«L’educazione è cosa del cuore»

«L’educazione è cosa del cuore»

Santi sposi

Devozioni dal 17 al 23 gennaio 2022

In un mondo in cui ci vengono proposti tanti maestri, tante cose da imparare, tanti modelli da seguire… la parola dei santi resta una bussola sicura per districarsi nella marea di parole e proposte che ci arrivano.
San Giovanni Bosco, di cui iniziamo la novena in questa settimana, può essere un vero faro per tutti noi che ogni giorno possiamo essere coloro che devono insegnare qualcosa o coloro che devono imparare qualcosa: lui, che ha educato i suoi giovani con l’amore, ci aiuti a tornare nel nostro cuore, per trovare lì la chiave che apre ogni porta.


LUNEDÌ 17 GENNAIO
Sant’Antonio Abate

Del monaco più illustre della Chiesa antica, morto ultracentenario (250-356), ci è arrivata la biografia scritta da sant’Atanasio, che di Antonio era amico e zelante discepolo. 
Nato a Coma, in Egitto, da una famiglia ricchissima, a 18 anni, entrando in chiesa, sentì: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi…» (Mt 19,21). Subito tornò a casa, vendette tutti i beni e distribuì il ricavato ai poveri; poi si ritirò nel deserto e iniziò una vita di lavoro, di penitenza e di preghiera. Si rifugiò prima in una zona deserta e inospitale e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse per ottant’anni una vita solitaria. Il demonio si scatenò contro di lui con tentazioni violentissime per convincerlo a ritornare nel mondo, ma egli ne uscì sempre vittorioso. Moltissimi giovani, attratti dalle sue virtù, andavano da lui e imparavano la via della santità: il deserto si popolò di monaci, desiderosi di seguire i suoi insegnamenti. Non mancarono nella sua vita momenti di profonda oscurità, crisi e lotta interiore, al punto che, quando un giorno Gesù gli apparve, il santo gli disse: «Dov’eri? Perché non sei apparso sin dall’inizio per alleviare le mie sofferenze?», e si sentì rispondere: «Antonio, io ero qui con te e assistevo alla tua lotta…».

Per approfondire:
• Pregate, pregate, pregate
• Messalino “Sulla tua parola” gennaio-febbraio 2022

Potrebbe interessarti anche:
• Santino Sant’Antonio Abate con retro preghiera
• Segnalibro con sant’Antonio Abate


MARTEDÌ 18 GENNAIO
Inizio Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

Quest’anno il tema scelto per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani è: «Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo» (Mt 2,2). La stella è il segno che guida i Magi da luoghi lontani e da diverse culture verso Gesù bambino, e rappresenta un’immagine di come i cristiani si uniscono in comunione tra loro mentre si avvicinano a Cristo. I cristiani sono chiamati a essere un simbolo come la stella, che conduce tutti i popoli verso Cristo. Devono essere il mezzo attraverso il quale l’Altissimo guida tutti i popoli all’unità. Quando i cristiani si trovano alla presenza del Signore e pregano insieme, sono come i Magi che si inginocchiano, rendono omaggio a Gesù e aprono i loro tesori. Nella preghiera comune anche noi apriamo i nostri tesori, ci scambiamo doni e diventiamo segno dell’unità che Dio desidera per tutta la sua creazione.
I cristiani sono chiamati a essere nel mondo un segno dell’unità di Dio. In questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani rivolgiamoci verso le stelle d’Oriente per adorare insieme il Figlio di Dio incarnato.

Per approfondire:
• La Sacra Bibbia
• Vangelo e Atti degli Apostoli 
• Messalino “Sulla tua parola” gennaio-febbraio 2022

Potrebbe interessarti anche:
• Cartolina San Paolo di Tarso con retro Inno alla carità


VENERDÌ 21 GENNAIO
Sant’Agnese vergine e martire

Agnese nasce a Roma da genitori cristiani, appartenenti a un’illustre famiglia patrizia, nel III secolo. Quando è ancora dodicenne, scoppia una persecuzione; Agnese, che ha deciso di offrire al Signore la sua verginità, viene denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Agnese è vittoriosa sulla violenza e sul sopruso del potere: sebbene fanciulla, ha il coraggio di affrontare le minacce di morte pur di non sacrificare agli idoli; non solo rimane fedele alla sua vocazione alla verginità, ma glorifica Dio con il proprio corpo, come un olocausto a lui gradito. Agnese è il simbolo della purezza della fede e della fortezza davanti alle lusinghe del mondo. Il suo esempio è sempre attuale, in quanto è testimone autentica del primato di Dio nella propria vita e della fedeltà al “Credo” della vita cristiana, anche se in contrasto con la mentalità imperante. Molte vergini, nei secoli successivi, la seguiranno sulla via della completa donazione a Cristo e preferiranno morire piuttosto che rinunciare a Cristo. Un gioco di parole latine associa Agnese all’agnus: per questo nell’iconografia viene raffigurata con un agnello al fianco.

Per approfondire:
• Messalino “Sulla tua parola” gennaio-febbraio 2022


SABATO 22 GENNAIO
Primo giorno novena a san Giovanni Bosco

Giovanni Bosco, il santo che rivoluziona l’educazione e l’apostolato tra i giovani, nasce il 16 agosto 1815 al Colle dei Becchi, ora Castelnuovo Don Bosco. Ancora ragazzo, inizia a intrattenere i suoi coetanei con giochi alternati alla preghiera e al catechismo. Diventato sacerdote a Torino dopo anni di sacrificio, si impegna in opere educative per la gioventù. Inizia il suo apostolato tra i giovani fondando l’Oratorio e mettendolo sotto la protezione di san Francesco di Sales. Educa i ragazzi con «religione, amore e ragionevolezza». La sua guida è Maria Ausiliatrice e sotto il suo sguardo fonda la Congregazione Salesiana e l’Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice. La Madonna gli spiega gli sviluppi dell’opera attraverso una visione nella quale don Bosco cammina sotto un pergolato di rose, che coprono il suolo: «Sappi che la via da te percorsa tra le rose e le spine significa la cura che dovrai prenderti per la gioventù. Dovrai camminare con le scarpe della mortificazione. Le spine significano i dispiaceri, i patimenti che vi toccheranno. Ma non vi perdete di coraggio. Con la carità e la mortificazione, tutto supererete e giungerete alle rose senza spine». Sfinito dal lavoro, muore il 31 gennaio 1888.

Per approfondire:
• Don Bosco
• Pregate, pregate, pregate

Potrebbe interessarti anche:
• Statua san Giovanni Bosco
• Segnalibro san Giovanni Bosco


DOMENICA 23 GENNAIO
Sposalizio di Maria e Giuseppe

Le origini di questa festa sembra risalgano agli inizi del ’400. Nel ’500, poi, vari Ordini religiosi (i Francescani, i Domenicani e i Servi di Maria) la accolsero tra le celebrazioni.
Di fronte a Maria e Giuseppe possiamo solo immaginare il loro straordinario cammino cercando di compiere in tutto la volontà di Dio. Essi formano la coppia più santa di tutta la terra. Riprendiamo da san Josemaría Escrivá de Balaguer una definizione di san Giuseppe: «È il santo dell’umiltà profonda, del sorriso costante e della scrollata di spalle»: voleva dire la completa disponibilità dello sposo di Maria a compiere in ogni istante la volontà di Dio, fiducioso e sereno anche di fronte alle difficoltà, sempre attento alle persone che Dio aveva posto sotto la sua tutela. Giuseppe, uomo di fede come donna di fede fu la sua sposa. Maria e Giuseppe credettero e la loro fede fu l’atteggiamento migliore di fronte ai prodigi che Dio andava operando. Maria credette all’angelo Gabriele quando le annunciò la nascita verginale e anche Giuseppe credette all’angelo che in sogno gli disse che la maternità di Maria era opera dello Spirito Santo. Beato chi crede alle meravigliose opere di Dio. Ci sia di esempio la fede di Maria e Giuseppe nel cammino a volte tortuoso della nostra esistenza. Nei giorni bui, come in quelli luminosi, guardiamo a questi due santissimi sposi, imitiamo il loro atteggiamento di abbandono fiducioso a Dio, la loro docilità all’azione dello Spirito Santo.

Per approfondire:
• I santi sposi Maria e Giuseppe. Riflessioni e preghiere

Potrebbe interessarti anche:
• Cartolina Santi Sposi Maria e Giuseppe
• Corona per gli sposi
• Corona per gli sposi


Impariamo dai santi sposi Maria e Giuseppe, sotto la cui cura Gesù crebbe «in età, sapienza e grazia», a capire che l’educazione è “questione di cuore” e può far sì che abbiamo uno sguardo aperto all’altro, ai suoi bisogni ai suoi interessi, ai suoi dolori, alle sue gioie. Se tutti saremo pronti a essere “prossimo” per l’altro, il mondo si trasformerà in una grandissima comunità dove circola solo amore, amore gratuito, l’amore di Gesù. 

Buon cammino!

«L’educazione è cosa del cuore»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su
Le tue preferenze cookie

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookies per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookies se continua ad utilizzare il nostro sito web.

Salva
Rifiuta