Liturgia del giorno – 8 dicembre

Liturgia del giorno – 8 dicembre

8 dicembre 2020

Testi tratti da “Messalino – Sulla Tua Parola” bimestre novembre-dicembre 2020.

Immacolata Concezione della beata Vergine Maria (s)
propria


PRIMA LETTURA

Dal libro della Gènesi (Gen 3,9-15.20)
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. – Parola di Dio.

Commento alla prima lettura

Per comprendere la lettura di oggi dobbiamo fare qualche passo indietro: i primi capitoli del libro della Genesi narrano come Dio pose l’uomo e la donna come apice di tutta la creazione; pensò la donna come compagna di vita per un uomo che, nemmeno circondato da piante e animali, riusciva a vincere la solitudine, perché aveva bisogno di «un aiuto che gli corrispondesse» (cfr. Gen 2,18). In questa scena si insinua il serpente, con delle parole che spingono l’uomo a dubitare della bontà autentica di Dio. Del resto, il vero peccato è proprio questo. Se invece guardiamo con occhi più attenti e disponibili l’Amore infinito, troviamo un Dio che non si stanca – neppure oggi – di domandarci con affetto: «Dove sei?». Egli continua a occuparsi e preoccuparsi per noi, nonostante i nostri tradimenti, le nostre fughe, il nostro nasconderci. È da notare bene, inoltre, che la “catena di scarico” delle responsabilità inizia con Adamo, passa attraverso Eva, ma finisce per mutarsi in maledizione solo nei confronti del serpente. Una lettura attenta ci permette di scoprire che soprattutto la donna ne esce vincitrice: «Questa ti schiaccerà la testa». Tutto ciò avviene in pienezza solo in Maria santissima.


SECONDA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (Ef 1,3-6.11-12)
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. – Parola di Dio.

Commento alla seconda lettura

Nella prima lettura troviamo questo passaggio: «Il Signore Dio disse al serpente: “Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita”». Il tono, solenne e delicatissimo al tempo stesso, dell’orchestra divina che apre la seconda lettura ci porta, invece, – senza ombra di dubbio o di ambiguità – un messaggio di «benedizione». Il serpente, il perpetuo ribelle, colui che si pone costantemente e volontariamente fuori dall’amore di Dio, è l’unico che si automaledice: parla male di tutti, dell’albero, di Dio, dell’umanità, e ne paga le conseguenze. Nella seconda lettura, nella quale san Paolo parla con la prospettiva di Cristo, tutto è differente. Per volontà di Dio, siamo già (anche se non ancora in pienezza) «santi e immacolati». Allora, celebrare con tanta gioia la solennità dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria significa celebrare la Madre di Gesù, ma, prima di tutto, glorificare il buon Dio che ci precede tutti nelle buone opere: il suo è un amore che arriva in anticipo.


VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. – Parola del Signore.

Commento al Vangelo del giorno

Anche se il peccato, le malattie, le guerre appaiono sempre più numerose dopo l’inganno ricevuto dal serpente, Dio non smette di essere Dio buono e giusto, pieno di una fantasia d’amore che scavalca ogni confine umano. Così “inventa” Maria, una donna che possa essere Madre di quel Salvatore che verrà a spazzare via il fragile castello di carte costruito dal nemico. L’8 dicembre 1854 è stato un giorno fondamentale per la fede cattolica, in quanto, con l’appoggio della grande maggioranza dei vescovi, papa Pio IX proclama proprio la verità che oggi ci è riproposta da credere e vivere: «La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale». Proprio per poter essere veramente Madre di Gesù, Madre di Dio, Maria non ha mai conosciuto in alcun modo né il peccato originale (quella seduzione del serpente nella quale caddero Adamo ed Eva), né i piccoli o grandi peccati che accompagnano l’esistenza di noi uomini e donne. Lasciamoci quindi trasfigurare dall’amore di Dio in Maria.


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