Chi è Élise Bisschop? Che cosa ha di particolare? Qual è il suo carisma? Scopriamolo insieme entrando nel mondo di Elise con attenzione, delicatezza, stupore e gioia grande.
Chi è Élise Bisschop?
È una giovane che, seppur segnata dalla malattia irradia intorno a sé una gioia contagiosa. Vive tra il 1925 e il 1964 nella campagna francese e muore il 9 aprile 1964, a 38 anni, all’ospedale di Auxerre, a 200 chilometri a sud di Parigi.
Alla sua morte lascia un’immagine viva di fede cristiana e di gioia interiore. Nel 2017 viene introdotta la sua causa di beatificazione.
Che cosa ha di particolare?
È una ragazza speciale che ha un sorriso celeste. In una delle sue poesie, composte all’età di 13 anni, Élise riferisce di avere ricevuto una grazia particolare quando era ancora piccola: la gioia. Una gioia limpida e piena del dono di sé che sarà il marchio distintivo di tutta la sua vita.
Ed è così la ricordano le amiche e i bambini del catechismo.
Per Élise, l’insegnamento del catechismo richiede un notevole sforzo, ma è motivata dal fatto che la parrocchia non ha un sacerdote, ma soprattutto dal desiderio profondo di trasmettere la bellezza della fede ai bambini, l’amore verso il Signore morto e risorto. Con il suo bel sorriso e l’impegno costante, Élise diviene presto un punto di riferimento, non solo per i bambini, ma anche per i parrocchiani. Solo una grazia speciale può spiegare una tale capacità di donare luce.
La gioia della Pasqua
Élise nutre un amore fortissimo per il Signore morto in croce. Per questo il mese di aprile, con il mistero di Pasqua, è per lei il centro dell’anno. Ed ecco cosa scrive, a soli 13 anni, in una delle sue poesie :
Ma ecco i giorni santi e la Pasqua sono vicini:
Il più bel miracolo d’aprile! …
Gesù sulla Croce ci dice, quando tacciono le campane:
“Pensate alle anime in pericolo !”
Oh! Noi che possediamo la luce nella nostra anima
Preghiamo per coloro che non l’hanno!
Bisogna pregare per loro, perché Gesù lo vuole
Lui che, inchiodato, ci tende le braccia.
E poi, a 22 anni, scrive:
La gioia è entrata nella mia vita:
Gesù ve l’ha posta, un bel giorno…
Capisco che mi abbia rapita
Poiché viene dal suo Amore!
Forte di questo dono della gioia Élise non smette mai di trasmetterla a tutti attraverso un continuo sorriso, mettendo in pratica quanto, a 13 anni, si è ripromessa di vivere: «Sorridere a tutto e a tutti per amore di Gesù». E lo fa fino alla fine della sua vita.
Una riscoperta provvidenziale
Nel 2004 arriva in parrocchia un nuovo vicario. Una delle amiche di Élise non tarda a mostrargli le poesie scritte dalla ragazza, distribuite dal domenicano padre Boschin, poco dopo la sua morte.
Per il sacerdote è una bella scoperta vedere che in quegli scritti c’è un tesoro e che la gioia cristiana è stato il motore della spiritualità di Élise, tanto dedita alle giovani famiglie e ai bambini. Ma anche le persone anziane si ricordarono sempre di lei, e sopratutto del semplice sorriso che l’accompagnava ovunque, persino nell’umiliazione della malattia che pian piano distrusse il suo corpo.
La piccola lucciola
Élise stimava sé stessa di poca importanza. Desiderava soprattutto essere sul cammino delle anime una piccola lucciola che poteva indicare la strada verso il Signore, verso la sorgente della vera gioia e della vera pace.
Pare che la Provvidenza gli abbia infine concesso questa grazia perché molti sono quelli di oggi che nelle sue parole e nel suo esempio di vita risentono una leggerezza di anima. Proprio quella che ci vuole per salire umilmente verso verso l’Alto:
Da un prato picchiettato di fresche violette
L’allodola sale cantando.
E la mia anima si sente sorella delle allodole
E sale a Dio, nello stesso tempo.
Padre Dominique-Marie Morstad
