Le api sono preziose agli occhi di Dio

Le api sono preziose agli occhi di Dio

Giornata delle Api

Le api sono preziose, nel blog di domani avremo modo di capire perché, ma prima che per noi, sono preziose agli occhi di Dio.
Scopriamo in quanti modi la Bibbia ne parla e come la loro “piccola vita” si intreccia con quella di molti santi.

Le api nella Bibbia

«L’ape è piccola tra gli esseri alati, ma il suo prodotto è il migliore fra le cose dolci» (Sir 11,3), questa frase così poetica si trova nella Bibbia! Ebbene, le api sono citate anche nel libro sacro e per ben cinque volte! Le api sono simbolo di laboriosità e di organizzazione, di bontà e umiltà, ma anche di forza e di sostegno (Gdc 14,8). In sciame sono simbolo dei nemici del popolo d’Israele. Lo dice Mosè al popolo uscito dall’Egitto: «Vi inseguirono come fanno le api…» (Dt 1,44).

Isaia paragona l’Assiria, nemico d’Israele, ad api irritate (Is 7,18). Le api descrivono la sofferenza del giusto perseguitato: «Mi hanno circondato come api» (Sal 118,12). 
Anche il miele, frutto del lavoro delle api, è un dono della bontà e predilezione di Dio: «Lo sazierei con miele dalla roccia» (Sal 81,17). Il miele è simbolo della terra promessa, una «terra dove scorrono latte e miele» (ad esempio: Es 3,8; 3,17; 13,5); è il cibo dei consacrati a Dio come Giovanni (Mt 3,4) e come il Messia annunciato da Isaia che «mangerà panna e miele» (Is 7,15).

Le api nella vita dei santi

Le api svolgono un ruolo significativo anche nella vita della Chiesa. Durante la Veglia di Pasqua, il canto dell’annuncio pasquale fa riferimento alle api dalla cui cera proviene il cero. 

Sant’Ambrogio, patrono degli apicoltori

Sant’Ambrogio, patrono degli apicoltori, ha una grande ammirazione per le api, tanto che paragona la Chiesa all’alveare dove le api, i cristiani, lavorano con fedeltà ricercando e ottenendo, il meglio da ogni fiore: il miele. 
San Bernardo di Chiaravalle considera le api un simbolo dello Spirito Santo.


Per papa Pio XII le api sono «testimonianza visibile della sapienza invisibile del Creatore», «esempio di vita e di attività sociale, in cui ciascuna categoria ha il suo ufficio da adempiere». Egli evidenzia anche quanto sia importante la “la lezione delle api”: «Ah! se gli uomini sapessero e volessero ascoltare la lezione delle api; se ciascuno sapesse compiere, nell’ordine e nell’amore, al posto fissato dalla Provvidenza, il suo dovere quotidiano; se ciascuno sapesse gustare, amare, mettere in valore, nella collaborazione intima del focolare domestico, i piccoli tesori accumulati durante la sua giornata di lavoro fuori di casa; se gli uomini sapessero con delicatezza, con eleganza – per parlare secondo il linguaggio umano –, con carità – per parlare cristianamente –, nelle relazioni coi loro simili, trarre profitto da ciò che questi hanno concepito di vero e di bello nel loro spirito, da ciò che essi portano di onesto e di buono nell’intimo fondo del loro cuore, senza offenderli per indiscrezione o per stoltezza, senza alterare la verginità del loro pensiero o del loro amore».

Rita da Cascia: la santa delle api

All’anagrafe il vero nome della santa è Margherita, ma presto tutti la chiamano Rita. Un giorno in cui i genitori di Rita la lasciarono da sola nella culla, accadde infatti qualcosa di straordinario. Le api si avvicinano a lei, cominciando a entrare e uscire dalla sua bocca ma senza pungere, anzi, lasciando il miele nella bocca della futura Santa.  In un campo nelle vicinanze, un contadino con la falce si ferisce a una mano. Preso dallo spavento, lascia il campo in fretta per andare in cerca di cure. Passa di fronte alla culla, e vede le api che ronzano vicino alla piccola. Cerca di allontanarle agitando le mani. Poi a un tratto nota che la mano ferita è improvvisamente guarita. 

Così le api entrano a far parte della simbologia della Santa già da quando è nella culla. In particolare, la scelta delle api è legata alla necessità di comunicare l’importanza della figura di Rita fin da piccolissima.



Questi insetti operosi hanno ispirato la Beata Madre Fasce nel dare il nome “Alveare di Santa Rita” al progetto di sostegno per le Apette, così affettuosamente vengono chiamate le bambine che qui trovano un luogo accogliente e pieno di amore.



Le api sono preziose agli occhi di Dio

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