San Paolo della Croce: la Passione nel cuore

San Paolo della Croce: la Passione nel cuore

San Paolo della Croce

Introduzione

La vita dei santi è sempre affascinante e avvincente. Con i loro esempi di preghiera, penitenza, ascolto della Parola di Dio, pratica della fede e carità, hanno lasciato una grande testimonianza capace di trasmettere anche a noi lo stesso ardore.
Una di queste figure è senz’altro quella di san Paolo della Croce (1694-1775), uno dei più grandi mistici del Settecento. In questo articolo scopriamo insieme e facciamo nostro il segreto prezioso nascosto nel suo cuore, che lo ha reso il santo della Passione di Cristo.

La “porta” della Passione

Nonostante la sua vita sia ricchissima essa si potrebbe racchiudere in poche parole: «La meditazione della Passione di Gesù è il mezzo più efficace per dare senso al valore della vita».
San Paolo della croce insegna, con le opere e le parole, che attraverso la meditazione della Passione ogni persona può trovare la forza di affrontare le sofferenze quotidiane: «Bisogna che accettiamo la croce delle tribolazioni volentieri, almeno con la parte superiore dello spirito, come Gesù accettò la sua condanna alla morte di croce, in perfetta conformità alla volontà del Padre». In questo contesto la sofferenza non è qualcosa da evitare a tutti i costi, ma da accettare, «poiché se soffriamo adesso con Cristo, con Cristo regneremo nella gloria del Padre».

Infatti, «coloro che patiscono travagli, infermità, persecuzioni, disprezzi per amore di Dio, aiutano Gesù Cristo a portar la croce, e saranno partecipi della sua gloria in cielo se persevereranno».
Dunque, la meditazione della passione di Gesù e dell’infinito amore di Dio per noi ci aiuta a superare le prove, a crescere nella fede, nella pazienza e nell’abbandono in Dio. Solo comprendendo l’amore di Dio possiamo accettare con fede e serenità la croce quotidiana.
A quelle persone che vogliono conquistare queste vette d’amore dice: «La memoria della Passione di Gesù, con l’imitazione delle sue sante virtù, è la porta che conduce l’anima all’intima unione con Dio, al raccoglimento interiore e alla più sublime contemplazione».
Non si può entrare nel mistero di Dio se non per la “porta” della Passione.

Il segreto nascosto nel suo cuore

Mediante la contemplazione della Passione di Gesù san Paolo della Croce è totalmente avvolto dal mistero dell’amore di Dio che si manifesta nella Croce. Fin da quando è piccolo si commuove profondamente quando la madre gli racconta la Passione del Salvatore e gli mostra il Crocifisso come modello con cui confrontarsi e dice: «Guarda, figlio mio, quanto ha sofferto Gesù!».
Più cammina con Gesù, più sente di voler essere come lui. La Passione del Signore diviene così il centro della sua vita, tanto che il Signore la imprime fisicamente nel suo cuore. Il fatto straordinario è narrato dal Santo stesso: «Un Venerdì Santo, mentre stavo pregando avanti al Santo Sepolcro, Gesù si degnò di stamparmi nel cuore la sua Santissima Passione, e subito tre coste sul cuore si alzarono. Perché se no, non avrei potuto resistere, né vivere. Tutti gl’istrumenti della sua Passione me li scolpì nel cuore, e, in mezzo ad esso, il Santo Segno Jesu Christi Passio, anzi con la sua Passione m’impresse nel cuore anche i dolori della sua cara Madre. Oh, che dolori provavo, oh, che amore! Un misto di estremo dolore e di eccessivo amore! Quest’amorosa e dolorosa impressione della Passione mi fa gemere massime dal giovedì sera fino alla domenica di ciascuna settimana».

La meditazione nella Passione

L’aspetto più originale e più forte dell’apostolato di san Paolo della Croce è quello di meditare la passione di Gesù con la gente e di insegnare a tutti a meditarla personalmente. Egli, infatti, è convinto che «il mezzo più efficace per convertire le anime anche più perdute è la Passione santissima di Gesù Cristo, perché la meditazione delle pene del Salvatore ha il potere di sterminare i vizi e di stabilire le anime nel santo amore e timore di Dio». Nella contemplazione delle sofferenze del Signore, infatti, vede il mezzo per correggere e superare i propri difetti e per eliminare i propri peccati: «Pensando ad un Dio che ha patito per me, a un Dio flagellato, coronato di spine, sputacchiato per me, in croce per me, come è possibile che penetrato oggi e domani da queste verità di fede, si abbia ad offendere?».

Il Santo indica la Passione di Gesù anche come mezzo per progredire speditamente nella vita spirituale; a tal proposito scrive: «Bisogna imprimerla nei nostri cuori, lasciarci penetrare dalle sue pene amarissime, poiché per queste s’accende in noi l’amor di Dio e ci si immerge nell’abisso della Divinità».
Istintivamente la Passione del Signore ci spaventa perché siamo portati a evitare il dolore, la sofferenza, la prova, le avversità e non vogliamo percorrere la via della croce.
Tuttavia, il dolore è sempre in agguato e ne facciamo continuamente esperienza: la meditazione della passione di Gesù e dell’infinito amore di Dio per noi è un aiuto a superare le prove, a crescere nella fede, nella pazienza e nell’abbandono in Dio. Attraverso la contemplazione dei dolori di Cristo possiamo trovare conforto nelle nostre sofferenze e sviluppare una maggiore compassione verso gli altri.


La scuola di meditazione

L’altro elemento essenziale è il fatto di insegnare a meditare per imprimere nel cuore dei fedeli la vera devozione alla Passione di Gesù.
Così l’apostolato di san Paolo della Croce diventa scuola di meditazione. Insegna con un metodo semplice, fatto di pochi passaggi: atto di fede, atto di umiltà, invocazione dello Spirito Santo, della protezione di Maria e dei santi, lettura di un libro sulla Passione di Gesù, quindi la meditazione.
Infine, si conclude offrendo al Signore tutto, la giornata, la vita, il tempo, poi si ringrazia della preghiera fatta, dei doni ricevuti, quindi, si conclude con qualche richiesta per il progresso nel cammino.
Per chi non può fare lunghe meditazioni consiglia di «fare durante il giorno brevi affetti, come giaculatorie, verso Gesù appassionato, secondo le occasioni», inoltre suggerisce di offrire «tutto quello che fanno e patiscono per amore ed in memoria di quello che ha fatto e patito Gesù per nostro amore».
Applicando questi semplici consigli alla nostra vita concreta, possiamo verificare se tale esercizio porti veramente frutti così copiosi. 

Conclusione

Mediante la predicazione e la meditazione il Santo conduce a straordinari progressi spirituali persone di ogni categoria: in primo luogo ovviamente quelle consacrate, sia nella sua Congregazione e sia in altre, ma anche moltissimi laici, tra cui padri e madri di famiglia.
Con amorevole, ma incessante insistenza egli indica a loro, ma oggi anche a noi, come raggiungere la santità. Ed ecco svelato quella che egli chiama la «santità segreta della croce»: «Nella passione di Gesù c’è tutto»; è una via grande e sicura che tutti possono percorrere.
Immergersi nella Passione del Signore quale sua manifestazione di amore gratuito resta tuttora il mezzo principale per raggiungere la santità.
Cosa ne pensi? Reputi che la meditazione della Passione conservi la sua validità o che sia una pratica ormai superata? Scrivilo nei commenti!


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