La Via Crucis è scuola di vita: qui si incontrano le prove, i problemi, la fatica, i dubbi, le paure, le cadute, le sofferenze, l’abbandono, il tradimento…
Qui si impara l’amore paziente, silenzioso, concreto, l’obbedienza, la lealtà, la solidarietà, l’offerta di sé, la speranza.
Nella Via Crucis si sperimenta ciò che è l’Amore, l’Amore più grande e definitivo, l’Amore più forte della morte.
È una pratica ancora attuale?
È una delle preghiere più belle che è nata dal cuore dei fedeli ed è una delle devozioni più straordinarie e fruttuose.
La Via Crucis è memoria della passione e morte di Gesù, facendoci ripercorrere l’ultimo tratto del cammino nella sua vita terrena.
Tramite questa forma di preghiera, insieme ai fedeli di tutto il mondo, siamo condotti virtualmente a Gerusalemme, sulla Via Dolorosa, per seguire passo dopo passo il cammino che Gesù ha percorso più di duemila anni fa fino al Golgota.
Il cammino è scandito da 14 stazioni e, per ricordare quei momenti, si utilizzano brani della Sacra Scrittura che profetizzano o raccontano la passione; commenti e meditazioni dei santi, dei Sommi Pontefici e di autori spirituali; preghiere e canti.
La Via Crucis è la preghiera tipica del Venerdì Santo, del tempo di Quaresima e, più in generale, di ogni venerdì (tranne quelli del Tempo di Pasqua) in quanto è il giorno in cui si fa memoria in modo particolare della passione e morte di Cristo.
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È una devozione triste?
La Via Crucis non è una devozione triste, è soprattutto un cammino di amore, di speranza e di vittoria. È questo il significato della Via Crucis: compiere insieme a Cristo un percorso che, anche se passa attraverso la sofferenza, porta alla risurrezione.
È un cammino che ognuno di noi è chiamato a compiere, accompagnati dalla consapevolezza che alla fine della salita ci attende l’abbraccio misericordioso del Padre.
In ogni passo, in ogni respiro, in ogni gesto che facciamo non siamo più soli. Ogni nostro dolore è una porta aperta in cui vivere l’affidamento al Padre e in cui poter ascoltare la sua voce che dice: «Non temere, Io sono con te, fino alla fine del mondo».
Siamo disposti a lasciarci contagiare da questo amore?
La croce di Cristo invita anche a lasciarci contagiare da questo amore, ci insegna a guardare l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto, chi aspetta una parola, un gesto, chi è perseguitato e inerme, chi è in difficoltà, chi è gravato da pesi e da situazioni insostenibili… La croce ci invita a uscire da noi stessi per andare incontro ai fratelli e tendere loro la mano.
Vuoi essere come il Cireneo?
Gesù lungo il cammino viene aiutato dal Cireneo, uno sconosciuto che passava di lì per caso. Egli non ha scelto volontariamente di portare per un tratto la croce, ma quell’incontro e quel camminare al fianco di Cristo diventa dono di conversione.
Da allora il Cireneo è il discepolo che «porta la croce dietro a Gesù», seguendone le orme.
Vuoi essere come il Cireneo? Vuoi aiutare Gesù a portare la croce?
Le occasioni, soprattutto oggi, non mancano; dobbiamo essere dei cirenei che, senza essere costretti dalle circostanze, ci dimostriamo veri compagni di viaggio nel sostenere il cammino faticoso dei nostri fratelli.
La Via Crucis è l’occasione per ciascuno di noi e per le nostre famiglie di seguire l’esempio che ci ha dato Gesù Cristo: è da lui che noi riceviamo la forza per percorrere le nostra via crucis quotidiana, per crescere nella fede e diventare uomini e donne della carità e della solidarietà vera.
