Il mese di marzo, essendo immerso nell’itinerario della Quaresima, ci offre un tempo per rinnovare la nostra fede in semplicità di cuore, per ricevere Dio nella nostra vita e così consentirgli di «prendere dimora» presso di noi (cfr. Gv 14,23).
Tradizionalmente, marzo è il mese dedicato a san Giuseppe e, in questo 2021, assume un significato del tutto particolare, dato che è inserito nel contesto dell’Anno speciale dedicato a san Giuseppe, indetto da papa Francesco l’8 dicembre 2020. San Paolo VI ci ricorda che egli «è il modello degli umili che il cristianesimo solleva a grandi destini; san Giuseppe è la prova che per essere buoni e autentici seguaci di Cristo non occorrono “grandi cose”, ma si richiedono solo virtù comuni, umane, semplici, ma vere e autentiche».
Mettiamoci sotto la sua protezione per affrontare con uno sguardo rinnovato gioie e difficoltà quotidiane, sentiamolo vicino nel nostro cammino. Ricordiamoci che il 19 marzo, in occasione della solennità, possiamo lucrare l’indulgenza plenaria «con l’animo distaccato da qualsiasi peccato» e alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa), recitando «qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe». Durante l’Anno di san Giuseppe possiamo ottenere il dono dell’Indulgenza plenaria in diverse circostanze: nel volume dell’Editrice Shalom “Patris corde” viene riportato il documento della Penitenzieria Apostolica in cui si elencano le modalità per ottenere l’indulgenza.
Oltre a san Giuseppe, nel mese di marzo ricordiamo anche san Luigi Orione, una delle personalità più eminenti del secolo scorso per la sua fede cristiana apertamente vissuta. Don Orione e la carità sono inseparabili. Giovanni Paolo II lo definì «uno stratega della carità», infatti il programma spirituale e pastorale vissuto e trasmesso da don Orione si trova sintetizzato nella frase: «Solo la carità salverà il mondo», con la quale proponeva a tutti la misura alta della carità. Seguendo il suo esempio impegniamoci a vivere e a far risplendere anche in noi la carità di Gesù Cristo!
Il 25 marzo celebreremo poi la solennità dell’Annunciazione del Signore che inaugura l’evento in cui il Figlio di Dio si fa carne per consumare il sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti.
In questo mese, che ci traghetterà verso la Pasqua, viviamo intensamente anche tutti quei momenti che ci sono offerti per approfondire il nostro intimo colloquio con Gesù: dalla Via Crucis di ogni venerdì di Quaresima, alla meditazione della passione di Gesù, dalla contemplazione del crocifisso, a momenti di adorazione che ci aiutano a rimanere centrati su di lui.
Il 28 marzo con la Domenica della Palme e della Passione del Signore ha inizio la Settimana Santa, in cui la Chiesa celebra i misteri della salvezza portati a compimento da Cristo negli ultimi giorni della sua vita, a cominciare proprio dal suo ingresso messianico in Gerusalemme.
Chiediamo al Signore, all’inizio di questa Settimana Santa, di donarci la grazia di vivere con lui, di accompagnarlo con la preghiera e la meditazione della Parola di Dio, nella scelta di piccoli gesti di amore. Possiamo anche noi, come Maria di Betania, versare un unguento profumato sulle ferite di chi ha bisogno, perché questo profumo insegni pietà, compassione, benevolenza, amore.
In questa settimana poniamoci alla scuola di Gesù per imparare l’amore da colui che soffrì per noi non rinunciando ad amarci fino alla fine.
Camminiamo con speranza verso la luce della Pasqua!