Liturgia del giorno: 28 marzo 2024

Liturgia del giorno: 28 marzo 2024

Gesù Cristo

Testi tratti dal Messalino “Sulla Tua Parola” marzo-aprile 2024

Settimana Santa – Messa del Crisma
2ª sett. salt.


PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaìa (Is 61,1-3a.6a.8b-9)
Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore, il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell’abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti. Io darò loro fedelmente il salario, concluderò con loro un’alleanza eterna. Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore. – Parola di Dio.

Commento alla prima lettura

L’anonimo profeta dell’Antico Testamento afferma di avere ricevuto lo spirito del Signore per compiere grandi opere: proclamare la liberazione dalla schiavitù, inaugurare una stagione nuova e affermare un giorno di “vendetta” di Dio. In questa visione grandiosa tutto il popolo viene insignito di una missione universale nei confronti delle altre nazioni. Tutto Israele quindi attendeva questo grande liberatore. All’inizio della vita pubblica, Gesù lesse questo brano nella sinagoga di Nàzaret e annunciò ai suoi concittadini che il brano si riferiva a lui e che finalmente era giunto il giorno della liberazione. Tutti rimasero meravigliati, perché per gli uditori Gesù era semplicemente il figlio del falegname e non si vedeva come egli avrebbe potuto liberare il popolo dalla schiavitù di Roma e proclamare l’intero popolo di Israele come santo e sacerdotale. Impariamo dunque anche noi a leggere la Scrittura non in modo umano, ma con lo Spirito Santo. Gesù è veramente quel profeta, ma la liberazione è quella interiore, dalla schiavitù di Satana e dalle catene del peccato.


SECONDA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo  (Ap 1,4.5-8)
Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì, Amen! Dice il Signore Dio: io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! – Parola di Dio.

Commento alla seconda lettura

Il testo dell’Apocalisse riprende in modo perfetto il brano di Isaìa che leggiamo nella prima lettura, e lo interpreta nel giusto modo. Quell’antico liberatore annunciato è per tutti Gesù Cristo, che è veramente sovrano di tutta la terra. La liberazione non è da nemici terreni, ma dai nostri peccati; la guerra è vinta non con spade e cavalli, ma con il Sangue prezioso di Cristo; il regno instaurato non è un povero regno umano, ma quello eterno del cielo. È scritto che alla fine tutti lo riconosceranno e si batteranno il petto; nel frattempo il regno si estende sulla terra attraverso la predicazione e l’esercizio del sacerdozio, che è chiamato a proclamare la signoria universale di Cristo. Che cosa ci sta a fare la Chiesa nel mondo? Perché esistono i sacerdoti, i vescovi, le sante Messe, i sacramenti? Per continuare, fino alla fine, la missione del Cristo, che è quella di togliere i peccati del mondo, di fare uscire gli uomini dalle paludi dei peccati e di vivere nella sua grazia. La croce è piantata in ogni angolo della terra per rendere presente il Regno di Cristo.


VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,16-21)
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». – Parola del Signore.

Commento al Vangelo del giorno

Ogni volta che si usa la parola “oggi”, nel Vangelo di Luca, si annuncia un momento di svolta, di liberazione, di rinascita. Lo riascolteremo nell’episodio di Zaccheo – «oggi per questa casa è venuta la salvezza» (19,9) –, lo dirà Gesù sulla croce al buon ladrone – «oggi con me sarai nel paradiso» (23,43) –. All’inizio del Vangelo, il Signore annuncia un primo “oggi” decisivo per tutto il popolo e per definire la propria missione. Egli dice solennemente che quell’antico misterioso profeta di Isaìa, consacrato appositamente per liberare gli schiavi e proclamare l’anno di grazia, era lui. Dunque, non si doveva aspettare altro, perché la Parola si era compiuta. Si trattava allora per la gente che ascoltava – come per noi – di entrare in quell’ “oggi”, di realizzare con Cristo e in Cristo la liberazione, avendo lui come condottiero. Ciò sembrò impossibile agli abitanti di Nàzaret, che infatti non vollero credere e cacciarono Gesù dalla sinagoga. Invece Zaccheo e il buon ladrone entrarono nell’ “oggi” di Cristo e furono salvati. Dove c’è il Signore, infatti, ci sono sempre liberazione e salvezza. I due peccatori citati credettero, si immersero nella nuova realtà, seguirono il Signore e furono veramente liberati.


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