Oggi si festeggia la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, ma quanti comprendono in profondità questo sublime miracolo d’amore? Quanti sanno come è nata la festa del “Corpus Domini” e soprattutto perché si celebra?
Perché si festeggia?
L’importanza e la rilevanza della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, comunemente nota come “Corpus Domini”, è facile da comprendere: celebra la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, istituita da Gesù nell’Ultima Cena. Come ci insegna il “Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica”: «Gesù Cristo è presente nell’Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo» (n. 282).
È una festa mobile: si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità oppure, in alcuni Paesi tra cui l’Italia, la domenica successiva.
Quali sono le origini della festa liturgica?
Per scoprire le origini di questa festa dobbiamo andare nel XIII secolo a Liegi, in Belgio, dove circolavano le tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza eucaristica di Cristo non era reale, ma solo simbolica. In questo stesso periodo, santa Giuliana di Cornillon, a 16 anni, ebbe una prima visione, che poi si ripeté più volte nelle sue adorazioni eucaristiche. La visione presentava la luna nel suo pieno splendore, con una striscia scura che la attraversava. Il Signore le fece comprendere che la luna simboleggiava la vita della Chiesa sulla terra, la linea opaca rappresentava invece l’assenza di una festa liturgica per celebrare l’Eucaristia. Per circa vent’anni Giuliana, che nel frattempo era diventata la priora del convento, conservò nel segreto questa rivelazione. Poi si confidò con due amiche e con il canonico Giovanni di Losanna, al quale chiese di interpellare teologi ed ecclesiastici sull’istituzione della festa. Le risposte furono positive e incoraggianti. Finalmente, Roberto di Thourotte, vescovo di Liegi, accolse la proposta e istituì, per la prima volta, la solennità del Corpus Domini nella sua diocesi. Più tardi, altri vescovi lo imitarono, stabilendo la medesima festa nei territori affidati alle loro cure pastorali.
Quando la festa venne estesa a tutta la Chiesa?
Alla causa della festa del Corpus Domini fu conquistato anche Giacomo Pantaléon di Troyes, che aveva conosciuto la Santa durante il suo ministero di arcidiacono a Liegi. Fu proprio lui che, divenuto papa con il nome di Urbano IV, nel 1264, istituì la solennità del Corpus Domini come festa di precetto per la Chiesa universale, il giovedì successivo alla Pentecoste.
Anche se dopo la morte di Urbano IV la celebrazione della festa del Corpus Domini venne limitata ad alcune regioni della Francia, della Germania, dell’Ungheria e dell’Italia settentrionale, fu ancora un pontefice, Giovanni XXII, che nel 1317 la ripristinò per tutta la Chiesa.
Qual è il significato della festa?
Se nel Giovedì Santo la Chiesa guarda all’istituzione dell’Eucaristia, scrutando il mistero di Cristo che ci amò sino alla fine donando sé stesso in cibo e sigillando la nuova alleanza nel suo sangue, nel giorno del Santissimo Corpo e Sangue del Signore l’attenzione si sposta sull’intima relazione esistente fra Eucaristia e Chiesa, fra il Corpo del Signore e il suo Corpo mistico. Le processioni e le adorazioni celebrate in questa solennità manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento.
La solenne processione e le infiorate
La festa del Corpus Domini, essendo una delle più popolari della cristianità, viene festeggiata con imponenti processioni che si svolgono per le vie di molte città italiane. Le processioni, in genere, seguono un percorso costituito da un tappeto floreale fatto da una serie di composizioni artistiche, dette “infiorate”.
La processione del Corpus Domini è uno splendido atto di adorazione pubblica, tra canti e preghiere, a Cristo presente nell’Eucaristia e, insieme, un rendimento di grazie a Dio per averci dato un dono così immenso. Portiamo, dunque, l’Eucaristia, nelle nostre città, nei nostri paesi, nelle nostre piazze, ma soprattutto nutriamoci di essa per diventare a nostra volta ostensori, portatori di Cristo lungo le nostre strade.