Nel 2023 ricorrono gli anniversari di cinque importanti figure del cattolicesimo: tra esse c’è anche santa Teresa di Lisieux, di cui ricorre il 150° anniversario della nascita (2 gennaio 1873).
Santa Teresa di Lisieux al Salone del Libro di Torino
Perfino il Salone del libro di Torino ha voluto inserire santa Teresa tra i suoi protagonisti: la UELCI – Unione editori librai cattolici italiani – ha organizzato insieme all’arcidiocesi di Torino alcuni eventi per far conoscere santa Teresa e altre figure che hanno lasciato un segno indelebile nella Chiesa.
La scrittrice e giornalista Carola Susani e l’arcivescovo e teologo Roberto Repole si concentreranno su Teresa di Lisieux, la “guerriera” mite che sconfisse sé stessa, il 18 maggio in Sala Azzurra con l’evento: «Amare significa superarsi. Teresa di Lisieux. La guerriera mite che sconfisse se stessa».
L’amore di papa Francesco per Teresa di Lisieux
«Quando viaggio, la porto. E dentro, cosa c’è? C’è il rasoio, c’è il breviario, c’è l’agenda, c’è un libro da leggere – ne ho portato uno su Santa Teresina di cui io sono devoto». Papa Francesco, riferendosi alla propria borsa nera, ha detto queste parole che ci testimoniano il suo amore per Teresa di Lisieux. Durante un’intervista, la giornalista della rivista Paris Match gli ha fatto questa domanda: «Perché lei, che è argentino, ha una tale devozione verso una delle nostre sante più popolari, Teresa di Lisieux?».
Papa Francesco ha risposto: «È una delle sante che più ci parla della grazia di Dio e di come Dio si prenda cura di noi, ci prenda per mano e ci permetta di scalare agilmente la montagna della vita se solo ci abbandoniamo totalmente a lui, ci lasciamo “trasportare” da lui. Mi piacciono anche le sue parole contro lo “spirito di curiosità” e le chiacchiere.
A lei, che si è lasciata semplicemente sostenere e trasportare dalla mano del Signore, chiedo spesso di prendere nelle sue mani un problema che ho di fronte, una questione che non so come andrà a finire, un viaggio che devo affrontare. E le chiedo, se accetta di custodirlo e di farsene carico, di inviarmi come segno una rosa. Molte volte mi capita poi di riceverne una».
Il paradosso: una vita nell’ombra e una fama mondiale dopo la morte
La vita breve di Teresa di Lisieux si svolge nell’ombra, lontana dai clamori del mondo: da monaca carmelitana, vive una spiritualità chiamata anche teologia della “piccola via”.
In che cosa consiste? Nel ricercare la santità non nelle grandi azioni ma in quei piccoli gesti e atti quotidiani, anche i più insignificanti, a condizione che vengano compiuti per amore di Dio.
Può dare la misura della sua spiritualità, questa frase: «Basta uno spillo raccolto per terra con amore per salvare un’anima».
Dopo la morte di Teresa, si comincia a parlare di lei in Francia e poi in tutto il mondo: la sua testimonianza colpisce gli intellettuali e risveglia la fede della gente semplice.
Perché santa Teresa di Lisieux è così conosciuta?
La giovane suora ha lasciato le sue memorie, i suoi pensieri, riflessioni, crisi spirituali raccolte nei diari che la sorella Pauline, diventata madre Agnese, pubblicò dopo la morte di Teresa. Risale al 1898 la prima pubblicazione di Storia di un’anima che diventerà un best-seller mondiale, un classico della spiritualità cristiana. Storia di un’anima non è solo un testo religioso ma raccoglie poesie, opere teatrali, lettere e preghiere che narrano il percorso spirituale di un’anima eccezionale.
Santa Teresina compose anche otto lavori teatrali che mise in scena personalmente nel teatro del Carmelo, curando lei stessa non solo la scenografia ma anche i costumi, talvolta figurando come protagonista.
Una piccola grande santa, Teresa, che continua ancora oggi a insegnarci come la via del cielo sia fatta di passi semplici… basta “condirli” con tanto amore!
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