«Riscoprire lo spirito di quel tempo, risvegliare l’entusiasmo sopito, ritrovare il gusto di investire sulla speranza». Queste le parole dell’arcivescovo prelato nella lettera scritta in occasione dell’anno giubilare longhiano, che ha avuto inizio il 1° ottobre 2022 e terminerà il 31 ottobre 2023. Sono molti gli eventi che il santuario di Pompei ha organizzato.
Un Anno giubilare: il dono dell’indulgenza!
Si festeggiano i 150 anni dell’arrivo di Bartolo Longo a Pompei e papa Francesco ha concesso «un vero e proprio ‘Giubileo longhiano’», legandovi anche l’indulgenza: per la durata del Giubileo, infatti, «visitando la basilica pontificia della Beata Maria Vergine del Santo Rosario di Pompei, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza plenaria alle solite condizioni, e i malati e tutti coloro che fossero impossibilitati a partecipare fisicamente potranno ugualmente fruire del dono dell’Indulgenza plenaria, offrendo le loro sofferenze al Signore o compiendo pratiche di pietà» (monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo prelato di Pompei e delegato pontificio per il santuario).
“Se cerchi salvezza, propaga il Rosario”
Bartolo Longo fu apostolo del Rosario, uomo della Madonna. Tutto ebbe inizio quando, in Località Arpaia, sentì una voce sussurrargli: «Se cerchi salvezza, propaga il Rosario. È promessa di Maria. Chi propaga il Rosario è salvo!». E la preghiera del Rosario ha realmente scandito il ritmo della sua vita e delle sue opere.
Una terra che torna a vivere
L’arrivo di Bartolo Longo a Pompei non ha valore solo per i credenti. Grazie al Beato quella terra si è trasformata anche sotto l’aspetto sociale, economico, civile. Abitata per lo più da pochi contadini afflitti dalle scorrerie dei briganti e dalla malaria, dopo il 1876, anno in cui fu posta la prima pietra del santuario, cominciò a vedere la fioritura di istituti per l’accoglienza degli orfani e detenuti, l’ufficio postale e telegrafico, la via Sacra, le case operaie, la stazione ferroviaria, la fontana pubblica… Pompei cambia volto, torna a vivere.
Da Pompei un messaggio di pace e di concordia tra i popoli
L’arcivescovo ha spronato a «guardare all’esempio del beato, qui ed ora, in un tempo di difficoltà gravi, dalla guerra in Ucraina alla complessa uscita dalla crisi sanitaria, dalla povertà in continuo aumento, anche nel nostro Paese, alla crescente conflittualità che corrode la società… La nostra Città mariana guarda al mondo per veicolare, in un tempo difficile, un messaggio di pace e di concordia tra i popoli».
Un tempo speciale, quello del Giubileo, in cui riscoprire la straordinaria figura del beato Bartolo Longo che tanto ha ancora da dire agli uomini del nostro tempo.
PER APPROFONDIRE