Devozioni dal 25 al 31 gennaio 2021
Apriamo la settimana con la festa della conversione di san Paolo. La testimonianza dell’Apostolo ci ricorda che non possiamo tacere le opere meravigliose che Dio realizza nella nostra vita.
«Conversione è proprio questo: da fuori strada, andare sulla strada di Dio», afferma papa Francesco. Il Santo Padre sottolinea che «tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere sulla sua strada. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada». Seguiamo l’esempio dei santi che ricordiamo in questa settimana per rimanere sulla strada del Signore, fedeli alla sua chiamata e testimoni credibili delle sue meraviglie.
LUNEDÌ 25 GENNAIO
Conversione di san Paolo apostolo
«Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù». Così san Paolo nella Prima Lettera a Timoteo (1,12-14). Ebreo zelante e di temperamento ardente, Saulo era uno dei più agguerriti avversari dei cristiani. Il viaggio che intraprese per Damasco aveva appunto lo scopo di smascherare e imprigionare gli adepti della nuova fede. Siamo intorno all’anno 36 e Luca ci dice che «mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Rispose: “Chi sei, o Signore?” Ed egli: “Io sono Gesù, che tu perseguiti!”». Questa esperienza di Cristo sulla via di Damasco egli la paragonò all’esperienza pasquale dei Dodici e allo splendore della prima luce della creazione; sarebbe diventata il centro della sua predicazione orale e scritta. Nella lettera a Timoteo scrive: «Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna» (1 Tm 1,15b-16).
Nel giorno della conversione di san Paolo si conclude anche la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Possiamo sintetizzare l’esperienza di questa settimana nell’invito a non dedicarci esclusivamente alle nostre comunità, ma ad aprirci al bene di tutti, allo sguardo universale di Dio, che si è incarnato per abbracciare l’intero genere umano ed è morto e risorto per la salvezza di tutti. Se, con la sua grazia, assimiliamo la sua visione, possiamo superare le nostre divisioni.
Per approfondire:
• Messalino “Sulla tua parola” gennaio-febbraio 2021
• Fratelli tutti
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO
Inizio novena alla venerabile Tecla Merlo
La venerabile Tecla Merlo, cofondatrice e Prima Superiora generale delle Figlie di San Paolo, è stata una donna semplice e schietta, sapiente e creativa, decisamente moderna, sensibile ai segni dei tempi e in ascolto della volontà di Dio. Suoi tratti distintivi sono stati l’umiltà, la fede e la grande fiducia in Dio. Diceva: «Il Signore non ti dà ciò che chiedi, ma ciò che credi». E ancora: «Bisogna pregare con perseveranza senza esitare nel nostro cuore, con la certezza che ci sarà dato quello che chiediamo. Ecco la fede! Bisogna credere. Stiamo tranquilli, il Signore sempre ci esaudisce: o ci dà quello che chiediamo o altre grazie più utili per noi».
Riscopriamo questa straordinaria figura e invochiamo pieni di fiducia e speranza la sua intercessione.
Per approfondire:
• Fidati di Dio. Novena alla venerabile suor Tecla Merlo
VENERDÌ 29 GENNAIO
Inizio novena ai martiri di Široki Brijeg
«Noi siamo religiosi, consacrati, non possiamo lasciare il nostro abito» fu la risposta dei frati francescani di Široki Brijeg alle minacce e bestemmie dei partigiani comunisti che cercavano di persuaderli a lasciare l’abito religioso; un soldato arrabbiato prese la croce e buttò il crocifisso sul pavimento. «Ecco», disse, «adesso potete scegliere la vita o la morte». Ognuno di loro si inginocchiò, abbracciò e baciò Gesù; stringendo la croce sul petto, ognuno disse come san Francesco: «Tu sei il mio Dio, il mio Tutto». I frati sono andati incontro alla morte pregando e cantando le litanie della Madonna.
Approfondiamo la loro appassionante storia e recitiamo la novena, confidando nella loro intercessione.
Per approfondire:
• La novena ai martiri di Široki Brijeg
• Guida del pellegrino di Medjugorje
SABATO 30 GENNAIO
Inizio novena alla beata Madre Speranza
«Il Signore ama tutte le anime con la stessa intensità; ama ancora di più quelle anime che, pur piene di difetti, si sforzano e lottano per essere come lui vuole; anche l’uomo più perverso, più abbandonato e miserabile è amato da lui con immensa tenerezza». Sono parole della beata Madre Speranza che a Collevalenza realizzò il sogno di un santuario e di due Congregazioni dedicate all’Amore Misericordioso per proclamare che Dio è un Padre che ama e perdona ogni suo figlio.
Impegniamoci a recitare la novena a Madre Speranza: avremo l’opportunità di riflettere ogni giorno sul suo straordinario messaggio: Dio è un Padre che ama, Dio è un Padre che perdona.
Per approfondire:
• Novena all’Amore Misericordioso
• A braccia aperte
SABATO 30 GENNAIO
Inizio novena a santa Giuseppina Bakhita
«Nel nostro tempo, in cui la corsa sfrenata al potere, al denaro, al godimento causa tanta sfiducia, violenza e solitudine, suor Bakhita ci viene ridonata dal Signore come sorella universale, perché ci riveli il segreto della felicità più vera: le Beatitudini». Così si esprimeva san Giovanni Paolo II nell’omelia per la beatificazione di madre Giuseppina Bakhita, la cui vita sembra uscita da un romanzo. Nativa del Sudan, fu rapita all’età di 7 anni e venduta più volte sul mercato delle schiave, conoscendo indicibili sofferenze fisiche e morali. Divenuta suora, per cinquant’anni svolse compiti umili e semplici che offrì con generosità. La fama della sua santità, testimoniata da più di un fatto miracoloso, diede subito il via a una devozione sentita e vasta. Fu sempre san Giovanni Paolo II a iscriverla nell’albo dei santi il 1° ottobre del 2000. Invochiamo con grande fede la sua intercessione.
Per approfondire:
• Pregare e vivere la Parola con santa Giuseppina Bakhita (DISPONIBILE DAL 3 FEBBRAIO)
DOMENICA 31 GENNAIO
San Giovanni Bosco
«Io per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo, per voi sono disposto anche a dare la vita», diceva don Giovanni Bosco (1815-1888) ai giovani. Fu loro grande apostolo, padre e guida alla salvezza. Aveva solo 9 anni quando vide in sogno, nel prato di casa, un gruppo di ragazzi che si azzuffavano tra urla e bestemmie. Inorridito si lanciò su di loro picchiandoli, quando, all’improvviso, gli apparve Gesù: «Dovrai farteli amici con bontà e carità, non picchiandoli». Poi vicino a Gesù vide la Madonna che lo prese per mano e lo invitò a guardare nel campo dove al posto dei monelli di prima c’era una gran moltitudine di animali feroci: «Ecco il campo in cui devi lavorare. Cresci umile, forte e robusto e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali tu lo dovrai fare con i miei figli». Egli guardò ancora e al posto degli animali feroci comparvero tanti agnelli che facevano festa a Gesù e a sua Madre.Il principio pedagogico che ispirò il suo agire era l’amorevolezza; egli faceva notare che non era sufficiente amare i giovani, bisognava che essi percepissero di essere amati. E sottolineava: «In certi momenti molto gravi, giova più una raccomandazione a Dio, un atto di umiltà a lui, che una tempesta di parole, le quali, se da una parte non producono che male in chi le sente, dall’altra parte non arrecano vantaggio a chi le merita. Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi. Studiamoci di farci amare, di insinuare il sentimento del dovere, del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori e unirsi a noi per cantare le lodi e le benedizioni di colui, che volle farsi nostro modello, nostra via, nostro esempio in tutto, ma particolarmente nell’educazione della gioventù».
Guardiamo al suo esempio quando sentiamo la fatica di educare i nostri ragazzi, prendendo ispirazione dalle sue parole.
Per approfondire:
• Don Bosco
• Pregate, pregate, pregate. Edizione Ampliata
• Pregate, pregate, pregate
Diceva santa Giuseppina Bakhita: «Siate buoni, amate il Signore, pregate per quegli infelici che non lo conoscono. Sapeste che grande grazia è conoscere Dio!». È davvero una grande grazia conoscere Dio! Dobbiamo esserne sempre più consapevoli e testimoniare al mondo la nostra gioia.
Buon cammino!