Liturgia del giorno – 25 marzo 2021

Liturgia del giorno – 25 marzo 2021

annunciazione del Signore

Annunciazione del Signore (s)
Propria

Testi tratti dal Messalino “Sulla Tua Parola” marzo-aprile 2021

La liturgia, in questo giorno, ci ricorda la solennità dell’Annunciazione del Signore. Il Vangelo ci narra l’episodio dell’arcangelo Gabriele inviato dall’Altissimo ad annunciare a Maria che sarebbe divenuta la madre di Gesù. In questo evento umile e nascosto Maria accoglie nella fede e nella carne il Verbo eterno fatto uomo per la nostra salvezza. In effetti, l’incarnazione del Figlio di Dio è il mistero centrale della fede cristiana e in esso Maria occupa un posto di prim’ordine. Qual è il significato di questo mistero? Quale importanza ha per la nostra vita concreta?


PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaìa (Is 7,10-14; 8,10c)
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi». – Parola di Dio

Commento alla prima lettura

«Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà». Come spesso accade, soprattutto nelle domeniche, nelle solennità e nelle feste, uno dei principali temi conduttori della liturgia odierna ci viene offerto dal ritornello del Salmo. Oggi ci parla di una disponibilità totale e incondizionata a lasciare che i progetti di Dio si realizzino in noi. Questo è soprattutto l’atteggiamento di Gesù all’interno della Trinità: è pienamente libero e disposto a compiere la volontà del Padre anche quando si tratta di condividere la fragile condizione umana (eccetto che nel peccato). Ma questa è anche la dinamica presente in Maria santissima, generata da un’adesione totale alla volontà di Dio che coinvolge tutta la sua persona, e lo vedremo in modo particolare nel Vangelo di oggi nell’episodio dell’annunciazione. Ma poi in tutta la vita di Maria insieme a suo figlio, fin sotto la croce e al compimento della risurrezione. La prima lettura, pur nel racconto sintetico, ha un cuore pulsante molto importante: la differenza tra l’essere schiavi dei propri schemi da parte degli uomini e la libera iniziativa da parte di Dio; non ostinazione umana, ma l’Amore.


SECONDA LETTURA

Dalla lettera agli Ebrei (Eb 10,4-10)
Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre. – Parola di Dio.

Commento alla seconda lettura

«Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Lo dice il Figlio Gesù Cristo nel seno eterno del Padre e della Trinità. In forza della grazia di Cristo – Colui che nascerà da lei – e in previsione della salvezza a noi donata dallo stesso Figlio di Dio, lo esclama Maria santissima nell’annunciazione: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Compiere liberamente, volentieri, la volontà di Dio (anche quando essa risulta straziante o può rivoluzionare i nostri piani): da qui il perdono dei peccati, da qui la forza e la delicatezza della vita cristiana, da qui la vita eterna insieme al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Nell’Antico Testamento si credeva che «il sangue di tori e di capri» fosse capace di lavare i peccati più immondi. Addirittura, nei popoli pagani venivano sacrificate (in mille modi) le persone, pur di credere in maniera massimamente erronea di acquistarsi così la benevolenza della divinità. Quanti bambini e bambine, donne, emarginati hanno dovuto sottostare all’impeto di rabbia di chi, con un estremo tentativo, credeva di rendere inoffensiva una falsa divinità; quanta sofferenza provocata in nome di un’immagine di Dio assolutamente falsa.


VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. – Parola del Signore.

Commento al Vangelo del giorno

«Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”». Alcuni cristiani di tutti i tempi si sono arrovellati il cervello, oppure si sono semplicemente interrogati – forse in maniera troppo umana – su quali fossero i desideri e i progetti di Maria prima dell’annunciazione dell’angelo. Lasciamoli fare, ma non preoccupiamoci troppo di tale questione. Infatti, la stessa Sacra Scrittura e la nostra fede ci dicono molto di più rispetto alle nostre fragili fantasie. Infatti, Maria è immacolata, quindi, usando un’immagine, creta totalmente disponibile alle mani del vasaio; non in forza della sua bravura o di chissà quale merito, ma «in previsione dei meriti di Gesù Cristo». Maria può dire un “sì” così totale e profondo perché completamente rivolta al Figlio: tutta la sua esistenza è in funzione di lui. All’inizio delle litanie lauretane troviamo “Maria vergine e madre”: questo è il frutto di un “sì” detto senza mettere limiti. Mentre celebriamo l’Annunciazione del Signore, contempliamo Maria ancora una volta: Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle vergini, Madre di Cristo, Madre della Chiesa, Madre della divina grazia, Madre purissima, castissima, sempre vergine, immacolata, degna d’amore.


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