Anche un laico può battezzare…

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Battesimo

Il Battesimo (di cui abbiamo già parlato QUI) è condizione per ricevere tutti gli altri sacramenti e, insieme alla Confermazione e all’Eucaristia, realizza la piena iniziazione cristiana. Attraverso questi tre sacramenti, intimamente congiunti, si raggiunge la piena maturità cristiana e dunque una piena partecipazione al mistero di Cristo.

Chi può dare il Battesimo

Il Battesimo viene amministrato normalmente per immersione o per infusione, cioè versando l’acqua sul capo del battezzando.
La Chiesa stabilisce che i ministri ordinari per compiere questo rito sono il vescovo, il presbitero e il diacono. Sono ministri straordinari: il catechista o altra persona incaricata dall’ordinario del luogo, in casi eccezionali (per esempio nelle missioni dove manca il sacerdote).

Tuttavia, il Codice di diritto canonico, afferma che «in caso di necessità qualunque persona mossa da retta intenzione», può essere ministro del Battesimo, purché manifesti l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa mentre battezza. Se questa intenzione dovesse venire a mancare, automaticamente verrebbe meno la validità del sacramento.

Quando si fa il Battesimo d’emergenza

Il Battesimo d’emergenza si fa quando un neonato, un bambino o un adulto è in pericolo reale di morte (anche se poi l’emergenza “rientra”) e non c’è possibilità di ricorrere al sacerdote per il Battesimo formale.
Si può compiere in ospedale, nella residenza in cui si svolge la convalescenza del malato o in un altro luogo, da qualsiasi persona, anche se non è battezzata, che abbia l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa quando battezza.
In pericolo di morte la Chiesa battezza validamente e lecitamente il bambino anche contro la volontà e il consenso dei genitori, dato che il Battesimo è essenziale per la salvezza. Invece, nel caso di adulti se ne richiede sempre il consenso, perché non si deve realizzare il Battesimo contro la loro volontà.

Come si fa il Battesimo d’emergenza

Tutti i laici, come membri del popolo sacerdotale — soprattutto i genitori e, in forza del loro ufficio, i catechisti, le ostetriche, gli assistenti familiari e sociali, gli infermieri, i medici e i chirurghi — dovrebbero conoscere il meglio possibile il modo esatto di dare il Battesimo in caso di necessità.

Nell’imminenza della morte è sufficiente che il ministro infonda l’acqua sul capo del bambino e pronunci la formula battesimale trinitaria: « N. N. io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», preceduto dalla menzione del nome di chi riceve il sacramento, se lo ha; in caso contrario, se ne deve assegnare uno. Anche se la regola generale nel sacramento del Battesimo richiede l’uso dell’acqua benedetta, nel battesimo d’emergenza si può usare anche l’acqua del rubinetto.
Una volta compiuto il Battesimo di emergenza bisogna comunicarlo alla parrocchia per procedere alla registrazione.

Il Battesimo è molto più di una “cerimonia”; è un “sacramento”, un “segno” voluto da Cristo, che opera realmente una trasformazione interiore, una nascita nuova come figli di Dio!


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