Nel cuore dell’esistenza terrena, alcune anime brillano di una luce così intensa da illuminare il cammino di intere generazioni. Tra queste, risplende la figura della beata Madre Speranza di Gesù, una donna il cui nome stesso evoca la virtù teologale che ha incarnato con ardore. Nata Maria Josefa in Spagna, il 30 settembre 1893, la sua vita fu un inno all’Amore Misericordioso, un amore con un nome preciso: Gesù.
L’Amore Misericordioso: una chiamata nella chiamata
Dopo un primo ingresso nella vita religiosa tra le Figlie del Calvario, il suo cammino la condusse a una chiamata più profonda: a Madrid fonda la Congregazione delle Suore Ancelle dell’Amore Misericordioso. Questo fu solo l’inizio di un’opera destinata a lasciare un segno indelebile nel mondo, culminando con la fondazione, a Roma nel 1951, della Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso.
Il suo cuore, un’eco dell’Amore di Cristo, batteva all’unisono con quello di Gesù. La sua esperienza fu un dialogo intimo e appassionato con la Misericordia divina. Per lei, Gesù non era solo il Figlio di Dio, ma il buon Gesù, bello oltre ogni dire. Questo amore era il motore di ogni sua azione, un amore che desiderava ardentemente fosse come quello di Cristo: eterno, giusto, liberante, fedele e, soprattutto, misericordioso.
Un amore da vivere nel quotidiano
Madre Speranza viveva questo amore nel quotidiano, nel suo rapporto con gli altri. Tutti coloro che la incontravano avevano la certezza di essere speciali per lei, amati come figli unici e prediletti. Il suo era un amore umano, ma costantemente modellato sull’Amore di Gesù. Come un termometro speciale, la sua vita misurava la quantità di amore che riusciva a far passare consapevolmente agli altri: bambini, giovani, anziani, malati, sacerdoti, nessuno escluso.
Il suo sguardo era costantemente rivolto al Volto dell’Amore, quello di Gesù. Questo non fu sempre un privilegio di gioia, poiché spesso comportò la condivisione delle sofferenze più grandi di Cristo. Il trono dell’Amore Misericordioso è la croce, e Madre Speranza visse profondamente questa realtà, sperimentando l’agonia, il tradimento e l’ingiustizia. Ma in ogni prova, imparò a fissare il suo sguardo sul Crocifisso, traendo da lì la forza per amare e perdonare.

Il Santuario dell’Amore Misericordioso
Il desiderio di Madre Speranza di diffondere l’immensa amabilità di Dio e il suo amore illimitato per l’umanità si concretizzò nella realizzazione del Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza. Questo luogo sacro divenne meta di pellegrinaggi, un faro di speranza e di consolazione.
In nome dell’Amore Misericordioso, Madre Speranza si è fatta «flauto che suona; portinaia del Signore; fazzoletto che asciuga le lacrime…» di chiunque abbia varcato la soglia del Santuario di Collevalenza.
Ogni pellegrino che giunge, ancor oggi, in questo luogo respira amore e fede: chi entra ferito e deluso dalla vita, esce confortato e speranzoso, esce rinnovato e pronto a una vita nuova perché incontra il volto di un Padre che ama e che è sempre pronto ad abbracciare i suoi figli.
La fiducia sconfinata di Madre Speranza nell’Amore Misericordioso, che è capace di sanare il corpo e l’anima, è racchiusa nella preghiera che accompagna il gesto di bere l’Acqua dell’Amore Misericordioso:
«Signor mio e Dio mio,
per il tuo amore e per la tua misericordia,
guarisci noi che siamo tuoi figli
da ogni malattia, specialmente da quelle
che la scienza umana non riesce a curare
e fa’ che con il tuo aiuto
conserviamo sempre pura
la nostra anima da ogni peccato grave».

Se vuoi approfondire la vita e l’Opera di Madre Speranza ti consigliamo il volume della collana I Santi del Messalino a lei dedicato: I Santi del Messalino. Madre Speranza. La vita, le esperienze mistiche, il Santuario.
Nella prefazione al libro, padre Massimo Tofani, vicepostulatore della causa di Canonizzazione della Beata Speranza di Gesù, che ha curato e supervisionato la realizzazione del volume, scrive: «Il Signore ha scelto Madre Speranza per annunciare l’Amore Misericordioso di Dio e presentare a tutti gli uomini “che Dio è un Padre pieno di bontà che cerca con tutti i mezzi di confortare, aiutare e rendere felici i propri figli; li cerca e li insegue con amore instancabile, come se Lui non potesse essere felice senza di loro”. Una misericordia dunque che non rimane qualcosa di astratto, ma che nella vita di Madre Speranza si è concretizzata nell’assistenza ai poveri, ai più bisognosi e ai sacerdoti. Per questo tutte le opere della Famiglia dell’Amore Misericordioso, nell’ottica della Fondatrice, abbracciano coloro che si trovano nel bisogno e soprattutto i sacerdoti perché possano ritemprare il corpo e lo spirito».
E allora, a noi che viviamo questo tempo percorso da tanto male e da tanto buio, la beata Speranza di Gesù insegna a sperare oltre ogni speranza, com’è iscritto nel suo nome; ci insegna a vedere luce dentro ogni tenebra; ci ricorda che siamo figli amati; ci fa presente il vero volto di Dio che è Amore Misericordioso.