Continua e si conclude l’approfondimento sul santo Rosario a cura di S.E. mons. Raffaello Martinelli, amministratore apostolico della diocesi di Frascati.
Puoi leggere la prima e la seconda parte del testo sul nostro blog.
Qual è il rapporto tra il Rosario e la vita quotidiana?
«Il nostro cuore – aveva affermato SAN GIOVANNI PAOLO II nel suo primo anno di pontificato – può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità». E proprio sulla «implicazione antropologica» del Rosario si sofferma il Papa, definendolo il «segreto per aprirsi più facilmente a una conoscenza profonda e coinvolgente di Cristo attraverso Maria», ma anche un modo per chiedere aiuto a Cristo per «i tanti problemi, assilli, fatiche e progetti che segnano la nostra vita». Il Rosario è anche una risposta a quella «rinnovata esigenza di meditazione», tipica della nostra epoca.
Il Rosario è:
• «un mezzo spirituale prezioso per crescere nell’intimità con Gesù, e per imparare, alla scuola della Vergine Santa, a compiere sempre la divina volontà;
• scuola di contemplazione e di silenzio;
• semplice ed accessibile a tutti;
• tutto intessuto di elementi tratti dalla Scrittura» (BENEDETTO XVI, Discorso, Pompei, 19-10-2008).
In che senso il Rosario è la preghiera per la pace e per la famiglia?
Pace e famiglia: sono questi, per il papa SAN GIOVANNI PAOLO II, due ambiti particolari in cui la preghiera del Rosario si rivela capace di «far sperare in un futuro meno oscuro».
«Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace», scrive SAN GIOVANNI PAOLO II nella citata lettera apostolica del 2002, «anche per i frutti di carità che produce», tra cui il «desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo»; di «testimoniare le beatitudini nella vita di ogni giorno»; di «farsi “cirenei” in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione». Di diventare, in una parola, «costruttori della pace nel mondo» e di «sperare che, anche oggi, una “battaglia” tanto difficile come quella della pace possa essere vinta».
Altro versante critico del nostro tempo, per il quale SAN GIOVANNI PAOLO II ha chiesto un supplemento di impegno, è quello della famiglia. Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, può costituire, secondo il Papa, un’ottima occasione per:
• alimentare la preghiera familiare tanto importante anche oggi;
• affidare alla preghiera del Rosario, l’itinerario di crescita dei figli;
• aiutare i genitori a colmare la distanza culturale tra le generazioni;
• riscoprire il valore del silenzio;
• favorire lo stare insieme, e il comunicare nella preghiera, fra i vari membri della famiglia.
Il Rosario è una preghiera mariana?
Il Rosario non è principalmente una preghiera rivolta a Maria, ma una preghiera con Maria. Non è quindi una preghiera mariana, ma è una preghiera essenzialmente cristologica. I misteri, che esso propone, mettono al centro il personaggio principale: Cristo Gesù. «È necessario lasciarsi condurre per mano dalla Vergine Maria a contemplare il volto di Cristo: volto gioioso, luminoso, doloroso e glorioso. Chi, come Maria e insieme con Lei, custodisce e medita assiduamente i misteri di Gesù, assimila sempre più i suoi sentimenti e si conforma a Lui» (BENEDETTO XVI, Discorso, Pompei, 19-10-2008).
Il Santo Rosario «è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio… Io stesso – confessava SAN GIOVANNI PAOLO II –non ho tralasciato occasione per esortare alla frequente recita del Rosario. Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale… Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho trovato sempre conforto… Il Rosario è la mia preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità… Si può dire che il Rosario:
- è, in un certo modo, un commento-preghiera dell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen Gentium del Vaticano II, capitolo che tratta della mirabile presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa…;
- non si oppone alla Liturgia, ma le fa da supporto, giacché ben la introduce e la riecheggia, consentendo di viverla con pienezza di partecipazione interiore, raccogliendone frutti nella vita quotidiana» (Rosarium Virginis Mariae, n.1-2).
Esiste anche un Rosario missionario?
Sì, ed è molto suggestivo: una decina, quella bianca è per la vecchia Europa, perché sia capace di riappropriarsi della forza evangelizzatrice che ha generato tante Chiese; la decina gialla è per l’Asia, che esplode di vita e di giovinezza; la decina verde è per l’Africa, provata dalla sofferenza, ma disponibile all’annuncio; la decina rossa è per l’America, vivaio di nuove forze missionarie; la decina azzurra è per il Continente dell’Oceania e dell’Australia che attende una più capillare diffusione del Vangelo.
NB: Per approfondire l’argomento si leggano i seguenti documenti pontifici:
– SAN PAOLO VI, Esortazione apostolica Marialis cultus (n. 46);
– SAN GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae.
Si conclude il primo approfondimento di S.E. Mons. Raffaello Martinelli sul nostro blog.
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Il materiale contenuto in questa scheda è di proprietà di Mons. Raffaello Martinelli, che ha generosamente permesso la sua diffusione gratuita tramite l’Editrice Shalom. Tutti i contenuti presentati sono estratti dalla raccolta “50+3 argomenti di attualità – Frammenti di verità cattolica”, curata da Mons. Raffaello Martinelli.