IL TRIDUO PASQUALE

IL TRIDUO PASQUALE

Via Crucis

Il Triduo Pasquale è il centro dell’intero anno liturgico e cuore del cammino cristiano: non c’è celebrazione più importante di questa per noi cristiani. Ecco la successione dei tempi: dalla celebrazione vespertina del Giovedì Santo fino a quella del venerdì santo inclusa decorre il primo giorno del triduo, il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia, della passione e morte del Signore; dal Venerdì Santo sera fino all’inizio della Veglia Pasquale esclusa il secondo giorno, quello del silenzio assoluto e del lutto, privo di ogni celebrazione liturgica perché la Chiesa, infatti, piange lo Sposo che è nel sepolcro; dalla Veglia pasquale ai secondi vespri di Pasqua, il terzo giorno, quello della vittoria sulla morte e della gloria di Cristo risorto. Questi tre giorni riattualizzano, rendono presente negli effetti salvifici il Mistero pasquale di Gesù Cristo. Per mezzo della celebrazione del Triduo Pasquale l’evento della nostra salvezza diviene contemporaneo a noi e noi a lui. 

Giovedì Santo

La mattina del Giovedì Santo ciascuna diocesi si raduna in cattedrale attorno al proprio vescovo per celebrare la Messa crismale durante la quale vengono benedetti il sacro crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi. Questi oli verranno utilizzati per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni; inoltre, i sacerdoti rinnovano le promesse sacerdotali fatte il giorno della loro ordinazione.

Il Triduo inizia dalla Messa vespertina della “Cena del Signore”, in cui si fa memoria dell’Ultima cena di Gesù insieme agli apostoli, in cui istituisce l’Eucaristia, il sacerdozio ministeriale e “consegna” il comandamento dell’amore fraterno. 

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli come estrema forma d’amore e come esempio del nuovo comandamento dell’amore: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35). 

Con questo gesto Gesù, il Figlio di Dio, dice che l’uomo si realizza nel servizio, che diventa la vera identità di ogni persona, fonte di vita nuova e ci offre la chiave giusta per interpretare la croce come il servizio compiuto per renderci liberi e per restituirci la nostra dignità di figli di Dio, creati a sua immagine e somiglianza.
Il Giovedì Santo si conclude con l’adorazione eucaristica, a memoria dell’agonia di Gesù che si ritira in preghiera al cospetto del Padre nell’orto del Getsemani.

Venerdì Santo

Il Venerdì Santo è il giorno della memoria della passione di Gesù, della sua crocifissione e morte. Fin dal mattino la comunità si riunisce per recitare l’Ufficio delle letture e le Lodi. Poi, intorno a mezzogiorno, si riunisce per celebrare la morte del Signore con la recita dell’Ora sesta.
A partire dalle ore 15:00 inizia la “Celebrazione della Passione del Signore”, che commemora i due aspetti del mistero della croce: la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione. Oggi è già Pasqua: Cristo che muore sulla croce «passa» da questo mondo al Padre; dal suo costato sgorga per noi la vita divina: noi «passiamo» dalla morte del peccato alla vita in Dio.

La celebrazione si svolge in tre momenti: 
1. Liturgia della Parola, composta dalle letture tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, dal Vangelo di Giovanni, proclamato in forma dialogata, e dalla solenne Preghiera universale, con la quale allarghiamo il nostro cuore assieme a quello di Gesù e preghiamo per il mondo intero.
2. Adorazione della santa Croce, anche questo rito subirà della variazioni: i fedeli possono avanzare processionalmente facendo riverenza alla croce con una semplice genuflessione o un inchino profondo, ma non baciando la croce: il bacio è consentito al solo presidente della celebrazione. Si tenga presente quanto detto al n. 19 del Messale (p. 157): se si vedesse imprudente la processione di adorazione, a causa di grande partecipazione, il celebrante, dopo aver adorato la croce personalmente, si pone davanti all’altare e invita l’assemblea all’adorazione della croce, tenendola elevata perché possa essere contemplata in silenzio dai fedeli.
Sollevando gli occhi verso il Crocifisso, adoriamo Colui che è venuto per prendere su di sé il peccato del mondo e donarci la vita eterna. Rendiamo grazie a Dio, perché da un albero che aveva portato la morte, è scaturita nuovamente la vita.
3. Comunione eucaristica: i fedeli possono ricevere la Comunione eucaristica con il pane consacrato nel Giovedì santo. Il Venerdì Santo, infatti, non si celebrano Messe.
Di solito la sera del Venerdì Santo è dedicata alla pratica della Via Crucis,  che nasce proprio per ricordare il doloroso cammino di Gesù da quando lui e i suoi discepoli, «dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi» (Mc 14,26), fino a quando il Signore fu condotto al «luogo del Golgota» (Mc 15,22), fu crocifisso e sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia di un giardino vicino.

Sabato Santo

Il Sabato Santo celebra il mistero della sepoltura di Cristo: quel sepolcro vuoto, che prepara il trionfo al di là di tutte le apparenze, sottolinea nel cristianesimo l’importanza della speranza.
È un giorno dedicato al raccoglimento e alla preghiera. Fin dal mattino la comunità si riunisce per recitare l’Ufficio delle letture e le Lodi. 

Tutti i fedeli sono in attesa della risurrezione, che verrà annunciata durante la Veglia Pasquale. Per antichissima tradizione, non si celebra la Messa, l’altare rimane spoglio, a simboleggiare l’assenza di Cristo. 
L’Eucaristia si può ricevere solo in punto di morte. 

Pasqua di Risurrezione

La Pasqua di Risurrezione conclude il Triduo Pasquale, celebrando la gioia e il trionfo di Gesù risorto. La Veglia Pasquale, “madre di tutte le veglie”, come la chiama sant’Agostino, nella sua ricca simbologia ci dona la percezione del mistero di salvezza a lungo preparato dalla misericordia di Dio.
Nella domenica di Pasqua continua a risuonare con gioia l’annuncio: «Alleluia, Cristo è risorto». Con la risurrezione di Gesù, l’amore si è rivelato più forte della morte, più forte del male. Dice papa Francesco: «La Risurrezione di Cristo è principio di vita nuova per ogni uomo e ogni donna, perché il vero rinnovamento parte sempre dal cuore, dalla coscienza. Ma la Pasqua è anche l’inizio del mondo nuovo, liberato dalla schiavitù del peccato e della morte: il mondo finalmente aperto al Regno di Dio, Regno di amore, di pace e di fraternità.


Cristo vive e rimane con noi. Egli mostra la luce del suo volto di Risorto e non abbandona quanti sono nella prova, nel dolore e nel lutto. Davanti alle tante sofferenze del nostro tempo, il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti. Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri. Egli, che ci dona la sua pace, faccia cessare il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città, e ispiri i leader delle Nazioni affinché si adoperino per porre fine alla corsa agli armamenti e alla preoccupante diffusione delle armi, specie nei Paesi economicamente più avanzati. Il Risorto, che ha spalancato le porte del sepolcro, apra i nostri cuori alle necessità dei bisognosi, degli indifesi, dei poveri, dei disoccupati, degli emarginati, di chi bussa alla nostra porta in cerca di pane, di un rifugio e del riconoscimento della sua dignità.

Cari fratelli e sorelle, Cristo vive! Egli è speranza e giovinezza per ognuno di noi e per il mondo intero. Lasciamoci rinnovare da Lui! Buona Pasqua!».

Buona Pasqua di Risurrezione!


Si possono trovare tutte le celebrazioni del Triduo Pasquale nel libro Dalla Quaresima alla Pasqua.


IL TRIDUO PASQUALE

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