Mancano quattro giorni al Natale e, in questa ultima domenica di Avvento, l’infinita benevolenza da parte di Dio s’incontra con la totale docilità e disponibilità di Maria: colei che, prima e meglio di tutti, ha detto di sì a Dio. Sull’esempio della Vergine Maria sentiamoci anche noi dolcemente sollecitati a pronunciare il nostro “sì” gioioso e obbediente all’Altissimo.
Testi tratti dal Messalino “Sulla tua Parola” – novembre dicembre 2020.
4ª domenica di Avvento (B)
4ª sett. salt.
PRIMA LETTURA
Dal secondo libro di Samuèle (2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16)
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». – Parola di Dio.
Commento alla prima lettura
Questo testo appare di non facile interpretazione. Quale casa, trono, regno, discendenza viene indicata? Si parla di Davide, della sua storia di difficoltà e di successi, oppure ci si sta riferendo a qualcun altro? In realtà, ci viene offerto un indizio importante, attraverso la domanda: «Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?». Alla luce di questo interrogativo il profeta Natan, che ascolta direttamente la voce di Dio, ma anche Davide e poi il lettore hanno tutti gli elementi per una comprensione più profonda. Davide e la sua storia diventano segno della benevolenza e della fedeltà di Dio, pur attraversata dal peccato dell’uomo. Infatti, attraverso la discendenza di Davide, ci viene donato, per opera dello Spirito Santo, Gesù, il Figlio unigenito del Padre. Dunque, la vera casa di Dio non è altro che la Chiesa, e la tentazione di Davide è quella di credersi un uomo arrivato, più potente che mai, tanto da potersi permettere di costruire una casa dove contenere Dio, colui che è altissimo e infinito. Sta per nascere Gesù Cristo, il Salvatore: solo lui dobbiamo attendere.
SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 16,25-27)
Fratelli, a colui che ha il potere di confermarvi nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell’eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all’obbedienza della fede, a Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Amen. – Parola di Dio.
Commento alla seconda lettura
La seconda lettura ci propone le ultime righe della lettera ai Romani, importante e densa di contenuti. Paolo, dopo i saluti, desidera compiere una profonda e autentica lode, per dare gloria a Dio, quel Signore che può confermare nella dottrina e nella pratica della vita cristiana, anche nonostante le persecuzioni; il Dio di Gesù Cristo che ha donato la Buona Notizia, attraverso l’apostolo Paolo. Quando egli scrive «il mio vangelo», non sta compiendo un’appropriazione indebita, ma riconosce umilmente che Dio compie grandi cose anche attraverso chi assolutamente non se lo aspetta. Lui, infatti, era Saulo, e aveva dei programmi di persecuzione completamente opposti a Dio, e viene gratuitamente trasformato e convertito in san Paolo, l’apostolo delle genti: ora non può fare a meno di onorare Dio con tutto sé stesso. La lode e la glorificazione del Signore proseguono con il contrasto tra il «silenzio» e la «rivelazione»: si tratta della «manifestazione» di quel «mistero» irraggiungibile dall’uomo con le sue forze, ma donato anche a noi in Cristo che nasce.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. –
Parola del Signore.
Commento al Vangelo del giorno
L’infinita benevolenza da parte di Dio s’incontra con la totale docilità e disponibilità di Maria: colei che, prima e meglio di tutti, ha detto di sì a Dio. La Madre di Dio è tra i protagonisti decisivi del tempo d’Avvento. Non so se siamo ancora in grado di stupirci del fatto che una ragazza, una donna, venga chiamata «Madre di Dio». Se Dio è eterno nel tempo, infinito e onnipotente, come può una donna essere veramente sua Madre? I discepoli dei primi secoli si accalorarono addentrandosi in questa domanda, perché comprendevano che era in gioco l’integralità del mistero di Gesù, suo Figlio. Un primo passaggio consiste nell’affermare Maria veramente e pienamente Madre di Gesù. Poi, si tratta di credere che Gesù Cristo è vero uomo e vero Dio, senza possibilità di scindere l’umanità e la divinità del Figlio di Dio. Dunque, se Maria è realmente mamma di Gesù Cristo, si deve affermare che Gesù Cristo è sia uomo che Dio e allora si arriva a riconoscere che Maria è Madre di Dio! Tutto questo è fondamentale per la nostra possibilità di salvezza: nell’umanità e divinità di Gesù, attraverso Maria, ci viene donato, nel mistero, di partecipare alla vita della famiglia divina.