenire carne e sangue proprio quella frazione di pane preparata dalla donna. La donna, pentita, s’inginocchiò a terra e cominciò a piangere. Ancora oggi, parte della reliquia del miracolo è custodita ad Andechs, in Germania, presso il locale monastero benedettino.