La malattia è certamente una realtà dura da vivere e affrontare per chi è malato, ma anche per i familiari che devono assisterlo.
È come uno tsunami che stravolge ritmi e abitudini, spazzando via l’ordinario: quello che prima era scontato non lo è più e si deve fare i conti con la paura, la stanchezza, il dolore…
Con questo articolo vorremmo quindi offrire una piccola guida che sia di aiuto e sostegno per chi ogni giorno ha il compito del caregiver, cioè di colui che sostiene e assiste un familiare malato.
Abbi consapevolezza di non essere solo: cerca sostegno!
Non fare l’errore di pensare di essere solo: di fronte alle sfide più grandi che la vita ci pone davanti è bene sapere che gli altri possono essere compagni del nostro cammino. Se a te è chiesto di essere forte in casa per trasmettere fiducia a chi è malato, devi sapere però che puoi trovare appoggio in altre persone per ricaricarti: apriti con i tuoi familiari, con gli amici o cerca un gruppo di supporto con il quale condividere le tue esperienze. Chiedi e accetta aiuto: riconoscere i propri limiti e farsi aiutare è segno di saggezza, non di debolezza!
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/Pubblicita22nov_4-1024x216.jpg)
Prenditi del tempo per te stesso
Assistere un ammalato significa anche sacrificare sé stessi e i propri spazi, ma resta comunque essenziale per te che assisti e anche in funzione dell’ammalato, che tu trovi il modo di ritagliare del tempo per te stesso: questo ti consentirà di “ricaricare le batterie” e di tornare accanto al tuo familiare malato con più energia positiva da trasmettergli!
Stabilisci una routine
Quando in una casa entra la malattia, la routine temporaneamente salta, ma poi, quando si comincia a “vivere insieme” nella malattia è bene organizzare una routine quotidiana che sia prevedibile e utile per te che assiste e per l’ammalato. Si tratta di creare come dei piccoli “riti” che scandiscono i momenti e danno sicurezza e stabilità a entrambi.
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/Pubblicita22nov_3-1024x216.jpg)
Comunica apertamente con il malato
La parola ha la forza di salvare, perché significa contatto umano e vita: mantieni quindi una comunicazione aperta e vivace con la persona assistita. Anche se la malattia potrebbe limitare la risposta, il semplice atto di parlare può essere confortante e mantenere forte il legame.
Dedica del tempo quotidiano alla preghiera personale
La preghiera può essere un’oasi di conforto e di forza: ricorri alla preghiera del Rosario o alla Messa quotidiana, ritagliati un momento della giornata per riposare il cuore “a tu per tu” con il Signore.
Documenta i momenti positivi
Tieni un diario o crea un album fotografico che documenti i momenti positivi, le risate e le piccole vittorie durante il percorso. Questi ricordi possono diventare fonte di ispirazione e di gioia nei momenti difficili.
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/Pubblicita22nov_-1024x216.jpg)
Sii gentile con te stesso
La cura di un ammalato è un impegno significativo, prezioso e duro… Non mortificarti per un momento di stanchezza o per una risposta brusca, comprendi anche te stesso e sii gentile, riconoscendo il bene che giorno dopo giorno riesci a fare.
Pianifica il futuro
Nella misura in cui è possibile, pianifica il futuro: per esempio sviluppa un piano di assistenza a lungo termine o di prendi decisioni riguardo alla cura. Una pianificazione oculata dei vari passaggi utili può aiutare a ridurre l’incertezza e lo stress.
Il caregiver è per l’ammalato una figura chiave, ma per curare con il cuore chi assiste deve pensare anche al benessere del proprio cuore, così turbato dalla malattia di chi ama.
Per il bene di chi ami, non dimenticare di avere cura di te stesso!
In questo cammino di cura e assistenza, puoi avvicinarti a un Santo che ha fatto dell’assistenza la propria missione di vita: san Giovanni di Dio, fondatore dell’Ordine Ospedaliero noto come “Fatebenefratelli”.
Lui girava per le strade e per le piazze gridando: «Fate del bene, fratelli, a voi stessi», per il fatto di far del bene agli altri.
Facciamo allora del bene a noi stessi, stando accanto alle persone che amiamo e accompagnandole in un tratto sicuramente duro, ma comunque prezioso, come ogni momento della vita.
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/Pubblicita22nov_2-1-1024x216.jpg)
Se vuoi condividere con noi la tua esperienza di caregiver, ti ascoltiamo volentieri, invitandoti, se lo ritieni utile, a cercare assistenza professionale o supporto… Non isolarti, non sei solo!
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/NL2-1024x268.jpg)