Devozioni dall’11 al 17 ottobre 2021
Nella settimana in cui festeggiamo Carlo Acutis, facciamo nostre le sue profonde intuizioni. Diceva: «La santificazione non è un processo di aggiunta ma di sottrazione». «Meno io per lasciare spazio a Dio». A chi le chiede come riassumerebbe la breve esistenza di suo figlio, morto ad appena 15 anni, la mamma del beato Carlo Acutis così risponde: «Direi che tutta la sua vita verteva sull’incontro quotidiano con Dio. Non aveva bisogno di tante cose. Lo definirei controcorrente in un tempo come l’attuale. Carlo ha vissuto in pienezza la sua breve esistenza. E ha lasciato una splendida testimonianza». Davvero splendida la testimonianza di questo Beato che, avendo scoperto la centralità dell’Eucaristia, voleva che anche gli altri ne capissero l’importanza. Altrettanto splendida è la testimonianza degli altri santi e beati che ricordiamo in questa settimana. Il loro esempio illumini ogni nostra giornata!
LUNEDÌ 11 OTTOBRE
San Giovanni XXIII
Angelo Roncalli nasce a Sotto il Monte (BG), il 25 novembre 1881. Divenuto prete, rimane per quindici anni a Bergamo. Nel 1944 è nunzio a Parigi, per divenire poi Patriarca di Venezia. Il 28 ottobre 1958 diventa il successore di Pio XII. Nel 1959 annuncia il Concilio Vaticano II. Uomo del dialogo, fa sentire a tutti, anche ai non cattolici e ai lontani, l’amicizia di Dio. La sua spiritualità, delicata e robusta, si radica in Maria. A tre anni dalla sua morte, suor Caterina Capitani, malata di tumore, insieme alle consorelle lo prega con insistenza. Il 25 maggio 1966, il “Papa buono” le appare dicendole di non temere, perché sarebbe stata guarita, e aggiunge: «Me l’avete strappato dal cuore questo miracolo». Grazie a questo miracolo è elevato alla gloria degli altari.
Ripensiamo oggi alle parole che ha scritto nell’Enciclica Ad Petri Cathedram: «Se ci diciamo e siamo fratelli, se siamo chiamati ad una medesima sorte nella vita presente e nella futura, come è mai possibile che alcuno tratti gli altri da avversari e da nemici? Perché invidiare gli altri, suscitare odio e rivolgere armi micidiali contro i fratelli? Abbastanza si è combattuto fra gli uomini. […] Pensi quindi ognuno, non a ciò che divide gli animi, ma a ciò che li può unire nella mutua comprensione e nella reciproca stima». Sentiamoci invitati a crescere ogni giorno sempre di più nell’amore.
Per approfondire:
• Messalino “Sulla tua parola” settembre-ottobre 2021
MARTEDÌ 12 OTTOBRE
Beato Carlo Acutis
Di questo ragazzo tanto innamorato dell’Eucaristia ha detto papa Francesco: «Egli non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo. La sua testimonianza indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendoLo nei fratelli, specialmente gli ultimi». Nella Christus vivit il Papa scrive: «In tutte le situazioni buie e dolorose di cui parliamo c’è una via d’uscita. Ad esempio, è vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane Venerabile Carlo Acutis. Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza. Non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento. In tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno. Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo». Non lasciamo che questo ci succeda, non diventiamo fotocopie. Invochiamo l’intercessione di Carlo perché possiamo fare della nostra vita un capolavoro.
Per approfondire:
• Beato Carlo Acutis
• Via Caritatis
• La scala più corta per salire in cielo
• Il discepolo amato
• Nascosto in un pezzetto di pane
• I miracoli eucaristici nel mondo
• Gli appelli della Madonna
• Beato Carlo Acutis. L’amico di Gesù
MARTEDÌ 12 OTTOBRE
Beata Maria Teresa Fasce
La beata Maria Teresa Fasce (1881 – 1947), monaca agostiniana, ha vissuto la sua vocazione sulle orme di santa Rita nel monastero di Cascia e, aderendo sempre alla volontà di Dio, ha compiuto meraviglie. Disse di lei Giovanni Paolo II nell’omelia della Messa di beatificazione: «Visse nella costante contemplazione del mistero di Cristo. La Chiesa la indica oggi come fulgido esempio di sintesi vivente tra vita contemplativa e umile testimonianza di solidarietà verso gli uomini, specialmente verso i più poveri, umili, abbandonati, sofferenti». Non ci sarebbe stata Cascia com’è oggi, con il santuario e le opere di carità, senza Maria Teresa Fasce. Lei che diceva: «L’anima ha un solo impegno davanti a Dio: la sua santificazione. E questa dipende dal perfetto adempimento della sua santissima Volontà». Approfondiamo la sua vicenda terrena leggendo la sua biografia, invochiamo fiduciosi la sua intercessione.
Per approfondire:
• Con il cuore in cielo e i piedi in terra
• Beata Maria Teresa Fasce: la segretaria di santa Rita
MERCOLEDÌ 13 OTTOBRE
Inizio novena a san Giovanni Paolo II
In questi giorni in cui ci rivolgiamo a questo Papa santo, non dimentichiamo di invocare la sua intercessione per i suoi, i nostri tanto amati giovani. A loro durante la GMG del 2000 ha rivolto queste accorate, intense, commoventi parole: «Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo che inizia, dicendo “sì” a Cristo, voi dite “sì” ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell’umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione. Maria Santissima, la Vergine che ha detto “sì” a Dio durante tutta la sua vita, i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e le Sante che hanno segnato attraverso i secoli il cammino della Chiesa, vi conservino sempre in questo santo proposito!».
Per approfondire:
• Messalino “Sulla tua parola” settembre-ottobre 2021
SABATO 16 OTTOBRE
San Gerardo Maiella
San Gerardo Maiella è vissuto nel 1700 e si è guadagnato la fama di grande taumaturgo. Celebre resta il miracolo delle acque. In quell’occasione il Santo prestò soccorso a dei marinai che, in balìa di una tempesta, stavano per naufragare. Camminando sulle acque agganciò la barca con due sole dita, trascinandola a riva. Altrettanto famoso è il miracolo della moltiplicazione dei viveri: in un periodo di carestia i poveri che chiedevano sostegno aumentavano ogni giorno di più, le mense di san Gerardo risultavano sempre inspiegabilmente piene, immediatamente dopo essere state svuotate.
Prima di proporvi il suo testamento spirituale, vogliamo raccontarvi un ulteriore aneddoto, a sostegno della sua fama di protettore delle mamme e dei bambini. San Gerardo, in una delle sue frequenti visite nelle case della gente, fece finta di dimenticare un fazzoletto. La figlia dei proprietari glielo riportò, ma lui le chiese di conservarlo, perché un giorno le sarebbe servito. La ragazza, ormai adulta, si sposò. Quando rimase incinta, cominciò ad avere seri problemi con la gravidanza e la situazione precipitò fino a far pronunciare ai medici responsi fatali. La ragazza si ricordò del fazzoletto di san Gerardo, se lo fece adagiare sulla pancia e non solo i dolori cessarono immediatamente, ma partorì serenamente.
Questo Santo, sempre vicino a Dio e al popolo, ci indica la via della santità in una sorta di testamento spirituale, un messaggio liberamente tratto dai suoi scritti spirituali. Il testo, preparato a metà anni ‘90 presso il santuario San Gerardo Maiella a Materdomini (Avellino), riporta in forma concreta e coinvolgente alcuni propositi, consigli e affetti del Santo ancora utili alla vita cristiana di oggi.
«Io, Gerardo Maiella del SS.mo Redentore, mi obbligo in vita e dopo la morte a pregare efficacemente il Signore, perché tutti possiamo vederci in Paradiso a godere Dio per tutta l’eternità. Io vi consiglio di eleggere lo Spirito Santo come unico consolatore e protettore della vostra vita cristiana.
L’Immacolata Vergine Maria sia l’unica vostra gioia e la vostra avvocata presso Dio.
Ed ora accogliete nel vostro cuore quanto vi scrivo:
• Non abbiate paura di farvi santi. Dio vi offre ogni giorno un’occasione favorevole.
• Per farvi santi è necessario avere Dio presente in tutto ciò che dite e fate, ed essere sempre uniti con Lui. Molti si preoccupano di fare molte cose.
• Seguite il mio esempio: io ho cercato di fare solo la volontà di Dio. Ho camminato sott’acqua e sotto vento! Grande cosa è la volontà di Dio!
• Tesoro nascosto e senza prezzo; essa vale quanto vale Dio.
• Amate assai Dio. Fate tutto per Dio. Amate tutto e tutti in Dio.
• Soffrite per amore e per Dio. L’unico vostro padrone sia Gesù Cristo: servitelo per amore ed obbedite a Lui sempre.
• Egli vi premierà abbondantemente. Fede ci vuole per amare Dio. Chi manca di fede, manca a Dio».
Per approfondire:
• San Gerardo Maiella. Il fraticello che giocava con Dio
«Trova Dio e troverai il senso della tua vita». Ancora una profonda intuizione di Carlo Acutis, una grande verità che tutti abbiamo sperimentato o possiamo sperimentare. Riprendiamo fiduciosi il cammino, ripetendoci spesso: «Non io ma Dio».
Buon cammino!