Vicini al popolo ucraino: una Messa per la pace

Vicini al popolo ucraino: una Messa per la pace

Messa per la pace

In questi dodici mesi di guerra papa Francesco ha sempre chiesto di non dimenticare il martoriato popolo ucraino. «Tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Fermiamoci in tempo!». Questo grido accorato di papa Francesco, che scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace, è stato accolto dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) che, in un nota diffusa il 21 febbraio scorso, invita tutte «le comunità a pregare per la pace» il prossimo 10 marzo.
Questo nuovo appello arriva «a un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina» per «tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra». Per questo la presidenza della Cei invita «le comunità ecclesiali a unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo». 

Oggi 10 marzo una santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina

Aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, la presidenza della Cei invita «a celebrare venerdì 10 marzo una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese. Sarà un’occasione per rinnovare la nostra vicinanza alla popolazione e per affidare al Signore il nostro desiderio di pace – si legge nella nota diffusa dalla Cei –. Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo». 
«Il bilancio di morti, feriti, profughi e sfollati, distruzioni, danni economici e sociali parla da sé» (Papa Francesco, Udienza generale, 22 febbraio 2023). E papa Francesco, ancora una volta, ci fa riflettere: «Egli è il Dio della pace. Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino, che continua a soffrire. E chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra?». Noi cosa siamo disposti a fare per ottenere la pace? La Messa di oggi è una supplica che deve coinvolgerci tutti, deve spingerci a trovarci insieme, in comunione e in fraternità, per mandare una segno a quanti hanno il cuore accecato dall’odio, dai calcoli, dal potere.

La vera pace

Purtroppo, la guerra è una realtà che non ha mai smesso di colpire popolazioni inermi e indifese, di «insanguinare e impoverire la terra». Si legge ancora nella nota della Cei: «In Ucraina, così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causando sofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro».


Allora, in questo drammatico momento, «se da una parte è urgente un’azione diplomatica capace di spezzare la sterile logica della contrapposizione, dall’altra tutti i credenti devono sentirsi coinvolti nella costruzione di un mondo pacificato, giusto e solidale. Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci “fratelli tutti”».
E allora eleviamo al cielo il grido della pace partecipando alla Messa che si terrà in tutte le diocesi italiane e con un cuor solo affidiamo al Signore il martoriato popolo ucraino.


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