Nella bellissima Napoli si può visitare un gioiello di bellezza, in cui risplende luminosa la santità: la chiesa di San Domenico Soriano e Nunzio Sulprizio.
È una delle chiese monumentali di Napoli ubicata in piazza Dante. Prende la sua titolatura dall’omonima immagine miracolosa di san Domenico Soriano e dal fatto che vi si trova la sepoltura di san Nunzio Sulprizio (canonizzato nel 2018).
La storia
La chiesa e l’annesso convento furono eretti grazie a una donazione fatto al domenicano Tommaso Vesti da Sara Ruffo di Mesurica. Con quei fondi i padri domenicani calabresi acquistarono la chiesetta di Santa Maria della Salute, eretta nel 1587.
La costruzione del monastero cominciò tra il 1673 ed il 1685. Durante il XVIII secolo venne attuato un ulteriore ampliamento, ma il monastero non ebbe vita lunga e subì numerosi rimaneggiamenti sia esterni che interni, cambiando spesso destinazione d’uso. L’intero complesso finì per essere utilizzato come caserma fino al 1850. La chiesa è oggi visitabile e aperta al pubblico, il monastero e i locali del chiostro ospitano invece alcuni uffici del comune di Napoli.


La chiesa
Nel 1600, l’interno, composto da tre navate e cappelle laterali, ha ricevuto un ricco e raffinato arredo barocco su progetto di Cosimo Fanzago, che eseguì anche l’altare maggiore, dove oggi è collocato il corpo di san Nunzio Sulprizio. Tuttavia la chiesa fu interessata nei secoli successivi da diversi lavori integrativi. Seppure la facciata principale su piazza Dante rimane pressoché quella originaria, con pietre laviche vesuviane e con le sculture dei santi Tommaso d’Aquino (a destra) e Domenico di Guzman (a sinistra), negli interni, invece, ai lavori barocchi per lo più del Fanzago, seguirono altre decorazioni in stucco e marmo sette-ottocentesche, medesima datazione questa per tutti i cicli di affreschi della volta e delle cappelle.
Nella terza cappella a sinistra è di Giacinto Diano la Vergine che presenta l’immagine miracolosa di San Domenico Soriano.
Sul transetto a sinistra è collocata una tela di Luca Giordano raffigurante la Madonna del Rosario (1690); in quello di destra invece un’altra Madonna del Rosario è attribuita ad Onofrio Palumbo, mentre di Giacomo Farelli datati 1703 sono le tele dell’Annunciazione a Maria, la Visitazione dell’Angelo, la Natività, la Caduta sotto la Croce, l’Incoronazione di Spine, la Flagellazione e la Presentazione al Tempio. La volta è affrescata da Salvatore Cozzolino e Vincenzo Galloppi con le Storie di santi Francescani e Domenicani (1882), lavori questi che rimpiazzarono precedenti cicli di Mattia Preti del 1664 sulla Gloria di San Domenico di Guzman, poi andate perduti.
Altre pitture e sculture seicentesche della chiesa hanno attribuzione ignota di scuola comunque napoletana; alcuni affreschi ottocenteschi sono invece attribuiti a Bernardino Castelli, altri di mano certa sono invece di Luigi Fabron e Luigi Scorrano.




Chi è san Nunzio Sulprizio
Per i napoletani è “O Santariell’ nuost’”, il santarello nostro.
San Nunzio Sulprizio è un giovane vissuto tra il 1817 e il 1836 che visse appena diciannove anni e furono anni durissimi: orfano e quasi sempre malato, conobbe il rifiuto e lo sfruttamento, trovando amore e accoglienza solo alla fine della sua vita, ma affrontò tutto con un grande amore verso Gesù.
È un santo capace di parlare al nostro tempo perché ha fatto della sua sofferenza uno strumento di amore verso Dio e gli altri.
Per conoscere il Santuario

Vorrei tanto sapere storie sulla chiesa dov era sepolto Nunzio Sulprizio Era un collegio detto piccoli amici di Gesu’ gestito dalle suore oblate del Sacro Cuore. Sono stato in quel collegio dal1959 al 1965. Esiste ancora? Quartiere detto
O’ Cavon
Gentile signor Fernando,
che bello leggere la sua testimonianza! Il collegamento con Nunzio Sulprizio rende ancora più interessante la sua ricerca.
Lo scorso anno, il postulatore della causa di beatificazione di san Nunzio, don Vincenzo Paone, ha pubblicato una biografia estremamente dettagliata sulla vita e sulle opere di questo Santo, compreso tutto ciò che è accaduto dopo la sua morte. Il corpo di Nunzio, infatti, è stato traslato più volte dal giorno della sua scomparsa, il 5 maggio 1836. Abbiamo cercato nel testo, ma non abbiamo trovato riferimenti diretti alla chiesa che menziona; tuttavia, data l’accuratezza del libro, con una lettura più approfondita potrebbe scoprire informazioni interessanti.
Le consigliamo la lettura di “Nunzio Sulprizio. Tutto il bene viene da Dio” (cod. 8554 – https://www.editriceshalom.it/l9600/vendita_online_libri/san_nunzio_sulprizio_tutto_il_bene_viene_da_dio.html), dove troverà molte notizie inedite su di lui. Chissà, magari sfogliandolo potrà ritrovare qualche dettaglio che le riporta alla memoria i suoi anni vissuti nello stesso luogo di questo giovane santo.
Un caro saluto e grazie ancora!