Era un caldo pomeriggio di settembre del 1959 quando a Catania fu fatto l’Atto di consacrazione dell’Italia. Era la conclusione del XVI Congresso eucaristico. La partecipazione fu corale tanto che la piazza e le vicine strade erano stracolme di fedeli.
Un gesto di una notevole importanza spirituale
Suore, sacerdoti, fedeli venuti da ogni parte d’Italia, presero parte alla celebrazione Eucaristica di quel 13 settembre del 1959. L’ostensorio con il Santissimo Sacramento era stato posto su un carro trionfale, in modo che tutti potessero vederlo e rivolgere a lui la propria preghiera. Lo seguivano a piedi il cardinale Mimmi, i sacerdoti e il popolo di Dio. Posto l’Ostensorio sull’altare per la Santa Messa, il Cardinale, in ginocchio, lesse davanti a Gesù eucaristico l’Atto di consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria, a nome dell’episcopato e di tutto il popolo italiano. Notevole l’importanza spirituale di quel gesto. Un solenne atto che era stato preceduto da un partecipatissimo pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatimaper i 92 capoluoghi di provincia del nostro Paese, dalla Sicilia a Trieste, affinché la popolazione fosse preparata all’importante evento.
Perché l’Italia continui ad essere «centro di verità e di luce»
A chiusura del Congresso Eucaristico di Catania, anche papa Giovanni XXIII mandò un radiomessaggio in cui auspicava che gli italiani potessero imitare Maria, «modello più perfetto dell’unione con Gesù» e poi esortava: «Dalla sua materna intercessione implorino per la Chiesa i doni della unità, della pace, soprattutto una più rigogliosa e fedele fioritura di vocazioni sacerdotali. In tal modo la consacrazione diverrà, un motivo di sempre più serio impegno nella pratica delle cristiane virtù, una difesa validissima contro i mali che ne minacciano, e una sorgente di prosperità anche temporale, secondo le promesse di Cristo». Verso la conclusione, il Pontefice chiedeva di pregare perché l’Italia potesse continuare a essere «esempio di virtù gentili e generose, culla di santi, centro di verità e di luce».
Anche noi oggi possiamo pregare per la nostra nazione e per il mondo intero. Di seguito proponiamo la preghiera che si recita nella Santa Casa di Loreto:
Accendi, o Maria, la lampada della fede in ogni casa d’Italia e del mondo. Dona ad ogni mamma e ad ogni padre il tuo limpido cuore, affinché riempiano la casa della luce e dell’amore di Dio.
Aiutaci, o Madre del sì, a trasmettere alle nuove generazioni la Buona Notizia che Dio ci salva in Gesù, donandoci il Suo Spirito d’Amore.
Fa’ che in Italia e nel mondo non si spenga mai il canto del Magnificat, ma continui di generazione in generazione, attraverso i piccoli e gli umili, i miti, i misericordiosi e i puri di cuore, che fiduciosamente attendono il ritorno di Gesù, frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
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