Gesù muore in croce. Si fa silenzio su tutta la terra

Gesù muore in croce. Si fa silenzio su tutta la terra

Crocifisso

È Venerdì Santo, Gesù muore in croce per noi. Nel silenzio solenne di questo giorno meditiamo insieme a padre Maurizio Botta.

Un silenzio che parla

Nell’ora della morte di Gesù, si fa silenzio su tutta la terra.
Oggi, per entrare nel mistero della morte di Gesù, vi propongo un’immagine meravigliosa: La deposizione di Caravaggio. 
Guardando questo quadro, invito a pensare a un’antifona di un’antica novena di Natale, collegando così il mistero della nascita e il mistero della morte di Gesù che non dovrebbero mai essere separati perché fanno parte di un tutto unico. Ecco l’antifona: «O Rex Gentium et desideratus earum, lapisque angularis, qui facis utraque unum: veni, et salva hominem, quem de limo formasti» (O Re delle Genti, da loro bramato, e pietra angolare, che riunisci tutti in uno: vieni, e salva l’uomo, che hai plasmato dal fango). Gesù è il desiderato delle genti e lo definiamo pietra angolare che è in grado di fare dei due popoli uno solo: vieni e salva l’uomo che hai formato dal limo (fango).

Gesù è la nostra solidità

L’immagine del limo è veramente emozionante perché il limo è un qualcosa di inconsistente, di fragilissimo, una pappa: ecco chi siamo noi senza Cristo, siamo quest’inconsistenza, questa pappa. Ve lo dico perché nel quadro di Caravaggio, Gesù morto, deposto dalla croce, tocca questa pietra (la stessa dell’antifona della novena di Natale). È significativo il fatto che Caravaggio faccia in modo che la mano di Gesù indichi esattamente questa pietra angolare, questa solidità: lui è l’unico su cui noi possiamo costruire.

Entriamo nel mistero

Fermiamoci su un altro particolare del quadro: la rappresentazione di Nicodemo. Tutti i commentatori dicono che Nicodemo sta guardando l’osservatore del quadro; certo, è vero che sta guardando chi guarda il quadro, però dobbiamo considerare che questo quadro non nasce per essere collocato in un museo. Caravaggio lo ha pensato perché fosse collocato all’interno di una pala d’altare: quindi, in basso – rispetto alla sua posizione – si doveva celebrare la santa Messa. Se così è, nel momento in cui il sacerdote alza l’ostia consacrata, Nicodemo la guarda; quindi tra l’osservatore, in questo caso una persona che sta partecipando alla santa Messa, e lo sguardo di Nicodemo, c’è di mezzo Cristo vivente, presente nell’Eucaristia. 
Caravaggio ha fatto qualcosa di incredibile: invita chi guarda il quadro a entrare in quel mistero che non è solo raffigurato pittoricamente, ma anche nel mistero che è celebrato in modo vivo in quell’istante. L’artista sta facendo dire a Nicodemo: «Vi rendete conto che sta accadendo questo?» e Gesù, deposto dalla croce, indicando la pietra angolare, ci dice: «Voi che siete limo, voi che siete fango, potete trovare consistenza solo in me».
Tutto questo è affascinante perché, conoscendo la vicenda esistenziale di Caravaggio (era un peccatore), è commovente riconoscere la sua sensibilità e la sua acutezza teologica; è proprio vero quello che dice Gesù: «I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio» (Mt 21,31), perché hanno più facilità nel capire il mistero, perché sentono con più evidenza il bisogno di una salvezza, di una redenzione, di una liberazione; chi è soddisfatto della sua vita, chi è pieno, chi è sazio e annoiato non avverte questo grido dentro, il grido di un bisogno di significato, di senso, della necessità di un amore più puro, più vero, pieno.

Gesù è la pietra angolare su cui costruire la vita

Gesù viene deposto dalla croce e in quel momento ci ricorda che siamo limo e abbiamo un bisogno intenso di quella consistenza che viene da lui; lui tocca col suo dito la pietra angolare, lui è la pietra angolare su cui costruire la vita. 
Guardando il quadro completo, possiamo vedere la Madre che, con le sue braccia, copre tutta l’estensione del corpo del Figlio: una Maria che ha un volto già segnato, anziano. Poi c’è Maria Maddalena, meravigliosa, con il suo sguardo assorto. Quello tra Gesù e Maria Maddalena è un rapporto veramente di grande amore: lei è la prima scelta dal Risorto come apostola degli Apostoli, lui ha voluto apparire risorto per primo a lei, perché evidentemente era quella che lo amava di più. Infine, gli altri personaggi che insieme a Giovanni guardano il corpo di Gesù fanno di questo quadro un autentico capolavoro.

Concludiamo la meditazione con una preghiera.
Acqua del costato di Cristo lava le mie colpe,
sangue di Cristo inebriami di te,
o buon Gesù esaudisci la mia preghiera,
dentro le tue piaghe dammi rifugio,
chiamami nell’ora della morte perché io venga a cantare in eterno le tue lodi.
Signore Gesù, noi riconosciamo nell’acqua e sangue il simbolo dei tuoi sacramenti di salvezza,
concedi a noi, salvati dalla morte eterna,
di servirti con gioia in tutta la nostra vita,
tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

(TRATTO dalla meditazione di padre Maurizio Botta alla tredicesima stazione, in Via Crucis. Il dono più prezioso)



Gesù muore in croce. Si fa silenzio su tutta la terra

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