Papa Francesco: «Agisco in nome e per conto di nostro Signore»

Papa Francesco: «Agisco in nome e per conto di nostro Signore»

Papa Francesco

L’espressione «Agisco in nome e per conto di nostro Signore» è di papa Francesco: egli ha pronunciato questa frase nel corso di un’intervista rilasciata a Gian Marco Chiocci, direttore dell’agenzia AdnKronos, e pubblicata il 30 ottobre 2020 da Avvenire.
Vi riproponiamo alcuni passaggi di questa intervista, nella quale il Papa allarga il suo sguardo alla Chiesa e al mondo; parla dei problemi che affliggono la Chiesa e della difficile situazione determinata dalla pandemia.
«La Chiesa – racconta il Pontefice – è e resta forte ma il tema della corruzione è un problema profondo, che si perde nei secoli. All’inizio del mio pontificato andai a trovare Benedetto. Nel passare le consegne mi diede una scatola grande: “Qui dentro c’è tutto – disse –, ci sono gli atti con le situazioni più difficili, io sono arrivato fino a qua, sono intervenuto in questa situazione, ho allontanato queste persone e adesso… tocca a te”. Ecco, io non ho fatto altro che raccogliere il testimone di papa Benedetto, ho continuato la sua opera».

Per cercare di spiegare come mai la corruzione è presente nella storia della Chiesa, Bergoglio ha detto: «La Chiesa è stata sempre una “casta meretrix”, una peccatrice. Diciamo meglio: una parte di essa, perché la stragrande maggioranza va in senso contrario, persegue la giusta via. Però è innegabile che personaggi di vario tipo e spessore, ecclesiastici e tanti finti amici laici della Chiesa, hanno contribuito a dissipare il patrimonio mobile e immobile non del Vaticano ma dei fedeli. A me colpisce il Vangelo quando il Signore chiede di scegliere: o segui Dio o segui il denaro. Lo ha detto Gesù, non è possibile andare dietro a entrambi».Il Papa ha quindi ricordato sua nonna che non era una teologa, ma «a noi bambini diceva sempre che il diavolo entra dalle tasche. Aveva ragione».


Secondo il Papa poi per «estirpare la malapianta» della corruzione «non ci sono strategie particolari, lo schema è banale, semplice, andare avanti e non fermarsi, bisogna fare passi piccoli ma concreti. Per arrivare ai risultati di oggi siamo partiti da una riunione di cinque anni fa su come aggiornare il sistema giudiziario, poi con le prime indagini ho dovuto rimuovere posizioni e resistenze, si è andati a scavare nelle finanze, abbiamo nuovi vertici allo Ior, insomma ho dovuto cambiare tante cose e tante molto presto cambieranno».


Il Papa, di fronte a tante crisi, confessa di non avere paura: «Non temo conseguenze contro di me, non temo nulla, agisco in nome e per conto di nostro Signore. Sono un incosciente? Difetto di un po’ di prudenza? Non saprei cosa dire, mi guida l’istinto e lo Spirito Santo, mi guida l’amore del mio meraviglioso popolo che segue Gesù Cristo. E poi prego, prego tanto».
Infine, rispetto al coronavirus e alla prospettiva di nuovi lockdown, il Papa afferma: «Non voglio entrare nelle decisioni politiche del governo italiano, ma le racconto una storia che mi ha dato un dispiacere: ho saputo di un vescovo che ha affermato che con questa pandemia la gente si è “disabituata” – ha detto proprio così – ad andare in chiesa, che non tornerà più a inginocchiarsi davanti a un crocifisso o a ricevere il corpo di Cristo. Io dico che se questa “gente”, come la chiama il vescovo, veniva in chiesa per abitudine allora è meglio che resti pure a casa. È lo Spirito Santo che chiama la gente. Forse dopo questa dura prova, con queste nuove difficoltà, con la sofferenza che entra nelle case, i fedeli saranno più veri, più autentici. Mi creda, sarà così».
Il Papa affronta la sua missione di Pastore della Chiesa universale pregando tanto e chiedendo preghiere. In questo modo egli accende luci di speranza, in un periodo così buio.
Sosteniamolo con la nostra preghiera.

Per conoscere e approfondire il pensiero del Papa su tante questioni, sul sito dell’Editrice Shalom trovi le encicliche, le esortazioni apostoliche e le catechesi del Santo Padre.
È disponibile anche l’ultimo documento di papa Francesco: Fratelli tutti. Lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale, non lasciartela sfuggire!

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