Santo Rosario: perché è così importante?

Santo Rosario: perché è così importante?

I Santo Rosario Parte 1

Da oggi, il blog Shalom ospiterà periodicamente delle schede di catechesi dialogica a cura di S.E. mons. Raffaello Martinelli, amministratore apostolico della diocesi di Frascati.
Già coordinatore dei lavori di preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, viene poi impegnato, come redattore e coordinatore della segreteria, nell’elaborazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Autore di numerose opere a carattere catechetico, la sua missione è sempre stata rendere i contenuti della dottrina cattolica accessibili a tutti con parole e stile semplice.
In questa ottica si colloca la sua collaborazione con il nostro blog, che raggiunge quotidianamente migliaia di persone; siamo orgogliosi di poter proporre ai nostri affezionati lettori dei contributi di tale valore e ringraziamo Sua Eccellenza mons. Martinelli per la sua disponibilità.

Quando nasce la preghiera del Rosario?

Esso ha origini antichissime. Sembra infatti che risalga al XII secolo, quando già da tempo era recitato dai monaci Certosini.
Ben presto, poi, si diffuse in tutto il mondo cattolico, assumendo caratteristiche diverse, ma conservando sempre l’invocazione a Maria Santissima. La popolarità del Rosario è confermata anche dal gran numero di confraternite e sodalizi che, sia nel passato che ai giorni nostri, portano il suo titolo.
La ricorrenza liturgica in onore della Madonna del Rosario si celebra il 7 ottobre.
Fu papa Gregorio XIII a trasferirla in tale giorno, sostituendola a quella di S. Maria della Vittoria che il suo predecessore S. Pio V aveva istituito per commemorare l’affermazione a Lepanto della flotta cristiana su quella turca che minacciava le coste venete.

Che cosa hanno detto alcuni Papi circa il Rosario?

Diffusosi rapidamente nella Chiesa, il Rosario venne ben presto regolato, riconosciuto ufficialmente e raccomandato ai fedeli da Sommi Pontefici.

Il Papa che per primo ne determinò ufficialmente la fisionomia essenziale, gli conferì il carisma ecclesiale, rilevò i suoi pregi e lo raccomandò quindi al popolo di Dio, fu il domenicano san Pio V. Memorabili sono la Bolla Consueverunt del 1569, vera magna charta del Rosario e la Salvatoris Domini del 1572, scritta dopo
la vittoria della cristianità a Lepanto.

Altro grande pontefice del Rosario fu papa Leone XIII. Devotissimo egli stesso di questa preghiera, vi dedicò ben 22 documenti. L’additò come «maniera facile per far penetrare e inculcare negli animi i dogmi principali della Fede cristiana».
Nell’anno 1883 stabilì che «tutto il mese di ottobre dell’anno in corso e per l’avvenire sia consacrato e dedicato alla celeste Vergine del Rosario».

Dell’anno 1891 ricordiamo la significativa definizione che diede del Rosario: «Come la tessera della nostra Fede è il Compendio del culto a Maria dovuto». Nel 1892 giustifica le sue raccomandazioni di pregare il Rosario dicendo che in esso «sono così bene e così utilmente riuniti un’eccellente forma di preghiera, un mezzo efficace per conservare la Fede e un ideale insigne di virtù perfetta: è ben giusto che i veri cristiani lo abbiano spesso tra le mani e lo meditino piamente». Nel 1898 giunge ad affermare che il «Rosario costituisce la più eccellente forma di preghiera privata e il mezzo più efficace per conseguire la vita eterna» e che «nell’ora suprema i devoti del Rosario saranno consolati dalla materna tenerezza della Vergine Maria e si addormenteranno dolcemente sul suo seno».

Papa san Pio X stimò e amò il Rosario recitandolo fedelmente prima e durante il suo pontificato. Egli affermò: «Il Rosario costituisce l’orazione per eccellenza riunendo alla meditazione dei misteri della nostra religione e alle più sante preghiere, la mediazione della Vergine Santissima.

Dobbiamo nutrire la più cara speranza che per mezzo di questa pratica il Signore ci accordi le migliori grazie». Nel suo testamento raccomandò il Rosario come «la preghiera che, sempre dopo quella liturgica, fra tutte è la più bella, la più ricca di grazie, quella che più piace alla Santissima Vergine Maria».

Con importanti encicliche e discorsi hanno esaltato e raccomandato il Rosario Benedetto XV e Pio XI, a cui viene attribuita la frase provocatoria, sovente riportata: «Potrei convertire il mondo se avessi un esercito che recitasse il Rosario».

Di Pio XII è invece la famosa definizione: «Il Rosario è sintesi di tutto il Vangelo, meditazione dei misteri del Signore, sacrificio vespertino, corona di rose, inno di lode, preghiera della famiglia, Compendio di vita cristiana, segno sicuro del favore celeste, presidio per l’attesa salvezza».

San Giovanni Paolo II, il 16 ottobre 2002, ha pubblicato la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, in occasione del 120° anniversario dell’Enciclica Supremi apostolatus officio con cui Leone XIII, il 1° settembre 1883, diede inizio alla pubblicazione di una serie di documenti dedicati proprio al Rosario.

Pur «caratterizzato dalla sua fisionomia mariana», scrive san Giovanni Paolo II nell’introduzione alla lettera, il Rosario «è preghiera dal cuore cristologico» che con la sua «semplicità e profondità rimane, anche in questo terzo millennio, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità».

Benedetto XVI, il 10-10-2010, ha così evidenziato l’importanza del Rosario, preghiera specialmente  cara alla Madonna:  «Perché ci conduce direttamente a Gesù, contemplato nei suoi misteri di salvezza: gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi […]. Il Rosario è preghiera biblica, tutta intessuta di Sacra Scrittura.

È preghiera del cuore, in cui la ripetizione dell’Ave Maria orienta il pensiero e l’affetto verso Cristo, e quindi si fa supplica fiduciosa alla Madre sua e nostra […]. È preghiera che aiuta a meditare la Parola di Dio e ad assimilare la Comunione eucaristica, sul modello di Maria che custodiva nel suo cuore tutto ciò che Gesù faceva e diceva, e la sua stessa presenza».

Papa Francesco ha più volte condiviso le sue riflessioni sull’importanza di pregare il Rosario, sia nelle sue presentazioni pubbliche che sui social media. Così, per far crescere la devozione a questa preghiera, ACI Prensa ha condiviso le seguenti 7 riflessioni di Papa Francesco.

Il Rosario rafforza la famiglia. All’inizio di maggio 2013, Papa Francesco ha scritto sul suo account Twitter: «Sarebbe bello, in questo mese di maggio, recitare insieme, in famiglia, il Santo Rosario. La preghiera rafforza la vita familiare».

  • Il Rosario è la preghiera dei semplici. Il 7 ottobre 2016, Papa Francesco ha dichiarato sul suo account Twitter che «il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; È anche la preghiera dei semplici e dei santi… È la preghiera del mio cuore».
  • Avvicina il Cielo agli uomini. Il 15 maggio 2019, all’udienza generale, ha affermato che il mese di Maria «chiama tradizionalmente il popolo cristiano a moltiplicare i gesti quotidiani di venerazione e imitazione della Madre di Dio», e lo ha incoraggiato a pregare il Rosario ogni giorno perché «avvicineremo così gli uomini al Cielo».
  • È un’arma che protegge dalle tentazioni. Nel 2020, in occasione della festa della Madonna del Rosario, il Santo Padre ci ha incoraggiato a portare sempre in tasca un rosario e a recitarlo, perché «è la preghiera più bella che possiamo offrire alla Vergine Maria» ed è «un’arma che ci protegge dai mali e dalle tentazioni».
  • Pregare il Rosario aiuta a superare le prove. Nel contesto della pandemia di coronavirus, papa Francesco ha scritto una lettera il 25 aprile 2020, in cui ha affermato che «contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci unirà ancora di più come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova».
  • Riassume la storia della salvezza. Nell’udienza generale del 19 maggio 2021, il Pontefice ha fatto riferimento ai misteri della preghiera mariana, affermando che «nel mese di maggio, mese dedicato alla Madonna, preghiamo il Santo Rosario, compendio di tutta la storia della nostra salvezza».
  • Aiuta a ottenere la pace nel cuore. Lo stesso giorno, papa Francesco ha ribadito che «il Santo Rosario è un’arma potente contro il male e un mezzo efficace per ottenere la vera pace nei nostri cuori».

Domani pubblicheremo sul blog altri contenuti interessanti sul santo Rosario a opera di S.E. mons. Raffaello Martinelli. Continua a seguirci!


Il materiale contenuto in questa scheda è di proprietà di Mons. Raffaello Martinelli, che ha generosamente permesso la sua diffusione gratuita tramite l’Editrice Shalom. Tutti i contenuti presentati sono estratti dalla raccolta “50+3 argomenti di attualità – Frammenti di verità cattolica”, curata da Mons. Raffaello Martinelli.


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