Insieme felici, insieme santi. Maria e Giuseppe Santi Sposi

Insieme felici, insieme santi. Maria e Giuseppe Santi Sposi

Sposalizio di Maria e Giuseppe

La Chiesa festeggia oggi lo Sposalizio di Maria e Giuseppe: è bello celebrare Maria e Giuseppe sposi; è bello riscoprirli come sposi e, con loro, riscoprire la forza e la bellezza del sacramento del Matrimonio!
Maria e Giuseppe, santi sposi, ci indicano infatti oggi la via per farsi santi insieme proprio nel matrimonio e attraverso di esso: scopriamo questa via di felicità!

Il matrimonio: un’uscita dalla propria terra verso la terra promessa da Dio

Lo sposalizio di Maria e Giuseppe ci ricorda che il Matrimonio si vive pienamente e si comprende nella dimensione del dono di sé stessi all’altro/a. Sentiamo risuonare allora le parole di papa Francesco: «Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo la chiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve. Così, già il fidanzamento implica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce al matrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, le malattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amore con Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi ama incondizionatamente. Non siete soli!».

Santi Sposi Maria e Giuseppe

Gesù sulla barca degli sposi

L’essere sposi, per i cristiani, è innanzitutto, quindi, una vocazione che si concretizza in un sacramento: il Matrimonio. Ed è come «una chiamata a condurre una barca instabile – ma sicura per la realtà del sacramento – in un mare talvolta agitato, ma non dimentichiamo che, mediante il Sacramento del matrimonio, Gesù è presente su questa barca» (papa Francesco).
E allora, esattamente come Maria e Giuseppe, uniti a custodire Gesù, anche gli sposi non devono mai dimenticare che nel loro Matrimonio c’è Gesù.

La certezza che Gesù è con gli sposi, nella loro barca, rende più lieve ogni difficoltà. È noto come oggi il matrimonio viva una crisi profonda e si scontri con tante difficoltà, di cui lo stesso papa Francesco rende conto nell’Amoris Letitia, facendo sentire anche alle coppie in crisi o che vivono la condizione di separazione e il divorzio, la vicinanza materna della Chiesa.

Santi, quindi felici

Tutti siamo chiamati a essere santi e, se viviamo il Matrimonio, siamo chiamati a essere santi nel Matrimonio e nella famiglia. Le coppie dei santi sposi, come per i esempio i beati coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, che la Chiesa ci offre come compagni di viaggio, ci dice che la santità sta nel rintracciare i segni di Dio nel quotidiano, nel vivere l’amore umano con gli occhi puntati verso il cielo e sapendo che è un amore benedetto dal cielo.

Maria e Giuseppe sposi tratteggiati da don Tonino Bello

Ci sembra bello chiudere questo articolo ritornando all’amore di Maria e Giuseppe, tratteggiato nella sua dolcezza e anche nei suoi aspetti più concreti e più umani da don Tonino Bello nella sua Lettera a san Giuseppe: «Mio caro San Giuseppe, io sono venuto qui, soprattutto per conoscerti meglio come sposo di Maria, come padre di Gesù, e come capo di una famiglia per la quale hai consacrato tutta la vita […].
Dimmi, Giuseppe, quand’è che hai conosciuto Maria? Forse un mattino di primavera, mentre tornava dalla fontana del villaggio con l’anfora sul capo e con la mano sul fianco, snello come lo stelo di un fiordaliso? O forse un giorno di sabato, mentre con le fanciulle di Nazareth conversava in disparte, sotto l’arco della sinagoga? O forse un meriggio d’estate, in un campo di grano, mentre abbassando gli occhi splendidi, per non rivelare il pudore della povertà, si adattava all’umiliante mestiere di spigolatrice?
Quando ti ha ricambiato il sorriso e ti ha sfiorato il capo con la prima carezza, che forse era la sua prima benedizione e tu non lo sapevi? E la notte tu hai intriso il cuscino con lacrime di felicità.
Ti scriveva lettere d’amore? Forse sì! […]
Solo tu, il sognatore, potevi capirla. Ti ha parlato di Jahvè. Di un angelo del Signore. Di un mistero nascosto nei secoli e ora nascosto nel suo grembo. Di un progetto più grande dell’universo e più alto del firmamento che vi sovrastava.
Poi ti ha chiesto di uscire dalla sua vita, di dirle addio e di dimenticarla per sempre.
Fu allora che la stringesti per la prima volta al cuore e le dicesti tremando: “Per me, rinuncio volentieri ai miei piani. Voglio condividere i tuoi, Maria, purché mi faccia stare con te”. Lei ti rispose di sì, e tu le sfiorasti il grembo con una carezza».

Insieme felici, insieme santi. Maria e Giuseppe Santi Sposi

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