«Farò scendere una pioggia di rose dal cielo; passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra»: questa è la promessa fatta da santa Teresa di Gesù Bambino, conosciuta anche come Teresa di Lisieux e, più familiarmente come santa Teresina.
Conosciamo tutti il suo amore ardente per Dio e i fratelli, ma ha mantenuto la sua magnifica promessa? Ebbene sì! Il Signore ha esaudito la sua preghiera: molti miracoli straordinari lo testimoniano a Lisieux e nel mondo intero. Vediamone alcuni.
«Ho visto Teresina lì, molto vicina al mio letto»
Una bambina di 4 anni, Reine Fauquet, soffre di una forma di cecità considerata dai medici incurabile. Il 26 maggio 1908 si reca con la sua famiglia sulla tomba di Teresina. Marie, la sorella più grande, spiega che la mattina del 26 maggio aveva visto la piccola calmarsi improvvisamente dopo un forte attacco di dolore; poi aveva guardato qualcosa e aveva sorriso, prima di addormentarsi pacificamente. Tornata dal pellegrinaggio la bambina recupera la vista e, dapprima a Marie e successivamente alla mamma e alle Carmelitane di Lisieux, racconta: «Ho visto Teresina lì, molto vicina al mio letto. Mi ha preso la mano e mi ha sorriso. Era bella, aveva un velo e intorno alla sua testa tutto era illuminato». Una delle suore le domanda: «Com’era vestita?». La bambina risponde: «Come lei!». Il certificato del medico nel quale si attesta la guarigione completa della piccola Reine è datato 6 luglio 1908. Questo miracolo porta all’apertura del processo di beatificazione di Teresina.
Un giovane seminarista guarito dalla tubercolosi
Nel 1906 un giovane seminarista di Lisieux è affetto da tubercolosi polmonare. Funesta la diagnosi del suo medico. Il giovane si prepara a morire. Dopo aver recitato due novene a Teresina, la sua salute migliora quasi subito. Una radiografia evidenzia che la tubercolosi è sparita del tutto. Il medico rimane senza parole. Questo miracolo è quello scelto per la beatificazione.
La guarigione di una novizia
Suor Louise, una novizia del convento delle Figlie della Croce di Ustaritz soffre di violente crisi di vomito. Alcuni esami medici evidenziano un’ulcera allo stomaco. Passati diversi mesi in infermeria, sta meglio, ma il dolore ritorna quasi subito. La situazione peggiora tanto da ricevere l’estrema unzione. Non riesce a ingoiare neanche l’acqua. La comunità prega per ottenere l’intercessione di santa Teresa di Lisieux. Anche suor Luoise si unisce alla loro preghiera e in seguito racconta: «Ho avuto l’impressione della sua mano sulla mia testa come per tranquillizzarmi, e per tre giorni un profumo misterioso, che le consorelle non sono riuscite a spiegare, si è diffuso nella stanza che occupavo». La guarigione però ancora non avviene, così suor Louise inizia a invocare la santa per averne conforto e assistenza. Una notte di settembre santa Teresa appare alla novizia, dicendole: «Sii generosa, a breve guarirai, te lo prometto».L’indomani mattina le suore trovano dei petali di rosa intorno al letto della novizia. Alcuni giorni dopo suor Louise si sveglia senza dolori o sintomi. È completamente guarita.
La guarigione di suor Gabriella Trimusi
Gabriella Trimusi entra nella Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a 23 anni. Un ginocchio le da problemi, ma questo non la distoglie dai lavori domestici, che continua a svolgere diligentemente. Così facendo l’articolazione del ginocchio peggiora.
La situazione si aggrava al punto tale che un’infezione arriva a provocarle fortissimi dolori. Comincia a perdere l’appetito e a dimagrire molto. Gabriella lotta tre anni contro la malattia e nonostante le numerose cure prescritte dai medici più esperti, viene colpita anche alla spina dorsale. Subentra la disperazione e Gabriella si rivolge a Teresina. L’ultimo giorno della novena, Gabriella si reca in cappella e si accorge che riesce a inginocchiarsi senza sentire dolore. Subito dopo, anche il dolore alla schiena scompare. Gabriella è guarita!
«Questo non può essere spiegato in modo naturale»
Un’altra guarigione miracolosa è quella di Maria Pellemans, di origine belga. Nel 1919 comincia a soffrire di tubercolosi intestinale. Fa un primo pellegrinaggio a Lourdes per chiedere la guarigione ma la sua salute non migliora. L’anno seguente si reca a Lisieux, e, dopo aver ardentemente pregato sulla tomba di Teresa, guarisce immediatamente. È lei stessa a testimoniarlo nel convento delle Carmelitane di Lisieux: «È stato nel salone del convento delle Carmelitane che ho concepito il desiderio di chiedere la mia guarigione per poter realizzare il sogno della mia vita, diventare Carmelitana. Nonostante l’affaticamento estremo, volevo tornare sulla tomba di Teresa. Quando sono arrivata lì, un sentimento dolcissimo e soprannaturale si è impadronito di me, un benessere celestiale è penetrato nella mia anima e nel mio corpo, mi sono sentita come se mi trovassi in un altro mondo, inondata da un oceano di pace. Ero piena di un’emozione così straordinaria che dentro pensavo: “Sono sicuramente guarita!”». Il medico che la visita, una volta tornata a casa, trova inspiegabile la sua guarigione. «Questo non può essere spiegato in modo naturale, perché lo stomaco e l’intestino erano incurabili. Sì, se questa trasformazione si mantiene possiamo dire che si tratta di un grande miracolo». Così è stato. Si è trattato di un miracolo!
Il miracolo di Gallipoli
Non si tratta questa volta di una guarigione fisica ma di un altro tipo di assistenza. Madre Maria Carmela del Cuore di Gesù, priora del convento carmelitano di Gallipoli, ha forti preoccupazioni a causa dei debiti del suo Carmelo. Una notte le appare in sogno santa Teresina, che la conforta e si rivolge a lei con dolcezza, dicendole queste parole: «Il Signore usa tanto gli abitanti del cielo quanto quelli della Terra.
Ecco cinquecento lire con cui pagherai i debiti della sua comunità». Al risveglio la superiora è talmente turbata che le sue figlie pensano di chiamare il medico. «Per evitarlo, dissi loro che un sogno mi aveva scossa e ne parlai in modo semplice», racconta madre Maria Carmela in una lettera alla superiora del convento delle Carmelitane di Lisieux. «Queste due suore volevano allora che andassi ad aprire lo scrigno, ma io dissi loro che non dovevano credere ai sogni, che era perfino peccato. Alla fine, di fronte alla loro insistenza, lo feci, ma solo per far loro piacere. Andai alla torre, aprii lo scrigno e vi trovai davvero la banconota miracolosa da cinquecento lire!».
All’epoca in cui sono avvenuti questi miracoli quella giovane carmelitana francese morta in odore di santità qualche anno prima, non è ancora molto conosciuta. E d’altronde non c’è da stupirsi per questo, visto che persino in Francia la piccola Teresa non era ancora considerata né una mistica, né tanto meno una santa, neppure tra le mura del suo stesso convento.
Solo nel 1925 Teresa Martin (questo era il suo nome “nel mondo”) è proclamata santa da papa Pio XI.
In quest’anno giubilare per il 150° anniversario della nascita di Teresa, riscopriamo la santa della «piccola via» e ricorriamo fiduciosi alla sua intercessione: vedremo anche noi una magnifica pioggia di rose scendere dal cielo.