Dio ci chiama a essere santi

Dio ci chiama a essere santi

Ognisanti

Spesso pensiamo che la santità sia un obiettivo irraggiungibile, riservato solo a persone religiose straordinarie o a santi venerati nella storia. Invece, la santità è qualcosa di vicino e possibile. È qui, nel cuore della nostra vita quotidiana, nel sorriso di chi ci sta accanto, nel gesto di gentilezza che non passa inosservato. La santità è una realtà concreta che si nasconde tra le pieghe delle nostre azioni quotidiane. In questo articolo, scopriremo insieme come ognuno di noi, nel proprio contesto di vita quotidiana, può tendere alla santità, proprio come tanti santi “della porta accanto” che hanno tracciato la via per noi.

La santità della porta accanto

«Mi piace vedere la santità – scrive papa Francesco nella Gaudete et exsultate – nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio».

Tanti gli esempi luminosi che abbiamo attorno a noi, tanti anche i santi della porta accanto che hanno tracciato una strada di luce nelle pieghe del quotidiano. Ne citiamo alcuni.

Carlo Acutis

Carlo desidera diventare santo, ma non per questo vive una qualche estraneità, anzi è presentissimo a scuola, nella squadra di calcio, in pizzeria. Ai suoi amici indica quello che chiama il «kit per diventare santi», che non è altro ciò che lui fa ogni giorno con grande gioia: la Messa, la Comunione, il Rosario, la parola di Dio, l’adorazione eucaristica, la Confessione ogni settimana, la generosità di cuore che lo porta a rinunciare a qualcosa di proprio a favore degli altri. Intelligente e appassionato di tecnologia, dà vita a un sito internet dove inserisce la sezione dal titolo “Scopri quanti amici ho in cielo”, nella quale riporta i santi giovani.

Gianna Beretta Molla

«Donna meravigliosa – come l’ha definita il cardinal Martini – amante della vita, sposa, madre, medico professionista esemplare, offrì la sua vita per non violare il mistero della dignità della vita». «Mi disse esplicitamente – ricorda il marito – con uno sguardo profondo che non dimenticherò mai: “Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete, e lo esigo, il bimbo. Salvate lui”». Il mattino del 21 aprile 1962, dà alla luce Gianna Emanuela e il mattino del 28 aprile, dopo aver ripetuto la preghiera: «Gesù ti amo, Gesù ti amo», muore.

Chiara Luce Badano

Chiara Luce Badano, pur nella malattia, conserva il suo sorriso luminoso. La sua camera, in ospedale e a casa, diventa luogo di incontro, di apostolato e di unità; luogo nel quale Chiara accoglie e ascolta chi va a trovarla, offrendo il proprio dolore e la propria preghiera. Mantiene i rapporti con gli amici, li rasserena e li incoraggia ad andare avanti senza paura e con rettitudine.

Piergiorgio Frassati

«Vivere, non vivacchiare» era il suo motto. Piergiorgio, dopo gli studi liceali, si iscrive al Politecnico di Torino, scegliendo la facoltà di Ingegneria Mineraria. Il suo desiderio è quello di contribuire a migliorare le condizioni dei lavoratori all’interno delle miniere. È un giovane che ama la poesia e le scalate in montagna. Spesso raggiunge a piedi il Santuario della Madonna di Oropa e, al ritorno, recita il Rosario e canta le Litanie. Soccorre tutti i poveri che bussano alla porta della sua casa. Per questo suo impegno caritatevole riceve l’appellativo di “apostolo dei poveri”. La sua breve vita ha lasciato una traccia indelebile in quanti lo hanno conosciuto.

Sandra Sabattini

Sandra Sabattini è la prima fidanzata santa salita agli onori degli altari. Scrive: ««Quando ho amato davvero, ho sentito che Dio riempiva tutto e tutti». La radicalità evangelica che la permea le fa dire: «Oggi c’è un’inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi».

Ora che abbiamo esaminato la santità nella vita quotidiana e le storie dei santi “della porta accanto,” ti incoraggio a riflettere su come puoi fare esperienza della santità nella tua vita. Che cosa puoi fare, nei tuoi gesti quotidiani, per avvicinarti alla santità? Prenditi un momento per condividere le tue riflessioni o esperienze nei commenti qui sotto. La tua storia potrebbe ispirare altri a seguire il cammino della santità nella vita di tutti i giorni. Ricorda che la santità è alla portata di tutti noi e ogni piccolo gesto d’amore e compassione può fare la differenza.


Dio ci chiama a essere santi

3 commenti su “Dio ci chiama a essere santi

  1. Un sacerdote passionista, anni fa, m’ha spiegato la via della santità. Vi riporto le sue parole: ” per diventare santi, bisogna mettercela tutta nel fare ciò per cui si è stati chiamati, senza temere niente”. Facendo tesoro delle sue parole, affidandomi al Signore, ce la metto tutta in tutto ciò che faccio e faccio tutto con tanto Amore. Un abbraccio a tutti!

    1. Gentile Silvia,
      grazie per il suo bellissimo commento.
      La frase che le ha detto il sacerdote passionista è veramente reale e ci dona tanta speranza: tutti siamo chiamati a vivere la santità nella nostra condizione di vita quotidiana.
      I santi erano persone come noi, che hanno vissuto fino in fondo la loro chiamata alla santità.
      Continui a seguire il nostro blog per altri contenuti sulla santità!

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