Il giorno dopo Pasqua è un giorno di festa, ma questo non ci stupisce, perché la liturgia ci insegna che, a partire dal giorno di Pasqua, è in realtà Pasqua – e quindi festa – per otto giorni (chiamati ottava di Pasqua), che si chiudono con la domenica della Divina Misericordia che quest’anno festeggiamo il 24 aprile.
Pasqua indica quindi l’inizio della festa e della vita da risorti, cioè da rinati in Cristo e il lunedì dopo Pasqua inaugura la festa che continua.
Ma perché questo giorno, solitamente dedicato alle gite fuori porta, si chiama lunedì dell’Angelo? Il nome, di tradizione popolare, fa riferimento al fatto che nel giorno dopo Pasqua si ricorda l’incontro delle donne giunte al sepolcro con l’angelo che annuncia loro la risurrezione di Gesù: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui» (Mt 16,6).
Papa Francesco commenta così questo incontro: «L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male. Dalle parole dell’angelo possiamo raccogliere un prezioso insegnamento: non stanchiamoci mai di cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano».
Facciamo risuonare nel cuore, allora, in questo lunedì dell’Angelo, le parole dell’angelo: «Non è qui. È risorto» e continuiamo a vivere da risorti, da portatori di luce!
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