Santa Teresa d’Ávila è un segno distintivo del genio femminile capace di giungere a vette altissime di umanità e contemplazione nel momento in cui si lascia attraversare e toccare dall’amore di Dio.
È dottore della Chiesa, autrice di opere che hanno segnato la letteratura cristiana, riformatrice dell’Ordine carmelitano, maestra di preghiera e di vita spirituale. Ed è proprio dalla sua esperienza di preghiera che desideriamo attingere per scoprire qualcuno dei suoi segreti per entrare in intimità con Dio.
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/santa-teresa-1.jpg)
Che cos’è la preghiera?
Per la Mistica spagnola pregare significa percorrere un cammino che dall’esterno giunge fino all’interno, dalla superficie arriva al cuore. Il segreto della preghiera sta nell’abbandonarsi completamente a Dio, consegnando la vita nelle sue mani permettendogli, così, di agire in noi.
Un viaggio dentro di sé
Teresa regala un’immagine eloquente e affascinante di come poter giungere all’intimità con il Signore: il castello interiore. Infatti, nella sua opera Il castello interiore invita a pensare all’anima come a un castello: ogni stanza racconta un momento di crescita spirituale e la meta è raggiungere la stanza centrale, dove l’anima si unisce intimamente con Dio.
Le sette stanze dell’amore
La prima stanza corrisponde alla porta del castello che Teresa identifica con la preghiera: è la preghiera la chiave per entrare nel castello. Per pregare bisogna mettersi in disparte, prendersi un tempo per fermarsi e lasciare rumori e agitazioni fuori dalla propria casa. Solo con questo primo atto di preghiera è possibile aprirsi alla presenza di Dio.
La seconda è la stanza delle immagini. Qui si incontrano le immagini e le rappresentazioni mentali di noi stessi e di Dio. È un luogo dove si immagina e si riflette; ci si sta predisponendo a incontrare Dio.
La terza è stanza della memoria. Qui si ripercorre la vita e vi si riconosce la grazia di Dio. La memoria diventa, così, uno strumento per contemplare le meraviglie che il Signore ha compiuto nella nostra vita.
La quarta è la stanza dell’intelletto. Qui la mente si rivolge a Dio con l’intelligenza e la volontà. È un atto di amore che attinge a tutte le proprie capacità di conoscenza profonda.
La quinta è la stanza della volontà. L’anima, finalmente, si abbandona completamente a Dio, desiderando solo la sua volontà. In questo stadio si fa un atto di fiducia totale e incondizionata.
La sesta è la stanza del silenzio. Mentre ci si avvicina al centro, le parole e le immagini fanno spazio al silenzio che diventa grande e profondo. Qui l’anima ascolta la voce dell’Amato.
La settima stanza è il centro. Giunta nel cuore del castello, l’anima sperimenta l’unione con Dio in un abbraccio di amore sponsale reciproco e totale.
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/preghiera-4.jpg)
Quello che santa Teresa ci insegna è un autentico viaggio dentro sé stessi. Entrando nel nostro castello interiore possiamo imparare a cercare Dio sempre; possiamo desiderarlo con cuore sincero, avendo il coraggio di aprire la porta e fare il primo, meraviglioso, passo, verso la preghiera interiore, verso l’unione intima con lui nel centro del nostro cuore dove lui abita e ci attende.
Le parole stesse di Teresa possono illuminare la strada e dissipare ogni paura: « Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace».
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/8001-3-1024x216.jpg)
![](https://blog.editriceshalom.it/wp-content/uploads/NL2-1024x268.jpg)