Liturgia della domenica: 21 agosto 2023

Liturgia della domenica: 21 agosto 2023

Gesù

Testi tratti dal Messalino “Sulla Tua Parola” luglio-agosto 2023

21ª domenica del Tempo Ordinario (C)
1ª sett. salt.


PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaìa (Is 66,18b-21)
Così dice il Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti. Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore. Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore». – Parola di Dio.

Commento alla prima lettura

Isaìa annuncia il grande raduno di tutti i popoli intorno al monte di Sion, divenuto segno di salvezza per tutta l’umanità. Il Signore raduna tutte le nazioni e tutte le lingue e promette anche a loro che vedranno la sua gloria, cioè che anche loro avranno accesso alla salvezza. Egli si serve dei Giudei sparsi in mezzo alle nazioni per farsi conoscere anche dai pagani. Così tutte le nazioni entrano a pieno titolo nel popolo di Dio, partecipano al culto e all’offerta nel tempio, che ora veramente diviene casa di preghiera per tutti i popoli. Ma lo stupore diventa grande quando Dio promette che si sceglierà sacerdoti anche tra i pagani. Questa conclusione è rivoluzionaria in quanto indica il superamento di un sacerdozio che appartiene unicamente al popolo d’Israele ed è appannaggio esclusivo della tribù di Levi. Ciò apre a un sacerdozio universale nel quale potrà trovare posto ogni uomo. Tutto ciò si realizzerà pienamente nella persona di Gesù: sarà lui a fare del nuovo popolo dei credenti la stirpe sacerdotale, che offrirà al Padre sacrifici di lode e di adorazione.


SECONDA LETTURA

Dalla lettera agli Ebrei (Eb 12,5-7.11-13 )
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio». È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. – Parola di Dio.

Commento alla seconda lettura

Quando ci troviamo in situazioni di sofferenza è difficile trovarvi un significato che non sia negativo. L’autore della lettera agli Ebrei invita a guardare al di là della situazione contingente per scorgervi una visita di Dio. Egli interpreta le sofferenze e le difficoltà che toccano la nostra vita come correzioni provenienti da Dio. Abbiamo bisogno infatti di essere corretti, perché spesso siamo tentati di prendere strade che seguono le dolci e affascinanti seduzioni del Maligno, tranelli che conducono poi alla rovina. Dentro di noi l’egoismo e l’orgoglio sono così rassodati, che non li sappiamo nemmeno riconoscere. Nella sofferenza Dio educa ciascuno; la similitudine più adeguata è quella della correzione paterna: nessun padre può volere il male di un figlio. Tantomeno può farlo Dio, amore che supera ogni amore terreno. Per questo, coltiva nel cuore un atteggiamento di fiducia nella misericordia del Padre. Al momento opportuno ciò che ora ti è oscuro verrà illuminato e rivelerà un bene più grande e duraturo.


VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,22-30)
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi». – Parola del Signore.

Commento al Vangelo del giorno

La domanda dello sconosciuto sottintende la convinzione che la salvezza è un privilegio esclusivo del popolo eletto, a scapito degli altri. Al Signore interessa farci capire che la salvezza è un dono di Dio ed è per tutti. Inoltre, tale dono, proprio perché è così importante, va accolto con una disponibilità e un impegno totali, facendo fruttificare la parola che il Signore ha seminato in noi con tanta longanimità e facendo in modo che il cuore si lasci plasmare dalla grazia che trasforma. La salvezza, dunque, si conquista con la perseveranza, con l’impegno e la fatica. Non vi è, allora, altro cammino che quello della conversione, che inizia con il Battesimo e dura tutta la vita. Le parole di Gesù ci chiamano, dunque, a non sentirci salvi perché stiamo nella Chiesa o perché partecipiamo alla Messa e preghiamo ogni giorno. Non basta partecipare all’Eucaristia: bisogna avere una vita conforme alla volontà del Signore Gesù. Non basta pregare: occorre che ci sia coerenza tra ciò che pensiamo, diciamo e viviamo quotidianamente. Ma non basta. La comunione personale col Signore, se autentica, esige di tradursi in impegno concreto a spendere la propria vita per il bene e al servizio dei fratelli.


Abbonamento al Messalino
Abbonamento al Messalino
Liturgia della domenica: 21 agosto 2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su
Le tue preferenze cookie

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookies per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookies se continua ad utilizzare il nostro sito web.

Salva
Rifiuta