Devozioni dal 18 al 24 ottobre 2021
Scriveva Giovanni Paolo II nella Veritatis Splendor: «Occorre che l’uomo di oggi si volga nuovamente verso Cristo per avere da Lui la risposta su ciò che è bene e ciò che è male. Egli è il Maestro, il Risorto che ha in sé la vita e che è sempre presente nella sua Chiesa e nel mondo. È Lui che schiude ai fedeli il libro delle Scritture e, rivelando pienamente la volontà del Padre, insegna la verità sull’agire morale. […] Quando gli uomini pongono alla Chiesa le domande della loro coscienza, quando nella Chiesa i fedeli si rivolgono ai Vescovi e ai Pastori, nella risposta della Chiesa c’è la voce di Gesù Cristo, la voce della verità circa il bene e il male. Nella parola pronunciata dalla Chiesa risuona, nell’intimo delle persone, la voce di Dio, che “solo è buono” (Mt 19,17), che solo “è amore” (1 Gv 4,8.16). Nell’unzione dello Spirito questa parola dolce ed esigente si fa luce e vita per l’uomo». Meditiamo le parole di san Giovanni Paolo II che festeggiamo il 22 ottobre. Ripensiamo al suo straordinario esempio e alla grande luce che emanava dal suo volto santo. Guardiamo anche all’esempio di tutti gli altri santi che ricordiamo in questa settimana perché ogni nostro giorno possa essere un giorno di luce!
LUNEDÌ 18 OTTOBRE
San Luca evangelista
Medico, evangelista, collaboratore di san Paolo nell’impegno missionario. È l’unico dei quattro evangelisti a non essersi limitato a raccontare la vita di Gesù (il Vangelo): egli ha descritto anche le vicende della Chiesa primitiva in un altro libro del Nuovo Testamento: gli “Atti degli Apostoli”. Ci ha lasciato il Vangelo più lungo e raffinato da un punto di vista linguistico. In esso è molto sviluppata la parte dell’infanzia di Cristo, dove troviamo episodi, riportati solo da lui, che danno particolare rilievo alla figura di Maria. Luca pone in luce l’universalità della salvezza e la predilezione di Cristo verso i poveri e i peccatori; fa annotazioni che ne riflettono la sensibilità verso i malati e i sofferenti. È stato definito da Dante “lo scriba della mansuetudine di Cristo”, perché nelle pagine del suo Vangelo predominano la dolcezza, la gioia, l’amore. Negli Atti delinea la figura ideale della Chiesa (che prolunga nel tempo e nello spazio la presenza del Cristo risorto), perseverante nell’insegnamento degli Apostoli, nella comunione di carità, nella frazione del pane e nelle preghiere.
Per approfondire:
• Il Vangelo di Luca
• Messalino “Sulla tua parola” settembre-ottobre 2021
MARTEDÌ 19 OTTOBRE
Inizio novena a san Giuda Taddeo (termina il 27 ottobre)
L’evangelista Luca presenta Giuda come Giuda “di Giacomo”, quindi come fratello di Giacomo, l’altro apostolo primo vescovo di Gerusalemme. Matteo e Marco lo chiamano invece Taddeo, un soprannome che in aramaico significa “dal petto largo”, cioè magnanimo, misericordioso, amabile, generoso. Viene chiamato anche “cugino del Signore”, in quanto sarebbe stato figlio di Maria di Cleofa e Alfeo, fratello di Giuseppe. A lui è attribuita l’ultima delle lettere cattoliche nel canone del Nuovo Testamento. È un santo poco conosciuto e poco pregato, per questo motivo sembra che le grazie scendano copiose. Dio ha concesso a san Giuda poteri straordinari ed è specialmente in casi difficili che il suo aiuto viene sperimentato. Migliaia di persone invocano quotidianamente il suo intervento e molte preghiere sono state esaudite oltre ogni misura, anche quando la domanda sembrava senza speranza. Qualunque sia la malattia, la povertà e la miseria, l’angustia del cuore e dell’anima, perfino la disperazione, si può ricorrere a questo grande Santo e chiedere la sua potente intercessione.
Per approfondire:
• Preghiere a san Giuda Taddeo Apostolo
VENERDÌ 22 OTTOBRE
San Giovanni Paolo II
Per ricordare il Pontefice polacco, canonizzato da papa Francesco il 27 aprile 2014, la Chiesa ha scelto il giorno in cui iniziò il pontificato, il 22 ottobre 1978, quando fece risuonare il suo invito a far entrare Gesù nella vita quotidiana: «Spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!». Di san Giovanni Paolo II ci piace ricordare, innanzitutto, l’esempio della preghiera, che ha sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell’incontro con Dio pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero. E poi la sua testimonianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una “roccia”, come Cristo lo ha voluto. La sua profonda umiltà, radicata nell’intima unione con Cristo, gli ha permesso di continuare a guidare la Chiesa e a dare al mondo un messaggio ancora più eloquente proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno. Così egli ha realizzato in modo straordinario la vocazione di ogni sacerdote e vescovo: diventare un tutt’uno con quel Gesù che quotidianamente riceve e offre nella Chiesa.
Per approfondire:
• Giovanni Paolo II. Un pensiero al giorno
• Giovanni Paolo II. Santo subito
• Un Papa per amico. La storia a fumetti di san Giovanni Paolo II
DOMENICA 24 OTTOBRE
Inizio novena per le anime del Purgatorio (termina il 1° novembre)
La morte non spezza i legami che abbiamo con le anime dei nostri cari. I vivi, le anime del Purgatorio e i santi in Paradiso rimangono strettamente uniti come vasi comunicanti. È una verità di fede che proclamiamo nel simbolo apostolico quando affermiamo: «Credo nella comunione dei santi». È importante accompagnare il cammino dei nostri defunti, che per sé non possono fare più nulla e attendono da noi la carità di un ricordo: è quanto facciamo con la novena che inizia oggi, attraverso di essa tutta la Chiesa si unisce per implorare il Padre di concedere ai nostri fratelli defunti di condividere il trionfo di Gesù sulla morte. Chiediamolo con la preghiera, ma soprattutto – oggi, domani, sempre… – con la coerenza della vita.
La preghiera è un mezzo sempre efficace, alla portata di tutti, tanto più se chiediamo perdono e salvezza per le anime dei nostri cari. L’aiuto più efficace è sicuramente la santa Messa e poi, tra le preghiere, il santo Rosario tanto raccomandato dalla Madonna.
Se la novena ci chiede di fare questo regalo alle anime del Purgatorio, ha però in serbo un dono grande anche per noi, ed è la possibilità di guardare al mistero della morte attraverso la lente luminosa della speranza, quella preziosa virtù teologale che, in qualche modo, ci fa vedere e pregustare fin da ora ciò che è invisibile agli occhi. Infatti, un’anima liberata dal Purgatorio sarà eternamente riconoscente a chi l’avrà aiutata e, giunta finalmente al cospetto dell’Altissimo, ci ricambierà con le sue preghiere, affinché anche noi, insieme a lei e a tutti i santi, potremo giungere alla contemplazione di Colui che è pace, gioia e amore infinito.
Per approfondire:
• Preghiere per le Anime dei defunti in Purgatorio
• Orazioni in suffragio delle anime del Purgatorio
«Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!». Ripetiamo ancora l’invito di san Giovanni Paolo II a prendere coraggio, un invito a prendere il largo nel mare della vita, anche quando le acque sembrano agitate. Prendiamo in mano la nostra vita, senza tentennamenti. Sentiamoci davvero sentinelle del mattino!
Buon cammino!