Di santa Teresa di Calcutta ricordiamo il sorriso radioso, sorriso che ha mantenuto anche quando ha fatto la dura esperienza della notte dello spirito. È proprio così. È difficile da credersi, ma anche madre Teresa ha sperimentato il buio e l’aridità spirituale. Scopriamo di più.
«Ho cominciato ad amare la mia oscurità»
Il periodo difficile ebbe inizio dopo che lasciò tutto per mettersi a servizio dei più poveri dei poveri e si ritiene che questa oscurità l’abbia accompagnata fino alla morte, con una piccola parentesi nel 1958, durante la quale poté scrivere con gioia: «Oggi la mia anima è ricolma di amore, di gioia indicibile e di una ininterrotta unione d’amore». Da un certo momento non ne parla quasi più e questo succede non perché la notte sia finita, ma perché si è ormai adattata a vivere in essa. Non solo accetta questa prova, ma riconosce anche la grazia straordinaria che racchiude per lei. «Ho cominciato ad amare la mia oscurità, perché credo ora che essa è una parte, una piccolissima parte, dell’oscurità e della sofferenza in cui Gesù visse sulla terra».
Fece sperimentare la tenerezza dell’amore di Dio
Alla luce di quanto detto, risulta ancora più straordinario quello che la sua vita santa fu capace di trasmettere e suscitare nei cuori. Madre Teresa voleva che le persone di cui si prendeva cura sperimentassero la tenerezza dell’amore di Dio. Il suo sorriso luminoso, i suoi gesti accoglienti volevano trasmettere il messaggio: tu sei amato, tu sei accettato. La forza persuasiva dell’amore di Madre Teresa aveva la capacità di conquistare i cuori. La Santa stessa raccontava quello che accadde un giorno, quando nella casa di Calcutta portarono una donna raccolta dal marciapiede, che versava in incredibili condizioni, con il corpo ricoperto di piaghe purulente. La “Madre” l’accolse con quella sua grande dolcezza, la curò e ripulì per ore. La donna, anche davanti alle materne attenzioni della “madre dei poveri”, continuava a imprecare. La Santa le asciugava il sudore e le inumidiva le labbra arse. Finalmente la donna esclamò: «Suora, ma perché fai così? Non tutti fanno come te, chi te l’ha insegnato?». Madre Teresa rispose: «Me l’ha insegnato il mio Dio». E quella donna chiese: «Fammelo conoscere il tuo Dio». A questo punto Madre Teresa, abbracciandola, le donò l’ultima incantevole risposta: «Il mio Dio adesso tu lo conosci. Il mio Dio si chiama Amore».
Conclusione
La vita di santa Teresa di Calcutta ci insegna la perseveranza nel bene e l’adesione totale al progetto di Dio anche nei momenti bui della vita. Un esempio da imitare, un faro a cui guardare.