L’amicizia è una relazione fondamentale e vitale per l’essere umano: si dice, infatti, comunemente che l’uomo non è un’isola, ma ha bisogno di intessere relazioni, di riconoscersi nel volto dell’altro, di sentirsi capito, amato sostenuto e, al tempo stesso, di offrire comprensione, sostegno e condivisione.
L’amicizia ha qualcosa a che fare quindi con la felicità, perché ne è un ingrediente, come ci ricorda già Cicerone: «L’amicizia migliora la felicità e abbatte l’infelicità, col raddoppiare della nostra gioia e col dividere il nostro dolore».
Proprio l’importanza radicale dell’amicizia giustifica l’iniziativa di dedicare a essa una Giornata Mondiale.
Quando è nata la Giornata Mondiale dell’Amicizia?
Questa giornata fu proclamata dal Congresso degli Stati Uniti, nel 1935, la prima domenica di agosto come la Giornata Nazionale dell’Amicizia. Da allora, la celebrazione del National Friendship Day è diventata un evento annuale.
Il 27 aprile 2011 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha reso ufficiale la Giornata Mondiale dell’Amicizia che si celebra, appunto, il 30 luglio.
Perché la Giornata Mondiale dell’Amicizia?
Questa Giornata è utile per riscoprire il valore dell’amicizia a livello personale, certamente, ma anche sociale: gli amici, infatti, sono capaci di colorare e sostenere la vita di ciascuno di noi, ma l’amicizia è anche un sentimento capace di far circolare amore e sentimenti di solidarietà, note quanto mai urgenti in un mondo spaccato da tanti conflitti, violenza e povertà di ogni genere.
Vista in questo ottica, l’amicizia è allora una relazione che ci parla di speranza, quella stessa speranza a cui ci richiama papa Francesco in preparazione del Giubileo: l’amico è sempre una luce nel buio e quindi un segno inequivocabile di speranza.
Un santo esperto di amicizia: san Francesco di Sales
Anche i santi, ovviamente, vivono questa relazione profondamente umana e, allo stesso tempo, talmente alta da farci toccare, in qualche misura, il cielo.
Un santo particolarmente esperto di amicizia è san Francesco di Sales, che ci ha lasciato alcune Lettere scambiate con i suoi amici, nelle quali si impara che l’amicizia fondata nel Signore brilla di una luce ancora più intensa ed è un’amicizia che non conosce fine: «Siamo portati naturalmente e culturalmente a fondare le amicizie sulle sintonie di carattere, sugli interessi comuni, sulla vicinanza fisica, sull’attrazione nei confronti dell’altro. E che sofferenze! A tutte le età. Francesco, tenendo i piedi ben saldi per terra rispetto alle problematiche e alla nostra necessità di avere autentici amici, contemporaneamente vola alto e vede da una diversa prospettiva tutto questo. È la prospettiva di Dio, quella del dono gratuito e incondizionato, che permette all’Altissimo di realizzare in noi una vera risurrezione interiore, spirituale e quotidiana» (P. Mojoli, Dalle Lettere. La gioia dell’amicizia, San Francesco di Sales, 24 Passi nel quotidiano). Scrive infatti Francesco in una lettera: «Una dote delle amicizie suscitate in noi dal cielo è di essere imperiture, come è inesauribile la sorgente da cui emanano. La presenza non le arricchisce, come l’assenza non le impoverisce né le fa morire, perché sono fondate unicamente su Dio che è dappertutto».
Il Signore sa rinnovare tutte le cose e ci permette di viverle in pienezza!
E allora buona Giornata dell’Amicizia a tutti! Non dimentichiamo di ringraziare i nostri amici più cari per il cammino condiviso fino ad ora, non dimentichiamo di ricordare loro quanto sono importanti: «Amico mio accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace… Al di là delle mie parole maldestre tu riesci a vedere in me semplicemente l’uomo» (Antoine de Saint Exupery).
