Rolando Rivi: un esempio di fede e coraggio

Rolando Rivi: un esempio di fede e coraggio

Beato Rolando Rivi

“Domani avremo un prete in meno.” Con queste parole, disarmanti in quanto a cinismo, i partigiani che nell’aprile del 1945 uccisero il giovane seminarista Rolando Rivi commentarono la barbarie appena compiuta. Aveva solo 14 anni, ma la sua breve vita fu segnata dalla fede, dal coraggio e dalla semplicità.

Il martirio

Rolando Rivi era un seminarista, al principio di un cammino che avrebbe dovuto condurlo a realizzare il suo sogno: diventare sacerdote e missionario. Tuttavia, le sue ali ancora acerbe vennero brutalmente spezzate in un bosco situato nel mezzo del cosiddetto Triangolo della Morte, una zona emiliana imbevuta di sangue durante la Seconda Guerra Mondiale a causa della ferocia dei partigiani comunisti.
Il 10 aprile 1945, una pattuglia partigiana sequestrò Rivi e lo costrinse a seguirli nella boscaglia nei pressi di San Valentino, la frazione di Castellarano in cui il giovane viveva. Ai genitori venne lasciato un biglietto con scritto: “Non cercatelo. Viene un attimo con noi partigiani.” Solo dopo quattro giorni, il padre Roberto Rivi e don Alberto Camellini, curato di San Valentino, ritrovarono la salma di Rolando in condizioni strazianti: il volto coperto di lividi, il busto martoriato e due fori di proiettile ad indicare le ferite mortali, uno alla tempia sinistra e un altro all’altezza del cuore.

Il coraggio della fede

Gli fu fatale il coraggio dell’appartenenza al Signore. Nonostante gli avvertimenti dei cari, Rolando rispondeva: “Non posso, non devo togliermi la veste. Io non ho paura, io sono orgoglioso di portarla. Non posso nascondermi. Io sono del Signore.” La sua veste talare fu sottratta e venne esibita come trofeo di guerra da un drappello di spietati esecutori di un’ideologia atea e truculenta.

La beatificazione

La fama di santità di Rolando Rivi si diffuse dapprima nelle zone in cui venne ucciso e poi oltre i confini italiani. Nel 1989, venne presentata la prima richiesta per l’avvio della sua causa di beatificazione. Nel 2001, circolò la notizia di un miracolo attribuito all’intercessione di Rolando Rivi: un bambino inglese di nome James guarì inspiegabilmente da una grave forma di leucemia dopo che i suoi genitori avevano posto sotto il guanciale una reliquia di Rolando Rivi.
I medici attestarono l’incredibile scomparsa dei segni della leucemia dal piccolo James il 4 aprile 2001. Nel 2006, la Chiesa riconobbe l’attribuzione a Rivi di una serie di guarigioni miracolose ed avviò la causa di beatificazione.

Il 27 marzo 2024, papa Francesco riconobbe l’assassinio di Rolando Rivi come un martirio, cioè come un crimine commesso “in odio alla fede”. La solenne celebrazione della sua beatificazione si è tenuta il 5 ottobre 2013 presso il Palazzetto dello Sport di Modena.


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