La santità a passo di donna

La santità a passo di donna

Beata Teresa Fasce

«La Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del “genio” femminile apparse nel corso della storia, in mezzo a tutti i popoli e Nazioni; ringrazia per tutti i carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne nella storia del Popolo di Dio, per tutte le vittorie che essa deve alla loro fede, speranza e carità: ringrazia per tutti i frutti di santità femminile». Così si esprimeva san Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Mulieris dignitatem a sottolineare l’attenzione della Chiesa verso tutto lo straordinario contributo che le donne nella storia della Chiesa hanno sempre dato, con il loro slancio tipicamente femminile, con il loro cuore ardente capace di un amore infinito come solo l’amore di una madre può essere. E in ogni stato di vita, sia che si tratti di una madre di famiglia, sia che si tratti di una religiosa o di una consacrata, batte forte in ogni donna il cuore di una madre. Un cuore che esprime tenerezza, attenzione, capacità di ascolto e di accoglienza, prudenza che può arrivare alla scelta del silenzio quando le parole rischiano di rovinare l’ebbrezza del Mistero.
E ancora, accanto ad arditi voli mistici, il senso pratico tipico delle donne che non si scoraggiano ma che sanno intravedere anche solo una flebile luce laddove il resto del mondo vede solo buio. Quante belle figure femminili, giganti di santità, hanno reso sempre più bello e santo il volto della Chiesa.

Ne citiamo solo alcune: Caterina da Siena, sapiente della sapienza di Dio, di cui Dio si servì per dare la pace alla Chiesa e ai popoli del suo tempo; Teresa d’Avila, donna di straordinari talenti di cuore e di mente; Chiara d’Assisi, in cui molti videro un’altra Maria come in Francesco videro un altro Cristo; Monica, modello di perseveranza nella preghiera; Rita da Cascia, invocata nei casi disperati, è una delle sante più popolari in Italia e nel mondo; della sua vita fece un capolavoro, partendo da un’intuizione fondamentale: unire la propria sofferenza a quella di Gesù per ricavarne frutti straordinari; Maria Teresa Fasce, grazie all’opera della quale la devozione a santa Rita ha raggiunto distanze infinite: una donna forte, temperante, innamorata di Cristo. Senza Maria Teresa Fasce Cascia com’è oggi non sarebbe esistita.

Ricordiamo ancora Teresa di Calcutta, definita da Benedetto XVI “dono inestimabile”;  Gianna Beretta Molla, donna gioiosa e innamorata della vita che scelse di sacrificare per amore di un’altra vita che doveva nascere. E ancora Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, che con il suo pensiero e le sue opere tutte rivolte alla fraternità e alla pace, ha lasciato un’eredità diffusa in tutto il mondo; Armida Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile cattolica milanese e che fu nel gruppo dei fondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Presto sarà proclamata beata. Ricordiamo anche Chiara Corbello che aveva capito che «l’importante nella vita non è fare qualcosa, ma nascere e lasciarsi amare»; e, ancora, Chiara Luce Badano che, provata dai forti dolori dovuti a un tumore osseo, nelle notti insonni canta; canta perché ha la pace nel cuore, perché sa di essere tra le braccia di Gesù. Dirà dopo forse la  più tragica notte: «Soffrivo molto fisicamente, ma la mia anima cantava».

Potremmo citare ed elencare tante altre straordinarie figure femminili. Straordinarie nell’ordinario. Perché è proprio lì che Dio manifesta la sua delicata presenza e vicinanza. Approfondiamo la conoscenza delle loro vite, meditiamo il loro pensiero. Buona lettura!

La santità a passo di donna

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