Le giornate si stanno allungando sempre di più, il sole è più caldo ed è meraviglioso vedere i giardini e i balconi pieni di fiori. Con i loro colori sgargianti non sono solo bellissimi da vedere, ma sono anche preziosissimi per un piccolo animaletto che, seguendo il ritmo delle stagioni, in primavera riprende la sua laboriosa attività. Avete capito di chi stiamo parlando? Delle api, naturalmente! E sapete che addirittura hanno una giornata dedicata? È stata istituita nel 2017 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, su richiesta della Slovenia, e si tiene ogni anno il 20 maggio, giorno della nascita di Anton Janša, un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne.
Ma perché le api sono così importanti?
Il lavoro delle api
Quando, dall’odore che si diffonde nell’aria, le api captano che i fiori stanno producendo il nettare e il polline, escono e iniziano la laboriosa raccolta di questi preziosi nutrimenti essenziali per la vita dell’alveare, soprattutto nel periodo del riposo invernale.
Il nettare dà energia alle api grazie a vitamine, zuccheri, nutrienti aggiuntivi ed è la base per la produzione del miele. Il polline, invece, serve principalmente a nutrire le larve e le api operaie addette alla produzione della pappa reale.
Ma soprattutto le api diventano le protagoniste dell’importantissimo processo dell’impollinazione: cercando il nettare, quando si posano sui fiori, impregnano le zampine di polline e, volando di fiore in fiore, lo trasportano, anche a distanza di chilometri e chilometri dal fiore di origine, consentendo così la riproduzione delle piante. Polline, nettare e attività delle api sono quindi fondamentali per mantenere la biodiversità di moltissimi ecosistemi.
Negli ultimi tempi, però, l’uso sempre più massiccio di insetticidi, pesticidi e diserbanti sta alterando il delicato equilibrio dell’ecosistema terrestre. I cambiamenti climatici, la riduzione degli habitat naturali per le api, nuove malattie e altre minacce fanno il resto.
Un mondo senza api
Senza le api moltissime piante non potrebbero riprodursi e proliferare. Si parla di quasi il 70% delle colture alimentari e di circa il 90% delle piante selvatiche!
Le api non sono gli unici insetti impollinatori, ma sono i più efficienti e la loro scomparsa causerebbe una riduzione della diversità del cibo e di conseguenza anche delle attività agricole, con ripercussioni economiche irreparabili. Il valore monetario del «lavoro di impollinazione» svolto dagli insetti è stimato in circa 15 miliardi di euro all’anno nella sola Europa.
Le api e gli altri insetti impollinatori sono sempre meno e con la loro progressiva scomparsa anche la vita dell’uomo è dunque a rischio. Gli studiosi affermano che se le api si estinguessero, la nostra specie cesserebbe di esistere nel giro di 5 anni.
Cibi che potremmo perdere se le api…
Tra le varietà che più dipendono dal lavoro delle api ritroviamo alcuni tipi di frutta e verdura tra i più consumati: fragole, mele, pere, agrumi, pesche, ciliegie, prugne, kiwi, meloni, angurie, pomodori, zucchine, zucca, caffè, cacao, e via dicendo.
Ma ci pensate a quanti prodotti ci forniscono le api? Per questo è necessaria una maggiore protezione di questi preziosi insetti e proprio a tal fine si celebra in tutto il mondo la Giornata delle api.
Il Perché della Giornata mondiale delle api
La Giornata delle api ha quindi l’obiettivo di sensibilizzare tutti sull’importanza della loro protezione e di ricordare che dipendiamo dalle api che, insieme ad altri impollinatori (farfalle, moscerini, pipistrelli e colibrì), consentono a moltissime piante, comprese numerose colture alimentari, di riprodursi.
A motivo di ciò diventa sempre più importante tutelare proteggere le api preservando gli ecosistemi e la biodiversità.
Papa Francesco, nella Lettera Enciclica sulla cura della casa comune Laudato si’, scrive: «Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziativa economica si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante. Le strade, le nuove colture, le recinzioni, i bacini idrici e altre costruzioni, vanno prendendo possesso degli habitat e a volte li frammentano in modo tale che le popolazioni animali non possono più migrare né spostarsi liberamente, cosicché alcune specie vanno a rischio di estinzione».