Questa domanda è quanto mai urgente: la famiglia sta attraversando una crisi profonda e la società in cui viviamo non aiuta certo a “sentirsi famiglia”, ad “essere famiglia”.
Gli sposi sperimentano spesso la solitudine di fronte a problemi che si fanno sempre più drammatici, in modo particolare in questo periodo di pandemia.
A questo si aggiungono, come ricorda papa Francesco nell’Amoris Laetitia, «Le tensioni indotte da una esasperata cultura individualistica, […] il ritmo della vita attuale, lo stress, l’organizzazione sociale e lavorativa, perché sono fattori culturali che mettono a rischio la possibilità di scelte permanenti».
Un’altra ferita per gli sposi è quando si imbattono nella difficoltà ad avere figli: questo dolore si può soltanto immaginare e “accarezzare” con molta delicatezza, accompagnandolo con la preghiera e con il silenzio.
La speranza che deve accompagnare ogni coppia e ogni famiglia viene dalla consapevolezza che non è sola: la Chiesa ama e accompagna gli sposi, come mostra il libro La guarigione della famiglia ferita. Il cielo benedice la famiglia e la protegge: sono note figure di santi sposi (i coniugi Martin, genitori di santa Teresina di Lisieux), o i beati Beltrame Quattrocchi e ci sono santi, come santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, che è indicata come protettrice della famiglia e della vita nascente. Nella sua esistenza non mancano, infatti, episodi che testimoniano la sua vicinanza alla famiglia: donne ritenute sterili che hanno avuto figli, coniugi riappacificati grazie alla sua opera di riconciliazione.
Allora, si può essere famiglia oggi? Sì, si può essere famiglia nel senso più pieno e più bello del termine, sapendo che il cielo fa il tifo per noi!